Una delle serie più rivisitate e citate degli ultimi 25 anni sta per tornare in una versione inedita: si chiama The Paper ed è lo spinoff di quella creatura mitologica che è The Office, comedy nata nel 2001 da un’idea del comico Ricky Gervais (con Steve Carell e John Krasinski) per la BBC poi mutuata in uno remake americano per la NBC di altrettanto, ed eterno, successo. Il produttore della versione americana, Greg Daniels, ha dunque avuto un’idea: creare uno spinoff ambientato nello stesso universo della Dunder Mifflin, azienda che fa da sfondo alle avventure professionali dei protagonisti della versione statunitense. Ambientato nella redazione di un polveroso e decadente quotidiano, lo spinoff arriverà sulla rete Peacock il 4 settembre con i primi quattro episodi della prima stagione (la collocazione italiana, invece, non è ancora ufficiale). Ma c’è una news ancora più golosa da assimilare insieme a quella del ritorno di The Office: tra i protagonisti di questa nuovo show c’è una delle attrici più amate del nostro cinema e della nostra tv, ovvero Sabrina Impacciatore.
Dopo aver conquistato Hollywood con il ruolo della direttrice del resort siculo nella seconda stagione di The White Lotus, Impacciatore si prepara a raccogliere l’eredità del progetto ideato da Mike White lanciandosi in un ruolo che sembra perfettamente nelle sue corde: quello della redattrice naïve del Toledo Truth Teller, redazione polverosa e destinata alla chiusura che vediamo alle prese con l’ingresso di un nuovo direttore (interpretato da Domhnall Gleeson), pronto a tutto pur di salvare il giornale.
Da Roma allo stardom di Hollywood: l’America ai piedi di Sabrina Impacciatore
Foto con registi e attori famosi, red carpet prestigiosi, esperienze su set internazionali. È ormai praticamente impossibile fermare l’avanzata di Sabrina Impacciatore dopo che l’attrice, nata artisticamente a Domenica In nel 1990 e poi fiorita nel programma di Gianni Boncompagni Non è la Rai, ha rivelato il suo indiscutibile talento al pubblico americano. Il merito, certo, è della sua interpretazione nella serie della HBO firmata da Mike White, progetto televisivo giunto al giro di boa della terza stagione in cui Impacciatore ha interpretato Valentina, direttrice dello splendido resort di Taormina (nella realtà è il San Domenico Palace) che fa da sfondo al secondo capitolo. Conquistata una nomination agli Emmy 2023 insieme alla collega Simona Tabasco per il ruolo, da allora Sabrina Impacciatore non si è più fermata: se il pubblico italiano conosceva già la sua incredibile versatilità attoriale (esplosa nel film di Gabriele Muccino del 2011 L’ultimo Bacio; nel 2018 è tornata a lavorare col regista per A casa tutti bene), quello americano ha imparato a scoprire le doti dell’attrice col tempo, trascinato dai progetti sempre più internazionali in cui è coinvolta.
Sabrina Impacciatore con Theo James ai SAG Awards 2023
Impacciatore, però, non conquista solo con le due doti artistiche, ma anche con la sua incredibile onestà. Nell’intervista con Francesca Fagnani a Belve l’attrice si è aperta sulla sua sessualità, sulle sue esperienze più borderline, sui ricordi di un passato che non intende in alcun modo rinnegare. E forse è per questo che registi e produttori le affidano ruoli come quello di Valentina in The White Lotus o dell’aspirante giornalista in The Paper: Sabrina riesce a farli suoi in modo totalmente trasparente, senza sovrastrutture, in una sovrapposizione col personaggio che risulta non solo convincente ma anche iper-realistica.
The Paper, il trailer dello spinoff di The Office con Sabrina Impacciatore
La formula di The Paper è la medesima che ha portato al successo internazionale prima il The Office britannico e poi quello americano: lo stile è quello del mockumentary, ovvero del finto documentario attraverso cui i protagonisti si raccontano o svelano, anche inavvertitamente, le loro sventure o le loro mancanze lavorative e umane. Tra i produttori esecutivi di The Paper c’è ancora una volta Ricky Gervais che, insieme a Stephen Merchant, ha creato e poi portato avanti – anche se solo per due stagioni, dal 2001 al 2003 – uno dei progetti più innovativi, spietati, indimenticabili che la tv di genere comedy ricordi. Il remake americano ha contribuito a cristallizzare agli occhi del pubblico il successo del franchise, alimentandolo con ben 9 stagioni e più di 200 episodi, un trionfo che ha ispirato diversi remake (da quello arabo a quello francese). A fare da collante tra l’universo di The Office e quello del suo spinoff c’è l’attore Oscar Nuñez, indimenticabile Oscar Martinez dello show americano, che pur non avendo un ruolo centrale garantirà al pubblico continuità con l’amatissima serie originale.
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