Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato l’idea di \”permettere\” ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l’esercito si prepara a un’offensiva più ampia nel territorio. \n

Giorgia Meloni, ha avuto ieri una conversazione telefonica con il primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud sulla situazione in Medio Oriente. La conversazione, si spiega da Palazzo Chigi, ha permesso di ‘condividere gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale’. Posizione concorde quella di arrivare subito al cessate il fuoco duraturo, mentre preoccupano le decisioni di Israele sul futuro di Gaza. Meloni ha inoltre evidenziato, come già fatto ieri al presidente palestinese Abu Mazen, la ‘necessità che Hamas rilasci immediatamente e incondizionatamente gli ostaggi e accetti di non poter avere un ruolo nel futuro della Striscia’. E l’Italia ha firma l’appello per l’ingresso di aiuti a Gaza, una ‘richiesta urgente’.

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Dall’alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso almeno 24  palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque  richiedenti aiuti: è quanto scrive l’emittente qatarina Al Jazeera, che  cita fonti mediche  palestinesi e della Mezzaluna Rossa.

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\”Ci troviamo di fronte ad una escalation assoluta che abbiamo fortemente  condannato attraverso la voce del Presidente Meloni e del Ministro  Tajani. Abbiamo sottoscritto l’appello di altri paesi internazionali.  Grazie a quest’ultima evacuazione sanitaria, abbiamo superato i 180  bambini di Gaza e i loro familiari – 580 persone in totale – accolti in  Italia nell’ambito delle operazioni umanitarie portate avanti dalla  nostra Nazione. Mentre l’opposizione scrive mozioni, il Governo porta  aiuti e salva i bambini. Allo stesso tempo, non dobbiamo mai dimenticare  il casus belli. Non possiamo legittimare Hamas. Sosteniamo da sempre la  dottrina dei due popoli e due stati, ma riconosceremo lo Stato  palestinese solo quando i terroristi di Hamas smetteranno di tenere in  ostaggio la propria popolazione. Sono contento che anche il Pd si sia  accorto di questo.\” Lo afferma Federico Mollicone, Fratelli d’Italia,  componente del gruppo interparlamentare Italia-Ue ad Agorà Estate su Rai  3. \”Continueremo a lavorare per mantenere la stampa libera sui fronti  di guerra. Deve essere sempre rispettata e tutelata. Abbiamo ricordato  di recente il fotoreporter Almerigo Grilz, colpito mentre svolgeva il  suo lavoro, e tutti i giornalisti morti mentre esercitavano la propria  professione. In molti conflitti, poi, accade che ci sia un  coinvolgimento della stampa nella propaganda di una delle parti dello  scontro\”, conclude. 

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La guida della Striscia di Gaza, una volta concluso il conflitto, potrebbe essere affidata a Samir Hulileh, imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe Gaza con l’avallo della Lega Araba. Ecco, nel dettaglio, chi è Samir Hulileh e perché è in lizza per governare Gaza.

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Dall’alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso  almeno 24 palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque  richiedenti aiuti: è quanto scrive l’emittente qatarina Al Jazeera, che  cita fonti mediche palestinesi e della Mezzaluna Rossa. Fra le vittime,  scrive Al Jazeera, 12 persone hanno perso la vita in un attacco aereo  israeliano su una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City, secondo una  fonte dell’ospedale al-Ahli Arab. 

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Il viceministro degli Esteri israeliano,\nSharan Haskel, e’ oggi in Sud Sudan, dove incontrera’ il\npresidente Salva Kiir Mayardit e altri alti funzionari. Lo\nriporta la stampa israeliana. Numerosi media hanno confermato\nche Tel Aviv sta premendo sullo Stato africano perche’ accolga\nuna parte della popolazione della Striscia di Gaza.\nSulla carta, i colloqui di Haskel in Sud Sudan verteranno sul\n\”rafforzamento della cooperazione in sanita’, educazione,\ntecnologia, agricoltura ed energia; la promozione di iniziative\ncongiunte\” in campo militare e civile, \”il rafforzamento della\ncooperazione regionale e l’esplorazione di possibilita’ di aiuto\numanitario israeliano alla luce delle sfide che il Paese\naffronta a causa della guerra nel vicino Sudan\”.

