CALTANISSETTA. Riceviamo e pubblichiamo nota della Cgil
sulla riduzione dei rimborsi ai Comuni per le spese sostenute per i minori non
accompagnati ad opera del Ministero dell’Interno.
“La riduzione dei
rimborsi ai Comuni e alle Comunità per le spese sostenute per i minori
non accompagnati ad opera del Ministero dell ‘Interno risulta
l’ennesima scelta miope da parte
del Governo Nazionale che non ha tra le sue priorità, la cura e l’assistenza
delle persone più deboli e continua con l ,adozione di misure restrittive senza
alcuna idea di futuro e di sviluppo per i territori
Si tratta di una scelta non solo discutibile dal punto di
vista finanziario, ma profondamente sbagliata da quello etico e sociale, con
ripercussioni negative che andranno a gravare sull’intera società.
I minori stranieri non accompagnati sono la fascia più
debole e vulnerabile della popolazione migrante. Sono fuggiti da guerre,
povertà e violenza e si ritrovano soli, senza il sostegno della famiglia.
I fondi tagliati non
sono spesi superflue, ma investimenti essenziali per il loro futuro. Servono a
garantire l’accoglienza in strutture adeguate, l’istruzione, l’assistenza
sanitaria e psicologica, percorsi di integrazione e formazione professionale.
La riduzione dei
fondi si traduce in un inevitabile calo della qualità dei servizi offerti. Ciò
significa meno opportunità di integrazione per questi ragazzi, maggiori rischi
di emarginazione, sfruttamento e devianza. Non stiamo solo tagliando dei
numeri, ma compromettendo il futuro di giovani vite.
La gestione dei minori non accompagnati è un onere che
ricade sui Comuni e sulle comunità locali. Senza un adeguato sostegno
finanziario dal governo centrale, gli enti locali si troveranno in grave
difficoltà, costretti a coprire le spese con risorse proprie, già spesso
insufficienti.
Ma L’accoglienza e l’integrazione dei minori non
accompagnati non si reggono da sole. Dietro a questi percorsi ci sono centinaia
di professionisti: educatori, psicologi, assistenti sociali, mediatori
culturali e personale amministrativo.
Il taglio dei fondi
mette a rischio questi posti di lavoro. Significa creare disoccupazione in un
settore (il terzo settore e il sociale) che, al contrario, ha bisogno di essere
rafforzato. L’assistenza è un servizio che genera economia e occupazione
qualificata.
La decisione di ridurre i fondi per i minori stranieri non
accompagnati è una scelta politica miope e dannosa. Non è un risparmio, ma un
investimento al contrario: si risparmia sul presente per pagare a caro prezzo i
problemi sociali, l’emarginazione e la disoccupazione nel futuro. Investire su
questi ragazzi, sul loro benessere e
nella loro integrazione, non è solo un dovere morale, ma un atto di responsabilità
e lungimiranza per la stabilità e la prosperità del nostro territorio”.
La segreteria generale Cgil – Rosanna Moncada