“La palla rimbalza e bisogna adattarsi”. Dalle vittorie Slam al coltello nella schiena, dalla bulimia alla malattia rara: il calvario della campionessa costretta a resettare nella vita per l’ennesima volta
“Perché sempre a me?”. Monica Seles avrebbe tutto il diritto di chiederselo. Eppure, a 51 anni e molte più tempeste, ha imparato che compiangersi non serve a niente: l’unica è rimanere a galla e cercare un altro approdo. “Come dico sempre ai ragazzi che seguo: la palla rimbalza e bisogna adattarsi”. È quello che sta facendo ora, per l’ennesima volta, da quando nel 2022 le è stata diagnostica la miastenia gravis, una malattia autoimmune neuromuscolare che causa stanchezza e debolezza. Una malattia per la quale non esiste una cura, e che le rende difficile anche asciugarsi i capelli col phon, lei che tirava diritti e rovesci (rigorosamente a due mani) con una violenza inarrivabile. Raccontando di quest’ultimo ostacolo che le si è parato davanti, Seles ha ricordato tutte le volte in cui ha dovuto ricominciare da zero, dimenticare tutto quello che sapeva e resettare. Proprio come fa un tennista alla fine di ogni game, di ogni set, di ogni partita.