La storica insegna azzurra ed arancione non c’è più, il cash and carry Maiorana ha ormai chiuso da mesi in seguito alla crisi finanziaria del gruppo che ha presentato istanza di fallimento. Un impero che si è sgretolato. Lo abbiamo raccontato nel dettaglio in questo Dossier.

Il fallimento del gruppo Maiorana

Punti vendita ceduti ad altri imprenditori, c’è chi li ha acquisiti (tramite affitto di ramo d’azienda) e subito chiusi, chi invece come i cessionari cinesi li ha trasformati in negozi per la vendita di articoli per la casa. Anche la concorrenza si è accaparrata, per adesso in affitto ramo d’azienda (codì risulta dalle ultime informazioni disponibili ndr) qualche tassello dell’universo Maiorana. È quel che è accaduto ai cash and carry di di via Bolognola a Castel Giubileo e a quello di via Bernardino Alimena.

Ecco Aureka a Roma nord

Il cash and carry della Romanina è ancora chiuso, mentre da qualche settimana a Castel Giubileo ha fatto il proprio esordio un nuovo marchio: Aureka. La grande insegna è ben visibile percorrendo il raccordo anulare, mentre davanti al negozio all’ingrosso, rimasto deserto per lungo tempo, è ricominciato il via vai della clientela.

“Aureka è il nuovo punto di riferimento a Roma per chi opera nel settore horeca, piccoli alimentari, enti, servizi del terzo settore pensato per le esigenze di oggi” si legge sul sito. Un punto vendita che opera esclusivamente nel commercio all’ingrosso. È possibile quindi accedere ai servizi solo se si è possessori di partita iva.

Cosa vende Aureka e chi c’è dietro

“Portiamo ai professionisti il meglio del made in Italy, le eccellenze della cucina regionale e proposte internazionali di alta gamma, prestando attenzione a ciò che è autentico, unico e conveniente” assicurano da Aureka.

Una realtà che di spesa se ne intende davvero. Già perchè dietro il marchio Aureka c’è Roma Cash and Carry. Una società appositamente costituita per rilevare i negozi all’ingrosso di Maiorana, che tra i suoi soci ha gli stessi del gruppo Gros: il consorzio composto da undici aziende socie che operano con le insegne Castoro, Cts, Dem, Effepiù, Idromarket, Ipercarni, Iper Triscount, MA supermercati., Pewex, Pim, Sacoph e Top.

In base alle ultime informazioni disponibili il 20% delle quote societarie è detenuto dalla Buscaini Angelo, la società di Pim; un altro 20% da Pewex. Poi c’è la Desa, quella dei supermercati Dem, con il 14%. Il 12% è della Sgm a cui fanno capo gli Ipertriscount. E ancora il 9% alla Stelac che gestisce i Castoro; il 7,5% a Caffè Trombetta quindi Cts; 7% alla Sirio 2003. Si dividono il resto Glema dei Top (4%); Alma quindi Sacoph (3%); supermercati Feliciano Buscaini ossia Effepiù (2%) e Idromarket (1,5%).