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\”Stiamo bene\”: è il messaggio rassicurante che il  parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, posta sui social accompagnato  da foto e video in cui si vedono colonne di fumo causate da esplosioni  non distanti dalla stessa parrocchia, dove attualmente vivono circa  cinquecento persone.

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Il Segretario del Consiglio\nSupremo per la Sicurezza Nazionale dell’Iran, Ali Larijani, e’\ngiunto a Beirut, dove ha ribadito il sostegno del suo Paese al\n\”popolo libanese in ogni circostanza\”, mentre e’ in corso lo\nscontro sul disarmo di Hezbollah, il partito-milizia sciita\nalleato di Teheran. \”Se il popolo libanese dovesse soffrire,\nsentiremo quel dolore in Iran e staremo al suo fianco in ogni\ncircostanza\”, ha detto Larijani ai giornalisti all’aeroporto,\ndove e’ stato accolto da una delegazione di Hezbollah e del suo\nalleato, il movimento Amal. \”Cercheremo sempre di difendere gli\ninteressi nazionali del popolo libanese\”, ha aggiunto.\nDecine di sostenitori di Hezbollah si sono radunati al passaggio\ndel corteo. Il funzionario iraniano e’ sceso brevemente\ndall’auto per salutarli, tra gli applausi. La sua visita arriva\ndopo le critiche iraniane alla decisione del governo libanese di\nincaricare l’esercito di preparare un piano di disarmo di\nHezbollah entro la fine dell’anno. Il signor Larijani\nincontrera’ il presidente libanese Joseph Aoun, il presidente\ndel Parlamento Nabih Berri e il primo ministro Nawaf Salam,\nprima di ricevere funzionari libanesi e palestinesi presso\nl’ambasciata iraniana.  La scorsa settimana il governo\nlibanese ha incaricato l’esercito di preparare il piano di\ndisarmo di Hezbollah, a fronte delle pressioni degli Stati Uniti\ne dei timori di una nuova offensiva israeliana su larga scala,\ndopo quella che ha inflitto pesanti danni al ‘Partito di Dio’.\nIl movimento sciita ha accusato il governo di aver commesso un\n\”grave peccato\” cercando di disarmarlo e ha affermato che\navrebbe ignorato questa decisione.\nL’Iran, attraverso Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida\nSuprema Ali Khamenei, ha espresso la sua opposizione al disarmo\ndi Hezbollah, che ha sostenuto finanziariamente e militarmente\nfin dalla sua creazione. Beirut, a sua volta, ha condannato la\n\”palese e inaccettabile ingerenza\” dell’Iran negli affari\ninterni del Libano. Prima di visitare Beirut, Larijani si e’\nrecato a Baghdad, dove ha firmato un memorandum d’intesa volto,\nsecondo l’ufficio del Primo Ministro iracheno, a \”coordinare la\nsicurezza ai confini comuni\”. \”La resistenza (contro Israele,\nndr) e’ parte integrante del tessuto dei popoli della regione\”,\nha dichiarato Larijani alla televisione iraniana, affermando che\n\”tutti gli sforzi devono essere mirati a preservare questa\ncapacita’\”. 

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\”Israele non è membro del Trattato di non  proliferazione nucleare (Tnp) né dell’Accordo di salvaguardia, ma ha  influenza sull’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e,  sfruttando tale influenza, ottiene informazioni riservate di altri  Paesi\”. Lo ha dichiarato il vicepresidente e capo dell’Organizzazione  per l’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami, aggiungendo:  \”L’assassinio di scienziati nucleari iraniani (durante la recente guerra  Iran-Israele) è tra i crimini israeliani che dovrebbero essere  seriamente condannati dall’Aiea\”.   \”I sionisti compiono azioni malvagie  nella regione con il sostegno degli Stati Uniti\”, ha sottolineato  Eslami, secondo l’agenzia di stampa Mehr. \”Gli attacchi statunitensi ai  siti nucleari iraniani erano stati pianificati molto tempo fa\”, ha  aggiunto.

