(di Silvia Mosca)
Era la più giovane delle tre donne
rimaste a indossare ogni giorno a Scanno (L’Aquila) il costume
tradizionale del borgo montano abruzzese, noto anche per il suo
lago a forma di cuore. Si chiamava Adelia Nannarone ed è morta a
93 anni: con lei se ne va un pezzo di storia dell’Abruzzo.


   
Adelia indossava il costume tipico fin dal giorno del suo
matrimonio, celebrato nel 1952. Un abito al quale il paese lega
gran parte della sua storia, tanto che il Consiglio comunale ha
recentemente approvato l’avvio dell’iter per richiedere il
riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.


   
Nelle sue diverse fogge e versioni – da festa o quotidiano -
Adelia, classe 1932, portava l’abito tipico ogni giorno: sia al
lavoro, dietro il bancone della pasticceria di famiglia, sia in
casa, dove accudiva le tre figlie mentre il marito lavorava in
miniera a Monteneve, in provincia di Bolzano. “Il costume era
molto costoso – sottolinea la figlia Balbina – e le donne che si
rifiutavano di indossarlo venivano considerate moderne; ma
spesso erano motivi economici a determinare quella scelta”.


   
Il maestoso costume di Scanno è composto da una gonna a
pieghe fatta con circa dieci metri di stoffa, un busto di lana
detto “comodino” su cui si dispongono i gioielli e il
tradizionale “cappellitto” con i lacci in testa. Nel Novecento
era indossato ancora da quasi tutte le donne del paese. Le nuove
generazioni, pur avendo imparato a custodirlo e a vestirlo con
tutte le particolari tecniche – spesso con l’aiuto di un’altra
donna – hanno smesso di farne una divisa imprescindibile. Così i
vicoli di Scanno si sono colorati di modernità, a scapito di
quella tradizione che tanto ha affascinato fotografi come Mario
Giacomelli, autore della celebre “Scanno Boy”, oggi al MoMA di
New York, Hilde Lotz-Bauer e Henri Cartier-Bresson.


   
Oggi, senza Adelia, a portare avanti la tradizione restano la
sorella Anna, 96 anni, e Margherita Ciarletta, 94.


   
Era una manager ante litteram, come raccontano all’ANSA i
nipoti Giuseppe e Davide Cetrone mostrando dallo smartphone le
foto di Adelia pubblicate sulla pagina Facebook “Fauna, Flora e
tradizioni di Scanno e dintorni”. “Gestiva con abilità le
finanze domestiche. Il marito, nostro nonno Peppino, era più
timoroso, mentre lei prendeva le decisioni: investiva, comprava
case al mare, anche se ci andava solo d’inverno, sempre in abito
tradizionale, senza mai scomporsi – ricordano – Una mente
brillante e moderna: diceva che alla sua morte saremmo dovuti
andare al ristorante, per evitare un clima funereo”.


   
“Ci rammarica la scomparsa della nostra cara concittadina,
che con orgoglio si faceva regale portatrice delle nostre
tradizioni – ha dichiarato il sindaco di Scanno, Giovanni
Mastrogiovanni – Il suo ricordo continua a vivere nel
riconoscimento e nel senso di appartenenza della nostra
comunità, che con impegno porta avanti la nostra identità”.


   



   

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