Il regno degli insetti nasconde creature capaci di imprese sorprendenti, ma poche possono eguagliare il primato dell’animale che produce il suono più potente mai registrato tra gli invertebrati. Supera il volume di un concerto rock, è più rumoroso di una motosega e il suo segreto affascina da decenni scienziati e appassionati di natura.
Un campione del suono: chi è l’insetto più rumoroso al mondo
L’insetto in questione è la cicala marina, conosciuta scientificamente come Brevisana brevis. Questa specie vive principalmente in alcune regioni dell’Africa meridionale ed è famosa per raggiungere livelli sonori fino a 106 decibel, una potenza paragonabile al volume percepito a pochi metri da un concerto rock. Per fare un paragone, anche le comuni cicale estive possono raggiungere i 90-95 decibel, ma la Brevisana brevis supera ogni record documentato.
Il suono viene prodotto grazie a strutture speciali chiamate timpani, situate ai lati dell’addome. Contraendo rapidamente i muscoli che controllano queste membrane, la cicala riesce a generare vibrazioni amplificate da camere risonanti interne, trasformando il suo corpo in una vera e propria cassa acustica vivente.
Perché la cicala marina è così rumorosa
La ragione principale di questa potenza sonora è l’accoppiamento. I maschi emettono richiami potenti per attirare le femmine in un raggio d’azione molto ampio, spesso superiore ai 500 metri. In ambienti naturali come savane o boschi, il rumore di fondo è alto: vento, altri animali, fruscii delle piante. Un richiamo debole rischierebbe di passare inosservato, perciò la natura ha favorito gli esemplari capaci di produrre suoni sempre più forti.
La Brevisana brevis sfrutta inoltre frequenze ottimali per propagarsi nell’aria, comprese tra i 4 e i 7 kHz, che risultano particolarmente udibili e penetranti per gli altri insetti della stessa specie.
I rischi di un volume così alto
Proprio come per gli esseri umani, anche negli insetti un volume eccessivo può comportare rischi. Studi recenti hanno dimostrato che la cicala marina è dotata di un meccanismo di protezione interno: durante l’emissione del suono, i muscoli che controllano l’udito si contraggono, riducendo la sensibilità dell’orecchio e impedendo danni permanenti. È un sistema paragonabile ai tappi per le orecchie, ma integrato biologicamente.
Un’altra curiosità riguarda i predatori: mentre il suono è utile per trovare un partner, può anche rendere la cicala un bersaglio facile per uccelli e pipistrelli. Per questo motivo, il richiamo avviene spesso in momenti specifici della giornata, soprattutto nelle ore calde, quando la maggior parte dei predatori è inattiva.
Un record che affascina la scienza
Il primato della Brevisana brevis non è solo una curiosità zoologica, ma apre anche prospettive di studio interessanti. Comprendere come un insetto di pochi centimetri possa generare una pressione sonora così elevata potrebbe ispirare tecnologie innovative nel campo dell’acustica e dell’amplificazione del suono.
Gli entomologi stanno anche monitorando eventuali cambiamenti dovuti al clima: un aumento delle temperature e delle condizioni ambientali estreme potrebbe influire sulla potenza e sulla frequenza di questi richiami.