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Nella Striscia di Gaza diversi aeroplani hanno lanciato aiuti umanitari  su Deir Al-Balah. I palestinesi presenti sono accorsi sul posto per  prendere una cassetta di aiuti.

“,”postId”:”949862c9-b565-4cd0-8d78-c4b040f0600c”,”postLink”:{“title”:”Gaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-Balah”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/video/2025/08/12/gaza-lancio-di-aiuti-umanitari-nella-citta-di-deir-al-balah-1028793″,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/f1918dc0f94a5b331005edd08dd5bbc76387d313/skytg24/it/mondo/video/2025/08/12/1028793_1755018421641_thumb_494.0000001_1755018519776.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-13T05:48:00.859Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-13T07:48:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Medioriente, negoziati per tregua a Gaza difficili. VIDEO”,”postId”:”9beda99b-80d1-4fe3-89b1-1fe09704cd57″,”postLink”:{“title”:”Medioriente, negoziati per tregua a Gaza difficili”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/video/2025/08/12/medioriente-negoziati-per-tregua-a-gaza-difficili-1028820″,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/16725eec2d8d9f1a3cffb6715ede753f7e39ad43/skytg24/it/mondo/video/2025/08/12/1028820_1755029954961_thumb_494.0000001_1755030057547.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-13T05:35:00.335Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-13T07:35:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Iran: Francia, Germania e Gb pronte a reintrodurre sanzioni”,”content”:”

Francia, Germania e Gran Bretagna hanno informato l’Onu di essere pronte a reintrodurre le sanzioni all’Iran se non tornera’ al tavolo dei negoziati con la comunita’ internazionale in merito al suo programma nucleare entro la fine del mese. Lo riporta il Financial Times. \”Abbiamo chiarito all’Iran che se non e’ disposto a raggiungere una soluzione diplomatica prima della fine di agosto 2025, o non sfrutta l’opportunita’ di proroga che gli abbiamo offerto, siamo pronti ad attivare il meccanismo di ‘snapback’\”, hanno scritto i ministri degli Esteri dei paesi E3 in una lettera inviata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e al Consiglio di Sicurezza di cui il quotidiano della City e’ giunto a conoscenza. Il ministro degli Esteri tedesco Johann\nWadephul, il suo omologo francese, Jean-Noel Barrot, e il\nministro degli Esteri britannico, David Lammy, hanno tuttavia\ndichiarato di essere \”pienamente impegnati a favore di una\nrisoluzione diplomatica della crisi causata dal programma\nnucleare iraniano e che continueranno le discussioni al fine di\nraggiungere una soluzione negoziata\”. 

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L’agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che due civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera in un bombardamento israeliano su Gaza City.    L’attacco, si legge sul sito dell’agenzia, ha preso di mira un gruppo di cittadini nel quartiere Sheikh Radwan, a nord-ovest della città.

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu\nha rilanciato l’idea di \”permettere\” ai palestinesi di lasciare\nla Striscia di Gaza, mentre l’esercito si prepara a un’offensiva\npiu’ ampia nel territorio.Le precedenti proposte di reinsediare\ni gazawi al di fuori del territorio devastato dalla guerra\ninclusa quella del presidente statunitense Donald Trump  hanno\nsuscitato preoccupazione tra i palestinesi e condanne da parte\ndella comunita’ internazionale.\nNetanyahu ha difeso le sue politiche di guerra in una rara\nintervista ai media israeliani, trasmessa poco dopo che l’Egitto\nha annunciato un nuovo sforzo dei mediatori per ottenere una\ntregua di 60 giorni.\nIl premier ha dichiarato all’emittente israeliana i24NEWS: \”Non\nli stiamo spingendo fuori, ma stiamo permettendo loro di\npartire\”.\n\”Diamo loro l’opportunita’ di lasciare, innanzitutto, le zone di\ncombattimento, e in generale di lasciare il territorio, se lo\ndesiderano\”, ha detto, citando i flussi di rifugiati durante le\nguerre in Siria, Ucraina e Afghanistan. Nella Striscia di Gaza,\nIsraele ha controllato rigidamente i confini per anni, impedendo\na molti di uscire.\”Lo permetteremo, innanzitutto all’interno di\nGaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di\nlasciare Gaza\”, ha aggiunto Netanyahu.\nPer i palestinesi, qualsiasi tentativo di allontanarli dalla\nloro terra richiama la \”Nakba\”, o catastrofe  lo sfollamento di\nmassa dei palestinesi durante la creazione dello Stato di\nIsraele nel 1948.\nNetanyahu ha sostenuto la proposta di Trump di espellere i piu’\ndi due milioni di abitanti di Gaza verso l’Egitto e la\nGiordania, mentre alcuni ministri israeliani di estrema destra\nhanno invocato la loro \”partenza volontaria\”.

