Donald Trump avrebbe voluto evitarlo, ma dopo giorni di complicati negoziati e botta e risposta tra Washington e Mosca la scelta della base militare americana Elmendorf-Richardson, in Alaska, per l’incontro storico tra il commander-in-chief e Vladimir Putin è sembrata l’unica possibile.
Stando alla ricostruzione di funzionari della Casa Bianca, The Donald non voleva ospitare lo zar in territorio americano per evitare, in un momento così delicato, di offrire al mondo l’immagine di un presidente russo accolto negli Stati Uniti.
D’altra parte l’ultimo incontro di persona tra i due leader, nel 2018, era avvenuto nella neutrale Helsinki. Tuttavia la lista delle papabili destinazioni era limitata dal mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro Putin nel 2023 per l’aggressione dell’Ucraina. Per questo la Russia ha da subito messo il veto su una città europea, anche se storicamente Ginevra e Vienna hanno ospitato vertici tra americani e russi fin dai tempi della Guerra Fredda. E ha detto no a Roma, dopo che Trump aveva sondato la premier Giorgia Meloni. Mosca ha quindi paventato l’ipotesi degli Emirati Arabi Uniti, ma la Casa Bianca ha nettamente respinto l’idea di un altro lungo viaggio di Trump in Medio Oriente dopo quello di maggio. Così l’elenco si è ristretto a due luoghi: l’Ungheria di Victor Orban, vicino sia a Trump sia a Putin, e gli Stati Uniti. Con sorpresa dell’amministrazione, raccontano le fonti, il Cremlino ha scelto l’America, in uno Stato peraltro appartenuto all’impero russo. Ma come si è arrivati a decidere di ospitare il vertice nella base Elmendorf-Richardson, ad Anchorage? Intanto serviva un luogo estremamente sicuro. Nata nel 2010 dalla fusione tra un base dell’aeronautica militare e una dell’esercito, ha un ruolo strategico nella difesa americana di tutta l’area del nord Pacifico. Per non parlare del fatto che nessuna struttura civile può avere lo spazio aereo limitato, i punti di accesso controllati e ogni singolo luogo all’interno pre-ispezionato come un’installazione militare. Con oltre 5.500 militari e civili, poi, è la più grande base dell’aeronautica militare dell’Alaska e la sua popolazione di 32.000 abitanti rappresenta il 10% di quella totale di Anchorage. E questa era la seconda caratteristica imprescindibile per un vertice di questa portata, gli spazi. Quando è iniziata a circolare la voce che l’incontro si sarebbe svolto nello Stato all’estremo nord, alcuni importanti personaggi locali hanno offerto le proprie residenze.
Ma nessuna poteva competere con i circa 5.300 ettari di superficie della base, gli oltre 800 edifici, le due piste di atterraggio e gli oltre 230 chilometri di strade Elmendorf-Richardson. Trump ha visitato la base in Alaska diverse volte durante il suo primo mandato ma l’incontro di venerdì sarà la sua prima tappa da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio.
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