Un’operazione garantita

Sebastian Vettel è il nostro Cristiano Ronaldo“. Così nel 2018 l’allora amministratore delegato della Ferrari Louis Camilleri aveva incensato il pilota di punta della Ferrari in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza, un crocevia fondamentale – in negativo – della stagione perché il pilota tedesco finì in testacoda alla Roggia al primo giro dopo che il compagno di box Kimi Raikkonen (al quale non venne rinnovato il contratto) ‘tirò’ la staccata alla Prima Variante per difendere la prima posizione dopo aver conquistato la pole position in Qualifica.

La Juventus aveva da poco ufficializzato l’acquisto di Cristiano Ronaldo, un’operazione che – complice la pandemia – non fruttò al club bianconero i risultati sperati né a livello sportivo né tantomeno a livello finanziario. Quando l’anno scorso la Ferrari comunicò di aver raggiunto un accordo pluriennale con Lewis Hamilton il paragone con Cristiano Ronaldo è stato sostanzialmente immediato dato che la Juventus e la Ferrari sostanzialmente appartengono alla stessa ‘famiglia’. Il ‘rischio d’impresa’ tra le due operazioni, però, non è paragonabile (gli ‘introiti’ e le ‘presenze’ di Hamilton in Ferrari sono garantiti e non legate a quanto ad esempio si va avanti in Champions League) e l’approfondimento a cura dello specialista Marco Iaria in edicola nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport lo conferma.

Secondo le stime effettuate dal quotidiano sportivo con la consulenza della bolognese StageUp (azienda specialista in ricerche di mercato) ‘L’Effetto Hamilton’ sui ricavi della Ferrari è di circa 70 milioni di euro in più sul fatturato del 2025, una cifra che poteva essere più pingue se fosse stata supportata da risultati sportivi in linea con il pedigree del pilota inglese che per ora ha oggettivamente deluso nei 14 GP disputati con la Ferrari.

Nello specifico, da gennaio a giugno i ricavi sono aumentati da 313 (questo dato è dello stesso periodo del 2024) a 396 milioni grazie alle maggiori entrate per effetto delle nuove partnership e all’incremento dei premi derivanti dal miglior piazzamento in F1. Dato che essere arrivata seconda nel 2024 migliorando il terzo posto del 2023 vale tra i 30 e i 40 milioni negli 83 di crescita dei ricavi i nuovi accordi di sponsorizzazione ‘coprono’ i ricavi restanti attestandosi sui 40-50 milioni, un guadagno scaturito anche grazie all’accordo con Hamilton (la Ferrari, ad esempio, dopo tre anni è tornata ad avere un title sponsor, HP).

Gli altri 20-30 milioni che ‘mancano’ a completare la stima di +70 milioni di euro di ricavi per la Ferrari nel 2025 grazie a Hamilton arrivano dallo sfruttamento del marchio tra licensing, merchandising e fashion. Se Hamilton avesse vinto da subito in Ferrari lo scenario più ottimistico prevedeva una crescita superiore ai 50 milioni di euro, i risultati arrivati per ora hanno ‘depotenziato’ questa proiezione che si attesta tra i 20 e i 25 milioni di euro.