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Francia, Germania e Regno Unito hanno detto  all’Onu di essere pronte a imporre nuovamente sanzioni all’Iran a meno  che non riprenda i negoziati con la comunità internazionale sul suo  programma nucleare. Lo riporta il Financial Times citando una lettera  dei ministri degli esteri di Parigi, Berlino e Londra. Nella missiva i  ministri affermano di aver offerto all’Iran una proroga per evitare la  reimposizione automatica delle sanzioni entro la fine del mese.

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Il Primo Ministro della Nuova Zelanda,\nChristopher Luxon, ha dichiarato che il leader israeliano\nBenjamin Netanyahu ha \”perso il senso della realta’\”, mentre il\npaese valuta se riconoscere ufficialmente lo Stato\npalestinese.Luxon ha detto ai giornalisti che la mancanza di\naiuti umanitari, lo sfollamento forzato della popolazione e\nl’annessione di Gaza sono \”assolutamente\” sconvolgenti, e che\nNetanyahu ha decisamente superato ogni limite.\”Penso che abbia\nperso il senso della realta’,\” ha aggiunto Luxon, che guida il\ngoverno di coalizione di centrodestra.\nLuxon ha dichiarato che la Nuova Zelanda sta valutando se\nriconoscere lo Stato palestinese. Lunedi’,l’alleata Australia si\ne’ unita a Canada, Regno Unito e Francia nell’annunciare che lo\nfara’ durante una conferenza delle Nazioni Unite a\nsettembre.

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\”Quel che accade a Gaza e’\ninaccettabile. L’opposizione parla, noi facciamo i fatti.\nInsieme a Turchia, Emirati e Qatar siamo il Paese che ha accolto\nil maggior numero di malati da Gaza per assicurare loro le cure\ne non e’ facile, sono operazioni politiche. Nelle ultime ore\nabbiamo inviato altre 350 tonnellate di farina e ancora 100 ne\ninvieremo nei prossimi giorni con l’Onu\”. Lo ha detto il\nministro per gli Affari Esteri e vicepremier, Antonio Tajani in\nun’intervista pubblicata dal Corriere della Sera.\n\”Noi stiamo facendo tutto il possibile per far si’ che Israele\nfermi l’attacco a Gaza. – ha aggiunto – Abbiamo inflitto\nsanzioni ai coloni della Cisgiordania, condannato l’uccisione\ndei giornalisti di Al Jazeera e sottoscritto poche ore fa un\nappello con altri 28 Paesi alle autorita’ di Israele, affinche’\nvenga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di\nproseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di\ncibo\”.

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L’amministrazione Trump ha riscritto e ridimensionato il rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.    Considerato finora il documento più completo sul tema stilato da un governo, il rapporto americano riduce in modo significativo le critiche verso alcuni dei Paesi alleati degli Stati Uniti, quali Israele e El Salvador, mentre inasprisce le critiche contro i Paesi ritenuti ostili, come il Brasile e il Sudafrica.    Alcune sezioni incluse nei rapporti precedenti sono state completamente eliminate, come quelle relative alla corruzione e la persecuzione nelle comunità Lgbtq+.

