Sono giorni cruciali sulla strada verso un cessate il fuoco in Ucraina e l’Unione europea, esclusa dal tavolo negoziale al quale siedono Stati Uniti e Russia, continua nei suoi tentativi di ritagliarsi un ruolo. “L’Ue e gli Stati membri sono pronti a contribuire ulteriormente alle garanzie di sicurezza sulla base delle rispettive competenze e capacità, in linea con il diritto internazionale e nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri, tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri. L’Ue sottolinea il diritto intrinseco dell’Ucraina di scegliere il proprio destino e continuerà a sostenere l’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione all’Ue”. E’ quanto dichiarano i leader dell’Ue in una dichiarazione congiunta concordata nella notte dal presidente del Consiglio europeo e da tutti i Paesi membri ad eccezione dell’Ungheria.
“Una pace giusta e duratura che porti stabilità e sicurezza deve rispettare il diritto internazionale, compresi i principi di indipendenza, sovranità, integrità territoriale e l’inviolabilità dei confini internazionali.- Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina, prosegue la nota in riferimento all’assenza di Volodymyr Zelensky nel vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin previsto per il 15 agosto in Alaska -. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità”.
“Noi, i leader dell’Unione europea, accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump volti a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e a conseguire una pace e una sicurezza giuste e durature per l’Ucraina. L’Unione europea, in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner che condividono gli stessi principi, continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina, che sta esercitando il suo diritto intrinseco all’autodifesa. Continuerà inoltre a sostenere e ad applicare misure restrittive nei confronti della Federazione russa”, conclude la dichiarazione congiunta.
Una presa di posizione dalla quale Viktor Orban , sul dossier Ucraino più vicino alle posizioni di Mosca che a quelle di Bruxelles, prende le distanze. Niente “istruzioni dalla panchina”, ha scritto così su X il premier ungherese rivolto ai leader europei dopo essersi sfilato dalla dichiarazione. “Ad appena quattro giorni dal summit storico tra il presidente Trump e il presidente Putin, il Consiglio europeo ha tentato di diffondere una dichiarazione a nome di tutti i capi di Stato e di governo dell’Ue. Prima che il coro liberal inizi la sua nuova interpretazione della melodia preferita ‘La marionetta di Putin’, ho deciso di condividere perché non ho potuto sostenere la dichiarazione a nome dell’Ungheria”, scrive Orban che indica tre punti. “La dichiarazione tenta di stabilire condizioni per un incontro a cui i leader dell’Ue non sono invitati – si legge -. Il fatto che l’Ue sia stata lasciata da parte è già abbastanza triste e l’unica cosa che potrebbe peggiorare le cose sarebbe se iniziassimo a dare istruzioni dalla panchina. L’unica mossa sensata per i leader Ue è promuovere un summit Ue-Russia sulla base dell’incontro Usa-Russia”. E conclude: “Diamo una chance alla pace”.
“Il presidente Trump ha già cambiato le regole del gioco. Ha creato le condizioni per una possibile soluzione pacifica, che è stato il suo obiettivo fin dall’inizio, su un campo di battaglia molto difficile. Non credo che Vladimir Putin avrebbe accettato l’incontro se non si fosse sentito sotto pressione…”, ha detto il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, parlando con Fox News del previsto vertice in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti e il leader del Cremlino. “Potrebbero esserci scambi territoriali in fase negoziale. Ci saranno concessioni. Nessuno sarà contento. Ma se c’è qualcuno che può farlo, quello è il presidente Trump”, ha aggiunto l’ex anchorman.