di
Francesco Crippa

Le polemiche il giorno dopo la morte della 71enne investita e uccisa da quattro minorenni al Gratosoglio. Il leader della Lega e vicepremier: «Pazzesco. Campo rom da sgomberare subito». Il primo cittadino: «Siamo vicini alla famiglia della donna scomparsa»

L’incidente in cui ha perso la vita Cecilia De Astis, la 71enne milanese travolta da un auto l’11 agosto, rischia di trasformarsi in un caso politico, almeno a livello locale. La polizia ha già individuato i responsabili: si tratterebbe di quattro minorenni trovati in un campo nomade nella periferia sud di Milano. Ed è proprio questo è l’appiglio sfruttato dalla Lega per andare all’attacco della sinistra e chiedere la rimozione dell’accampamento.

«Se quanto riportato dai giornali rispondesse al vero, sarebbe pazzesco», scrive su X Matteo Salvini. «Campo rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo “genitori” da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete?». Il primo a rispondergli, sullo stesso social, è il leader di Azione Carlo Calenda: «Io sono favorevole allo sgombero di tutti i campi Rom. Non ho capito però perché lo chiedi al sindaco e non al ministro degli Interni. Mi sembra una presa per i fondelli dei cittadini per ragione di propaganda politica. Il che è fondamentalmente l’unica cosa che fai nella vita». Per il vicesegretario ed eurodeputato della Lega Roberto Vannacci, quanto accaduto «non è un “tragico incidente”» ma «il risultato di anni di politiche fallimentari» su cui pende una «una responsabilità morale enorme» di chi governa la città.



















































Dura la risposta di Beppe Sala. «Sulla morte di una persona in circostanze così terribili trovo vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo», ha detto in una nota. «Siamo vicini alla famiglia della donna scomparsa. Non ci sono dubbi che le famiglie dei ragazzi coinvolti devono rendere conto di quanto è successo. E su questo chiederemo la massima intransigenza».  Il sindaco poi ha fatto il punto sulla situazione campi rom a Milano. Il tavolo di coordinamento con le forze dell’ordine per il loro superamento  «è in Prefettura, organo periferico del Ministero degli Interni», mentre sul numero totale ha respinto le accuse di immobilismo. «Le giunte di centrosinistra ne hanno chiusi 24 – 4 autorizzati e 20 irregolari – in 12 anni, dal 2013 al 2024. Le giunte di centrodestra, che adesso gridano, quando sono state al governo della città solo 1. Ignorare queste informazioni in maniera strumentale per farsi pubblicità, vuol dire prendere in giro i cittadini». 

«L’omicidio della povera Cecilia De Astis insegna una cosa: “vergognoso” è solo non fare nulla lasciando che bambini e ragazzi minorenni crescano nel degrado, nella illegalità, nella assenza di istruzione, nella mancanza di regole – sostiene il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – . Con il decreto Caivano abbiamo per la prima volta previsto condanne severe per quei genitori che non mandano i figli a scuola. Un primo monitoraggio sulla applicazione del decreto in certe aree del Paese ha dato eccellenti risultati, a conferma che la minaccia delle sanzioni serve, eccome. Vigilerò perché l’obbligo per le scuole di segnalare gli abbandoni scolastici, per i sindaci di ammonire i genitori e per i pm di avviare l’azione penale sia rispettato ovunque e nei confronti di chiunque.

In mattinata, in una nota il Carroccio aveva attaccato il Partito democratico: «Il Pd farà censurare la notizia come ha fatto per i manifesti della Lega sul decreto Sicurezza a Roma?», si legge in una nota. Il riferimento è al caso dei manifesti in cui slogan propagandistici a supporto dell’efficienza del dl Sicurezza erano accompagnati da immagini generate con l’AI in cui si mostravano stereotipi legati all’appartenenza etnica o sociale, come il furto associato ai rom o l’occupazione abusiva di casa a persone nere o «dei centri sociali».

La risposta del Pd è arrivata per bocca di Michele Valtorta, consigliere in Municipio 5, proprio quello di Chiesa Rossa e Gratosoglio. «La Lega chiede la chiusura del campo rom di Chiesa Rossa? In realtà è stato aperto sotto le giunte Albertini e Moratti», sostiene Valtorta. «Solo sotto Pisapia e Sala la Lega ha definito illegale quell’accampamento. La verità è che questa zona è allo sfascio, ma gran parte del quartiere è gestito da Aler, controllata dalla Regione Lombardia, governata dal centrodestra da oltre vent’anni». Poi una riflessione sulla sicurezza: «Poteva essere una strage, perché nella zona in cui è stata investita la donna spesso si tiene il mercato. Non c’è dubbio che in questi quartieri servirebbero più pattuglie e maggiori controlli».

Per Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino, l’incidente è solo «l’ennesimo episodio che dimostra ancora una volta il totale fallimento delle politiche d’integrazione portate avanti dal Comune». E ancora: «Questa vicenda, che coinvolge giovanissimi legati a quell’ambiente, conferma che continuare a spendere oltre 3 milioni di euro ogni anno per queste politiche d’integrazione non solo è inutile, ma rappresenta uno schiaffo ai milanesi onesti che pagano le tasse». Anche Romano La Russa, assessore FdI alla Sicurezza della Regione, è intervenuto sulla vicenda. «I campi rom non possono essere zone franche. I servizi sociali intervengano, verifichino le condizioni di vita dei minori e assumano le decisioni necessarie fin dai primissimi anni di vita anche allontanandoli dalle famiglie d’origine».

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12 agosto 2025 ( modifica il 12 agosto 2025 | 17:36)