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato l’idea di “permettere” ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l’esercito si prepara a un’offensiva più ampia nel territorio. 

Giorgia Meloni, ha avuto ieri una conversazione telefonica con il primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud sulla situazione in Medio Oriente. La conversazione, si spiega da Palazzo Chigi, ha permesso di ‘condividere gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale’. Posizione concorde quella di arrivare subito al cessate il fuoco duraturo, mentre preoccupano le decisioni di Israele sul futuro di Gaza. Meloni ha inoltre evidenziato, come già fatto ieri al presidente palestinese Abu Mazen, la ‘necessità che Hamas rilasci immediatamente e incondizionatamente gli ostaggi e accetti di non poter avere un ruolo nel futuro della Striscia’. E l’Italia ha firma l’appello per l’ingresso di aiuti a Gaza, una ‘richiesta urgente’.

Dall’alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso almeno 24  palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque  richiedenti aiuti: è quanto scrive l’emittente qatarina Al Jazeera, che  cita fonti mediche  palestinesi e della Mezzaluna Rossa.

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3 minuti fa

Gaza, Mollicone: “Opposizione scrive mozioni, governo salva bimbi”

“Ci troviamo di fronte ad una escalation assoluta che abbiamo fortemente  condannato attraverso la voce del Presidente Meloni e del Ministro  Tajani. Abbiamo sottoscritto l’appello di altri paesi internazionali.  Grazie a quest’ultima evacuazione sanitaria, abbiamo superato i 180  bambini di Gaza e i loro familiari – 580 persone in totale – accolti in  Italia nell’ambito delle operazioni umanitarie portate avanti dalla  nostra Nazione. Mentre l’opposizione scrive mozioni, il Governo porta  aiuti e salva i bambini. Allo stesso tempo, non dobbiamo mai dimenticare  il casus belli. Non possiamo legittimare Hamas. Sosteniamo da sempre la  dottrina dei due popoli e due stati, ma riconosceremo lo Stato  palestinese solo quando i terroristi di Hamas smetteranno di tenere in  ostaggio la propria popolazione. Sono contento che anche il Pd si sia  accorto di questo.” Lo afferma Federico Mollicone, Fratelli d’Italia,  componente del gruppo interparlamentare Italia-Ue ad Agorà Estate su Rai  3. “Continueremo a lavorare per mantenere la stampa libera sui fronti  di guerra. Deve essere sempre rispettata e tutelata. Abbiamo ricordato  di recente il fotoreporter Almerigo Grilz, colpito mentre svolgeva il  suo lavoro, e tutti i giornalisti morti mentre esercitavano la propria  professione. In molti conflitti, poi, accade che ci sia un  coinvolgimento della stampa nella propaganda di una delle parti dello  scontro”, conclude. 

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7 minuti fa

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

La guida della Striscia di Gaza, una volta concluso il conflitto, potrebbe essere affidata a Samir Hulileh, imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe Gaza con l’avallo della Lega Araba. Ecco, nel dettaglio, chi è Samir Hulileh e perché è in lizza per governare Gaza.

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12 minuti fa

Al Jazeera: “Almeno 24 morti in raid Idf su Gaza dall’alba”

Dall’alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso  almeno 24 palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque  richiedenti aiuti: è quanto scrive l’emittente qatarina Al Jazeera, che  cita fonti mediche palestinesi e della Mezzaluna Rossa. Fra le vittime,  scrive Al Jazeera, 12 persone hanno perso la vita in un attacco aereo  israeliano su una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City, secondo una  fonte dell’ospedale al-Ahli Arab. 

