Negli ultimi anni la battaglia nel centro gruppo si è già mostrata molto combattuta, ma in questa stagione la competizione si è fatta ancora più intensa. Attualmente, tra la Williams quinta in classifica e la Haas nona, ci sono appena 35 punti di differenza: un margine comunque significativo per le squadre di metà classifica, ma questa stagione ha dimostrato quanto rapidamente la situazione possa mutare.
Certo, la costanza è fondamentale in un campionato, ma anche i picchi di performance hanno il loro peso. Un esempio è il podio di Nico Hulkenberg a Silverstone, che ha portato ben 15 punti alla Sauber. Allo stesso modo, la doppia top 10 ottenuta dall’Aston Martin in Ungheria, con un quinto e un settimo posto, ha garantito un prezioso bottino di punti alla squadra britannica.
È evidente che, in un’ottica di contenimento dei costi e con una delle più grandi rivoluzioni tecniche nella storia della F1 alle porte, molte squadre stiano già puntando al 2026, cercando di massimizzare le proprie opportunità in vista del prossimo cambio regolamentare, puntando a realizzare una vettura più efficiente e leggera, sebbene questo traguardo sarà tutt’altro che semplice.
Oliver Bearman, Haas F1 Team
Foto di: Guido De Bortoli / LAT Images via Getty Images
Alcune squadre, come la Williams, hanno ridotto drasticamente gli investimenti nel progetto 2025 già prima dell’inizio della stagione, concentrandosi quasi esclusivamente sul 2026. Altri team, invece, hanno adottato un approccio più equilibrato, lavorando in parallelo per ottenere il massimo risultato possibile nel campionato attuale, fondamentale per i premi in denaro a fine stagione, senza però compromettere troppo lo sviluppo della monoposto per il 2026.
Tra questi c’è la Haas che, come confermato in Ungheria, non ha ancora interrotto completamente lo sviluppo della monoposto 2025. Anzi, l’obiettivo è introdurre un ultimo pacchetto di aggiornamenti in occasione del Gran Premio di casa ad Austin, quando mancheranno ancora sei gare al termine della stagione, offrendo così l’opportunità di guadagnare ulteriori punti in classifica.
La stagione della scuderia americana, infatti, è stata piuttosto singolare. Alla vigilia del campionato il team nutriva grandi aspettative, puntando a stabilizzarsi tra i protagonisti della lotta nel centro gruppo grazie a un progetto sulla carta ambizioso e pensato per superare alcuni dei limiti emersi con la VF-24, come la carenza di carico aerodinamico puro.
Oliver Bearman, Haas F1 Team, Isack Hadjar, Racing Bulls Team
Foto di: Alastair Staley / LAT Images via Getty Images
Tuttavia, una volta scesi in pista in Australia sono emersi problemi che hanno avuto un peso importante sui risultati, con una tendenza al bouncing molto marcata nelle curve ad alta velocità a causa di alcuni problemi di natura aerodinamica. Haas ha introdotto un aggiornamento al fondo per il round di Suzuka per affrontare quel problema, cercando di costruire una base più solida.
Imola ha rappresentato un vero e proprio crocevia per il destino della VF-25, non solo perché le novità introdotte in Italia erano pensate per risolvere definitivamente i problemi evidenziati all’inizio della stagione, ma anche perché, sulla base dei dati raccolti, gli ingegneri avrebbero deciso se continuare o meno lo sviluppo. Le risposte positive emerse da Imola in poi hanno aperto la strada al pacchetto di Silverstone, il cui obiettivo principale non era più solo correggere le criticità precedenti, ma migliorare complessivamente la vettura.
Per questo la spinta del team statunitense non si è ancora “spenta”. Il processo evolutivo della VF-25 in realtà è iniziato da relativamente poco e gli ingegneri hanno ancora in serbo qualche ulteriore sviluppo: “Al momento stiamo ancora lavorando per cercare di portare un altro pacchetto di novità. Se riusciremo a fare qualcosa di abbastanza valido da giustificare la spesa, allora lo porteremo durante il resto della stagione. Quindi stiamo ancora lavorando e lo stiamo finalizzando in questo momento”, ha spiegato Jonathan Neal, Deputy Chief Engineer Haas.
L’obiettivo è avere il pacchetto pronto per Austin nel caso i dati raccolti durante lo sviluppo dovessero confermarsi sufficienti per passare dalla progettazione alla produzione: “Tradizionalmente abbiamo cercato di portare un pacchetto per Austin, essendo la parte finale della stagione. Si inserisce nei nostri cicli di sviluppo. Abbiamo portato novità alla gara 12 [UK], quindi la gara 19 [Austin] è a sette gare di distanza, quindi questo è il nostro ciclo per lo sviluppo del fondo quest’anno”.
Haas VF-25, dettaglio tecnico
Foto di: AG Galli
Chiaramente, per essere confermato, il pacchetto dovrà dimostrare i risultati attesi nei test al CFD e in galleria del vento perché, in un’epoca di budget cap, è fondamentale investire solo in componenti che garantiscano vantaggi concreti. Ad esempio, è stata decisa la non adozione della nuova sospensione posteriore introdotta dalla Ferrari in Belgio, sia per motivi di tempistiche sia di costi.
“È all’interno del budget cap, il costo è un fattore molto importante. Credo che tutto il lavoro che facciamo ora debba tener conto del fattore costo. Per quanto riguarda il tempo in galleria del vento, tutto è già pre-ingegnerizzato, quindi anche quello è tutto pianificato in anticipo”, ha poi aggiunto Heal. La scelta di Austin è legata anche al fatto che la tappa USA sia preceduta da una pausa che consente di ultimare i lavori.
“Se poi non si arriva a concretizzare, ci sono molti componenti che abbiamo progettato ma che non arrivano mai in pista proprio perché il vantaggio mostrato in galleria del vento non si traduce mai in un miglioramento sufficiente da giustificare la spesa per i nuovi pezzi”.
“Un decimo di secondo può significare cinque posizioni sulla griglia, quindi quest’anno è molto più complicato perché non si può semplicemente dire “voglio due o tre decimi da un pacchetto”; anche un decimo di secondo può fare la differenza su dove ci stiamo giocando la posizione. Credo che a volte sia meglio lottare per il campionato in cui ci si trova, piuttosto che l’anno prossimo, che sarà una sorta di lotteria per molti motivi; per noi è importante fare bene quest’anno”.
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