Solo qualche giorno fa COVESAP, il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica, ha predisposto un comunicato in risposta alle dichiarazioni dell’ assessora Lanzarin che prevedevano “niente più risorse per smaltire le liste d’attesa” perché l’”emergenza è terminata”.

Come Comitato Feltrino per il Diritto alla salute (aderente a Covesap) ci rendiamo conto che l’emergenza termina nel momento stesso che si tolgono dal SSN le prestazioni: una verifica/conteggio sulle liste d’attesa che è già orfana delle visite di controllo e di tutte le visite di Primo accesso oltre le 70 monitorate. Ma mica è finita qui!

Una di queste prestazioni sarà solo a pagamento presso un Centro privato, perché la regione Veneto ha deciso di escluderla da quelle date con il servizio Pubblico. Si tratta dell’esame di DERMATOSCOPIA con la mappatura dei nei: lo strumento di prevenzione dei tumori cutanei per eccellenza che si fa ogni 2-3 anni o ogni anno, comunque in tempi più ravvicinati nel caso di nei “problematici”.

Le prestazioni per essere considerate ESSENZIALI devono essere appropriate e questa appropriatezza è quanto viene chiesto ai medici di base. Ora vediamo che a livello regionale – perché è a loro che spetta la verifica – sembrerebbero inappropriati “molti “ esami e ciò equivale a dire essere dirottati alla sanità privata. Fra questi esami anche la mappatura dei nei.
Già, il medico di base, di fronte a situazioni dubbie di analisi dei nei, dovrà indirizzare il suo paziente ad effettuare l’esame a pagamento. Ma cosa succederà a quel paziente che viene inviato al medico specialista dermatologo dell’ospedale per un dubbio e un controllo? Quest’ultimo, dovendo a seguito della normale visita, fare un approfondimento con l’esame specifico dei nei, si rifiuterà di procedere? Invierà il paziente a fare la Dermatoscopia privatamente?

Un dubbio ci viene se per far andare bene le liste d’ attesa… tolgono le prestazioni!

Dai nostri ricorsi allo “Sportello Diritto alle Cure” abbiamo potuto constatare come a livello Veneto la prestazione più difficile da ottenere (e che occupa il secondo posto) è la dermatologia, con giorni di attesa oltre i 160 rispetto alla data ultima di priorità. In Ulss1 la prestazione di Dermatologia è al primo posto con un’attesa di 139 giorni ( più di 4 MESI!) per vedersi data la prestazione.

Questi sono i dati presentati in  Consiglio Regione Veneto da Covesap e durante i due giorni dell’evento “SANItà INCONTRI”, organizzato dal Comitato Feltrino per il Diritto alla Salute, il 12 e 13 luglio scorsi all’area Prior di Santa Giustina. I dati (raccolti e analizzati proprio dal lavoro svolto da tutti gli Sportelli coordinati da Covesap) raccontano quindi di pazienti “pazienti” pur di avere la prestazione necessaria! Il 25% di questi pazienti a livello veneto hanno specificatamente nella ricetta il codice appropriato per “Visita dermatologica – controllo nevi” ma molti sono anche coloro che hanno tale quesito diagnostico fra le
note a piè pagina.

Questi saranno i pazienti che rifiutati dal Servizio Sanitario Nazionale – su indicazioni della Regione Veneto
– non entreranno più in Lista d’attesa e andranno a spendere almeno 150 euro (se non aumenta la cifra da sborsare, vista la mancata offerta pubblica!) ogni due anni o ogni anno se necessario.
Dove sta l’“inappropriatezza” di fronte ad un possibile melanoma o tumore della pelle?

In questa Regione verrà meno anche questa forma di prevenzione: e in una provincia dove nel solo capoluogo si spendono 600 euro in più per vivere (la città di Belluno è risultata la terza città più cara d’Italia) e dove c’è un alto tasso di melanomi alla pelle in età fra i 25 e 49 anni.
Forse è meglio dedicarsi come ULSS1 ai progetti di “Montagna SI, Melanoma NO”, ma anche permettere a chi ha bisogno di ricorrere al medico di base e di essere tempestivamente visto dallo specialista!

Dovremo forse noi bellunesi scegliere se mangiare e scaldarci o mangiare e curarci ?

ANCHE QUESTO E’ UNA VERGOGNA !