29 minuti fa

Viceministro Israele in Sud Sudan, si studia invio gazawi

Il viceministro degli Esteri israeliano,
Sharan Haskel, e’ oggi in Sud Sudan, dove incontrera’ il
presidente Salva Kiir Mayardit e altri alti funzionari. Lo
riporta la stampa israeliana. Numerosi media hanno confermato
che Tel Aviv sta premendo sullo Stato africano perche’ accolga
una parte della popolazione della Striscia di Gaza.
Sulla carta, i colloqui di Haskel in Sud Sudan verteranno sul
“rafforzamento della cooperazione in sanita’, educazione,
tecnologia, agricoltura ed energia; la promozione di iniziative
congiunte” in campo militare e civile, “il rafforzamento della
cooperazione regionale e l’esplorazione di possibilita’ di aiuto
umanitario israeliano alla luce delle sfide che il Paese
affronta a causa della guerra nel vicino Sudan”.

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08:59

Tel Aviv, la voce di un riservista contro Netanyahu. VIDEOTel Aviv, la voce di un riservista contro NetanyahuTel Aviv, la voce di un riservista contro NetanyahuVai al contenuto

08:58

Esplosioni vicino alla parrocchia di Gaza, “stiamo bene”

“Stiamo bene”: è il messaggio rassicurante che il  parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, posta sui social accompagnato  da foto e video in cui si vedono colonne di fumo causate da esplosioni  non distanti dalla stessa parrocchia, dove attualmente vivono circa  cinquecento persone.

08:57

Iran, Larijani a Beirut ribadisce “sostegno al popolo libanese”

Il Segretario del Consiglio
Supremo per la Sicurezza Nazionale dell’Iran, Ali Larijani, e’
giunto a Beirut, dove ha ribadito il sostegno del suo Paese al
“popolo libanese in ogni circostanza”, mentre e’ in corso lo
scontro sul disarmo di Hezbollah, il partito-milizia sciita
alleato di Teheran. “Se il popolo libanese dovesse soffrire,
sentiremo quel dolore in Iran e staremo al suo fianco in ogni
circostanza”, ha detto Larijani ai giornalisti all’aeroporto,
dove e’ stato accolto da una delegazione di Hezbollah e del suo
alleato, il movimento Amal. “Cercheremo sempre di difendere gli
interessi nazionali del popolo libanese”, ha aggiunto.
Decine di sostenitori di Hezbollah si sono radunati al passaggio
del corteo. Il funzionario iraniano e’ sceso brevemente
dall’auto per salutarli, tra gli applausi. La sua visita arriva
dopo le critiche iraniane alla decisione del governo libanese di
incaricare l’esercito di preparare un piano di disarmo di
Hezbollah entro la fine dell’anno. Il signor Larijani
incontrera’ il presidente libanese Joseph Aoun, il presidente
del Parlamento Nabih Berri e il primo ministro Nawaf Salam,
prima di ricevere funzionari libanesi e palestinesi presso
l’ambasciata iraniana.  La scorsa settimana il governo
libanese ha incaricato l’esercito di preparare il piano di
disarmo di Hezbollah, a fronte delle pressioni degli Stati Uniti
e dei timori di una nuova offensiva israeliana su larga scala,
dopo quella che ha inflitto pesanti danni al ‘Partito di Dio’.
Il movimento sciita ha accusato il governo di aver commesso un
“grave peccato” cercando di disarmarlo e ha affermato che
avrebbe ignorato questa decisione.
L’Iran, attraverso Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida
Suprema Ali Khamenei, ha espresso la sua opposizione al disarmo
di Hezbollah, che ha sostenuto finanziariamente e militarmente
fin dalla sua creazione. Beirut, a sua volta, ha condannato la
“palese e inaccettabile ingerenza” dell’Iran negli affari
interni del Libano. Prima di visitare Beirut, Larijani si e’
recato a Baghdad, dove ha firmato un memorandum d’intesa volto,
secondo l’ufficio del Primo Ministro iracheno, a “coordinare la
sicurezza ai confini comuni”. “La resistenza (contro Israele,
ndr) e’ parte integrante del tessuto dei popoli della regione”,
ha dichiarato Larijani alla televisione iraniana, affermando che
“tutti gli sforzi devono essere mirati a preservare questa
capacita’”. 

