Migliora il livello di adesione agli screening contro i tumori, ma peggiora quello della copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi dalla prima dose e il consumo di farmaci sentinella e antibiotici.
Sono alcuni dei dati che emergono dal Nuovo sistema di garanzia, lo strumento che permette di avere il polso della situazione, in tutte le regioni, sull’accesso alle cure che rientrano nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), ovvero le prestazioni e i servizi che il servizio sanitario nazionale deve erogare in forma gratuita.
Sono, in sostanza delle pagelle date alle Regioni italiane sulla sanità. Lo scorso febbraio era stata pubblicata una sintesi del rapporto, ora il ministero della Salute ha reso noti tutte le valutazioni nel dettaglio. Il monitoraggio si riferisce al 2023, ultimo anno disponibile.
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La Regione, per cominciare, si dimostra al di sopra della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza (prevenzione, distrettuale e ospedaliera). Ma con valutazioni in calo rispetto all’anno precedente per due su tre, ovvero: prevenzione e distrettuale. Per la prima, la valutazione è pari a 63 su 100 (74 nel 2022), per la seconda è 68 (72 nel 2022). Migliora invece l’area ospedaliera, con un punteggio che passa da 81 a 85.
Andando nel dettaglio: nell’area della prevenzione, in cui si contano sei indicatori “core”, emerge un punteggio pari a zero dell’indicatore relativo alla copertura vaccinale dei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib).
Un dato che, si legge nel report, è ascrivibile a problematiche relative al flusso informativo Avn, ovvero l’Anagrafe nazionale dei vaccini. Si registra un calo anche per quanto riguarda la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la prima dose contro morbillo, parotite, rosolia. Che passa da 79.3 a 66.2.
Migliora, invece, e conquista la sufficienza, l’indicatore che misura la proporzione di persone (in età target) che hanno effettuato test di screening di primo livello in un programma organizzato, per cervice uterina, mammella, colon-retto. Con una valutazione che passa da 58.3 a 63.3. Scende invece da 66.5 a 65 la valutazione sugli stili di vita.
L’area distrettuale
Per quanto riguarda l’area distrettuale, si legge nel rapporto “ci sono diversi indicatori al di sotto della soglia di sufficienza”: l’indicatore di nuova introduzione, “Proporzione di eventi maggiori cardiovascolari, cerebrovascolari o decessi entro 12 mesi da un episodio di ictus ischemico” (punteggio pari a 47); quello concernente l’ospedalizzazione in età pediatrica (minori di 18 anni) per asma e gastroenterite (punteggio 37,4); l’indicatore, in peggioramento, riguardante il consumo di farmaci sentinella – antibiotici (punteggio 50,3); il parametro relativo alla presa in carico nella rete di cure palliative (46,5 nel 2023 in miglioramento) e l’indicatore ‘numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale, per tipologia di trattamento (47,6 nel 2023).
Si osserva, al contrario, un miglioramento per quanto riguarda la percentuale di “prestazioni, garantite entro i tempi, della classe di priorità B in rapporto al totale di prestazioni di classe B”. Da 74 a 100.
I punteggi dell’area ospedaliera
Passando all’area ospedaliera, emerge una criticità che riguarda la percentuale di parti cesarei primari in strutture ospedaliere con meno e più di mille pazienti l’anno. La valutazione passa da 37.1 a 45, ma resta comunque sotto la soglia della sufficienza. Per quanto riguarda, invece, l’indicatore della proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a 135 interventi annui, il voto migliora, passando da 75.4 85.9.