Il 22 agosto scatta l’edizione numero 10 della Coppa del Mondo di rugby femminile. Si giocherà in Inghilterra – finale al Twickenham Stadium, meta impensabile fino a qualche anno fa – e ci sarà anche un po’ di Bologna. Non in campo, anche se lei, il campo, lo conosce piuttosto bene. Stiamo parlando di Erika Morri, classe 1971, che un primo mondiale, quello quasi carbonaro, nel 1991, lo aveva giocato.
In campo ci sarà Laura Gurioli, classe 1995, che ha giocato anche con la maglia delle Fenici Bologna.
Ma soffermiamoci su Erika, un’eroina di casa nostra (e non solo) che con il pallone ovale ha disputato ben due mondiali, facendo del rugby uno stile di vita e integrandolo con la sua professione.
Cosa farà Erika in Inghilterra? Dopo aver sgobbato a lungo, con maglietta e calzoncini, ha assunto un ruolo politico. Sarà il consigliere nazionale al seguito dell’Italia. Senza dimenticare che Erika ha una posizione a livello mondiale.
E non va dimenticato che la celebre Bbc ha realizzato un documentario sul primo mondiale femminile del 1991. Chi credete abbia contattato la Bbc? Proprio lei, Erika Morri.
Ha idee precise, Erika, il cui slogan è una sorta di mantra: “Chi semina rugby raccoglie futuro”, ama ripetere. E spiega anche com’è cambiato il suo punto di vista dal 1991 a oggi. E non solo perché, 34 anni fa, correva dietro un pallone ovale. Mentre oggi sta cercando di farlo correre (il pallone) per dare un futuro, una casa e una possibilità alle ragazze che si avvicinano a questo sport.
“Nel 1991 – ammette – ero forse troppo acerba. Pensavo al rugby solo dal punto di vista tecnico. A fare una meta in più. Intendiamoci, il risultato e il rendimento fa parte di questo sport. Ma adesso penso anche all’educazione emotiva che può fornire il rugby. Perché in campo, serve aggressività, ma anche autocontrollo nel rispetto delle regole”.
Per questo Erika punta molto su questa disciplina. Ma come sta il rugby rosa delle Due Torri?
“Intanto diciamo che c’è una squadra, che si chiama Le Cinghiale e che è allenata da Giambattista Lanzoni”.
La squadra si allena al campo Barca il giovedì sera, mentre il martedì c’è lo spostamento a Formigine.
C’è un altro pensiero che è caro a Erika e che sottolinea con enfasi.
“Noi seminiamo equità e rispetto tutti i giorni: Il motivo? I bambini e le bambine giocano insieme sino ai 12 anni e imparano nella normalità del gioco che si è uguali e a rispettarsi. Quindi quale uomo del domani che sotto la pioggia e sotto il sole, rotolato nel fango vinto o perso insieme alle proprie compagne penserà mai di mettere un dito addosso a una donna?”.
Ma se una giovane volesse approcciarsi al mondi del rugby quale strada dovrebbe intraprendere? Fino all’under 14 c’è la possibilità di lavorare con il minirubgy, al Rugby Bologna 1928. L’impianto è il Bonori di via Romita: l’appuntamento è il lunedì e il giovedì dalle 18 alle 19,30. Ma c’è grande fermento anche nel mondo Reno, che si tra esprimendo nel migliore dei modi tra le under 14. In questo caso l’impianto di riferimento è nel complesso della Polisportiva Antal Pallavicini, in via Marco Emilio Lepido 196, il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 17,30 alle 19.
Aspetto tutt’altro che secondario, le bambine fino ai 12 anni giocano gratis. E allora, sfruttando lo slogan che ci offre l’appassionata e competente Erika – che continua a fare meta, dal campo alla politica (sportiva) – buon rugby e tutte.