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08:50

Iran: “Israele ha influenza sull’Aiea, ottiene informazioni”

“Israele non è membro del Trattato di non  proliferazione nucleare (Tnp) né dell’Accordo di salvaguardia, ma ha  influenza sull’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e,  sfruttando tale influenza, ottiene informazioni riservate di altri  Paesi”. Lo ha dichiarato il vicepresidente e capo dell’Organizzazione  per l’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami, aggiungendo:  “L’assassinio di scienziati nucleari iraniani (durante la recente guerra  Iran-Israele) è tra i crimini israeliani che dovrebbero essere  seriamente condannati dall’Aiea”.   “I sionisti compiono azioni malvagie  nella regione con il sostegno degli Stati Uniti”, ha sottolineato  Eslami, secondo l’agenzia di stampa Mehr. “Gli attacchi statunitensi ai  siti nucleari iraniani erano stati pianificati molto tempo fa”, ha  aggiunto.

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08:30

Gaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-Balah. VIDEO

Nella Striscia di Gaza diversi aeroplani hanno lanciato aiuti umanitari  su Deir Al-Balah. I palestinesi presenti sono accorsi sul posto per  prendere una cassetta di aiuti.

Gaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-BalahGaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-BalahVai al contenuto

07:48

Medioriente, negoziati per tregua a Gaza difficili. VIDEOMedioriente, negoziati per tregua a Gaza difficiliMedioriente, negoziati per tregua a Gaza difficiliVai al contenuto

07:35

Iran: Francia, Germania e Gb pronte a reintrodurre sanzioni

Francia, Germania e Gran Bretagna hanno informato l’Onu di essere pronte a reintrodurre le sanzioni all’Iran se non tornera’ al tavolo dei negoziati con la comunita’ internazionale in merito al suo programma nucleare entro la fine del mese. Lo riporta il Financial Times. “Abbiamo chiarito all’Iran che se non e’ disposto a raggiungere una soluzione diplomatica prima della fine di agosto 2025, o non sfrutta l’opportunita’ di proroga che gli abbiamo offerto, siamo pronti ad attivare il meccanismo di ‘snapback'”, hanno scritto i ministri degli Esteri dei paesi E3 in una lettera inviata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e al Consiglio di Sicurezza di cui il quotidiano della City e’ giunto a conoscenza. Il ministro degli Esteri tedesco Johann
Wadephul, il suo omologo francese, Jean-Noel Barrot, e il
ministro degli Esteri britannico, David Lammy, hanno tuttavia
dichiarato di essere “pienamente impegnati a favore di una
risoluzione diplomatica della crisi causata dal programma
nucleare iraniano e che continueranno le discussioni al fine di
raggiungere una soluzione negoziata”. 

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07:12

Wafa: attacco israeliano su Gaza City, uccisi 2 civili

L’agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che due civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera in un bombardamento israeliano su Gaza City.    L’attacco, si legge sul sito dell’agenzia, ha preso di mira un gruppo di cittadini nel quartiere Sheikh Radwan, a nord-ovest della città.

07:08

Netanyahu: “Permettiamo a palestinesi di lasciare Gaza”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu
ha rilanciato l’idea di “permettere” ai palestinesi di lasciare
la Striscia di Gaza, mentre l’esercito si prepara a un’offensiva
piu’ ampia nel territorio.Le precedenti proposte di reinsediare
i gazawi al di fuori del territorio devastato dalla guerra
inclusa quella del presidente statunitense Donald Trump  hanno
suscitato preoccupazione tra i palestinesi e condanne da parte
della comunita’ internazionale.
Netanyahu ha difeso le sue politiche di guerra in una rara
intervista ai media israeliani, trasmessa poco dopo che l’Egitto
ha annunciato un nuovo sforzo dei mediatori per ottenere una
tregua di 60 giorni.
Il premier ha dichiarato all’emittente israeliana i24NEWS: “Non
li stiamo spingendo fuori, ma stiamo permettendo loro di
partire”.
“Diamo loro l’opportunita’ di lasciare, innanzitutto, le zone di
combattimento, e in generale di lasciare il territorio, se lo
desiderano”, ha detto, citando i flussi di rifugiati durante le
guerre in Siria, Ucraina e Afghanistan. Nella Striscia di Gaza,
Israele ha controllato rigidamente i confini per anni, impedendo
a molti di uscire.”Lo permetteremo, innanzitutto all’interno di
Gaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di
lasciare Gaza”, ha aggiunto Netanyahu.
Per i palestinesi, qualsiasi tentativo di allontanarli dalla
loro terra richiama la “Nakba”, o catastrofe  lo sfollamento di
massa dei palestinesi durante la creazione dello Stato di
Israele nel 1948.
Netanyahu ha sostenuto la proposta di Trump di espellere i piu’
di due milioni di abitanti di Gaza verso l’Egitto e la
Giordania, mentre alcuni ministri israeliani di estrema destra
hanno invocato la loro “partenza volontaria”.

