I problemi al servizio non frenano Sinner. Come Nadal e Djokovic, sa vincere quando le cose vanno male. E poi si allena anche di notte. Ma la chiave rimane il talento

Jannik Sinner ci ha abituato troppo bene: il suo prolungato dominio sul tennis mondiale, solo qua e là messo in discussione da Alcaraz, ha convinto i suoi milioni di tifosi che ogni partita debba concludersi con una cavalcata trionfale e un punteggio severo e punitivo per gli avversari. Ma chi mastica tennis con cognizione di causa è consapevole che nello sport ad altissimo livello ogni giorno non è mai uguale a un altro, e dunque la prestazione a tratti non brillante del più forte giocatore del mondo nel terzo turno di Cincinnati contro Diallo si inserisce perfettamente in un quadro di normalità: durante una stagione, sono quattro o cinque le occasioni in cui tutti i dettagli si incastrano alla perfezione e ti riesce la partita perfetta. In tutti gli altri casi, il campione deve essere in grado di gestire le difficoltà e andare oltre i problemi contingenti, qualità in cui Sinner sicuramente eccelle.