Si è conclusa lunedì sera 11 agosto 2025 la trattativa “lampo” del Ministero dell’Istruzione relativa alla stipula del contratto collettivo integrativo per la definizione dei criteri di accesso del personale della scuola alla polizza sanitaria con decorrenza 1° gennaio 2026.
L’accesso sarà riservato ai lavoratori di ruolo e ai supplenti con contratti fino al 31 agosto. Restano esclusi circa 230 mila supplenti, tra docenti e ATA, con contratti al 30 giugno, salvo un generico impegno del Ministero a trovare in futuro fondi aggiuntivi anche per loro.
Chi aderisce alla polizza potrà beneficiare di un rimborso spese solo in caso di grandi interventi, per cure odontoiatriche (una seduta di igiene dentale e una visita specialistica).
Allo studio del Ministero (che si avvale del broker assicurativo MARSH per la definizione del bando europeo) possibili ampliamenti della polizza per ottenere il rimborso spese legate alla prevenzione oncologica, al parto e ad un pacchetto per la prevenzione cardiologica. Anche se, durante la trattativa di ieri, queste eventuali estensioni non sono state indicate con chiarezza e con certezza.
Questa misura – limitata a soli 4 anni – si avvale di un finanziamento di 260 milioni di euro di cui 250 sottratti con un taglio drastico ai fondi per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole. Si tratta di risorse indispensabili per il funzionamento delle scuole le quali saranno costrette, come è già accaduto in passato, ad aumentare il cosiddetto “contributo volontario” a carico delle famiglie per continuare a far fronte alle spese di gestione. Si contrappone un diritto primario come la salute ad un altro diritto primario garantito dalla Costituzione come l’accesso gratuito all’istruzione.
La materia è stata discussa in sede ministeriale con spazi negoziali pressoché inesistenti.
Infatti, il sindacato si è limitato a prendere atto del fatto che si tratta di stipulare una polizza per l’assistenza sanitaria integrativa e non di scegliere e contrattare (come sarebbe logico) la forma di welfare contrattuale più consona per il personale della scuola. Peraltro, stante la numerosità degli addetti nel settore scuola di oltre 1,2 milioni, lo stanziamento di 65 milioni ad anno potrà darà una copertura di circa 54 euro all’anno per lavoratore. Da qui i notevoli limiti delle prestazioni riservate al personale.
La FLC CGIL ha sostenuto – ribadendo quanto già affermato nella prima e unica riunione antecedente che si è tenuta nello scorso maggio – le seguenti condizioni:
- copertura per tutto il personale della scuola, incluso quello a tempo determinato.
- Chiarezza delle prestazioni erogate e caratterizzazioni sulle reali necessità sanitarie del personale in stragrande maggioranza femminile.
- Risorse adeguate alla numerosità del personale e aggiuntive, non sottratte cioè agli studenti e alle scuole.
I risvolti, per nulla progressivi, di questo modo di operare sono evidenti:
- l’assistenza sanitaria integrativa diventa l’unico modo per indorare la pillola amara di una mancata valorizzazione del personale scolastico, considerato che per il rinnovo del contratto di lavoro i finanziamenti disposti in legge di bilancio non garantiscono neanche il recupero integrale dell’inflazione;
- si conferma la scarsa attenzione di questo Governo, per usare un eufemismo, al personale precario della scuola sia sul versante della stabilizzazione del posto di lavoro che delle tutele. Ricordiamo che nell’anno scolastico 2024/2025, secondo nostre stime, che i contratti a tempo determinato fino al 30 giugno sono stati circa 230.000 e i contratti fino al 31 agosto circa 75.000, per un totale che supera le 300.000 unità, vale a dire il 25% di tutto il personale. A questi numeri mostre si devono aggiungere le migliaia di supplenti temporanei;
- infine non possiamo che sottolineare che tutta questa operazione rappresenta una sconfitta che il Governo tenta di coprire. La sconfitta di chi non potenzia il servizio sanitario nazionale universale, dirottando soldi pubblici finalizzati alle scuole e quindi a garantire il diritto all’istruzione sul servizio sanitario privato.
La FLC si è riservata, prima di assumere qualsiasi decisione, di fare i passaggi interni previsti dal proprio Statuto.