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07:08

Ft: “Francia, Germania e Gb pronti a imporre sanzioni all’Iran”

Francia, Germania e Regno Unito hanno detto  all’Onu di essere pronte a imporre nuovamente sanzioni all’Iran a meno  che non riprenda i negoziati con la comunità internazionale sul suo  programma nucleare. Lo riporta il Financial Times citando una lettera  dei ministri degli esteri di Parigi, Berlino e Londra. Nella missiva i  ministri affermano di aver offerto all’Iran una proroga per evitare la  reimposizione automatica delle sanzioni entro la fine del mese.

07:05

Premier neozelandese: “Netanyahu ha perso senso realtà”

Il Primo Ministro della Nuova Zelanda,
Christopher Luxon, ha dichiarato che il leader israeliano
Benjamin Netanyahu ha “perso il senso della realta’”, mentre il
paese valuta se riconoscere ufficialmente lo Stato
palestinese.Luxon ha detto ai giornalisti che la mancanza di
aiuti umanitari, lo sfollamento forzato della popolazione e
l’annessione di Gaza sono “assolutamente” sconvolgenti, e che
Netanyahu ha decisamente superato ogni limite.”Penso che abbia
perso il senso della realta’,” ha aggiunto Luxon, che guida il
governo di coalizione di centrodestra.
Luxon ha dichiarato che la Nuova Zelanda sta valutando se
riconoscere lo Stato palestinese. Lunedi’,l’alleata Australia si
e’ unita a Canada, Regno Unito e Francia nell’annunciare che lo
fara’ durante una conferenza delle Nazioni Unite a
settembre.

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07:04

Tajani: “Quello che accade a Gaza è inaccettabile”

“Quel che accade a Gaza e’
inaccettabile. L’opposizione parla, noi facciamo i fatti.
Insieme a Turchia, Emirati e Qatar siamo il Paese che ha accolto
il maggior numero di malati da Gaza per assicurare loro le cure
e non e’ facile, sono operazioni politiche. Nelle ultime ore
abbiamo inviato altre 350 tonnellate di farina e ancora 100 ne
invieremo nei prossimi giorni con l’Onu”. Lo ha detto il
ministro per gli Affari Esteri e vicepremier, Antonio Tajani in
un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera.
“Noi stiamo facendo tutto il possibile per far si’ che Israele
fermi l’attacco a Gaza. – ha aggiunto – Abbiamo inflitto
sanzioni ai coloni della Cisgiordania, condannato l’uccisione
dei giornalisti di Al Jazeera e sottoscritto poche ore fa un
appello con altri 28 Paesi alle autorita’ di Israele, affinche’
venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di
proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di
cibo”.

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07:02

Trump rivede rapporto diritti umani, meno critiche a Paesi amici

L’amministrazione Trump ha riscritto e ridimensionato il rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.    Considerato finora il documento più completo sul tema stilato da un governo, il rapporto americano riduce in modo significativo le critiche verso alcuni dei Paesi alleati degli Stati Uniti, quali Israele e El Salvador, mentre inasprisce le critiche contro i Paesi ritenuti ostili, come il Brasile e il Sudafrica.    Alcune sezioni incluse nei rapporti precedenti sono state completamente eliminate, come quelle relative alla corruzione e la persecuzione nelle comunità Lgbtq+.

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