Il bilancio preventivo 2025 del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna registra un deficit di quasi 645 milioni di euro. La Fials, guidata da Alfredo Sepe, denuncia la mancanza di investimenti su personale, liste d’attesa e incentivi, chiedendo le dimissioni dell’assessore Massimo Fabi e annunciando uno sciopero di 24 ore.

La Giunta dell’Emilia-Romagna ha approvato il preventivo economico consolidato 2025 del Servizio Sanitario Regionale, certificando un buco record di quasi 645 milioni di euro, il peggior risultato degli ultimi anni. Nel 2024 il disavanzo era stato di 378 milioni, già considerato preoccupante.
Il documento ufficiale mette in evidenza una crescita del fabbisogno di appena l’1%, a fronte di un incremento della spesa sanitaria del 3,6%, dovuto a inflazione, rinnovi contrattuali, costi energetici e nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale.

Fials: “Situazione gravissima, investimenti assenti con buco record nei conti”
Per la Fials Emilia-Romagna, rappresentata dal segretario regionale Alfredo Sepe, la situazione è “gravissima” e rischia di portare al collasso il sistema sanitario pubblico. Il sindacato denuncia la mancanza di investimenti strutturali, l’assenza di un piano straordinario per abbattere le liste d’attesa e la carenza di misure per trattenere e motivare il personale.
Secondo Sepe, il buco record certifica il fallimento delle politiche sanitarie regionali, che non sarebbero state in grado di prevenire il deterioramento dei conti e dei servizi.

Richiesta di dimissioni e sciopero in vista: le conseguenze del buco record
La Fials annuncia l’immediata richiesta di dimissioni dell’assessore alla Sanità Massimo Fabi, con un preavviso di una nuova richiesta in autunno se non ci saranno cambiamenti concreti.
Inoltre, potrebbe essere proclamato in autunno uno sciopero di 24 ore per denunciare la gestione ritenuta inefficace delle risorse, la mancanza di incentivi e il rischio di nuove chiusure o declassamenti di strutture sanitarie.

Ospedali a rischio: il caso Bazzano
Il sindacato punta i riflettori anche sulle strutture sanitarie minori, già oggetto di ridimensionamenti. Il caso dell’ospedale di Bazzano è emblematico: servizi tagliati, personale ridotto e prospettive incerte. Per Fials, il buco record rischia di accelerare ulteriormente queste dinamiche, impoverendo la rete ospedaliera regionale.

“Servono scelte coraggiose, non tagli”
“Non si può continuare a tamponare le emergenze – dichiara Sepe –. Servono scelte coraggiose e investimenti reali, altrimenti la mobilitazione sarà inevitabile e senza precedenti”.

Il sindacato si dice pronto a intensificare la protesta in autunno, con nuove manifestazioni e ulteriori azioni sindacali se non arriveranno risposte concrete.













Navigazione articoli