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Una dote aggiuntiva di due miliardi per il Fondo sanitario nazionale per affrontare innanzitutto il sintomo numero uno della malattia che sta piegando il nostro Servizio sanitario nazionale: il malessere del personale sanitario che manca nelle corsie degli ospedali e sul territorio (soprattutto infermieri ma anche medici in particolare quelli del pronto soccorso) e che per le condizioni di lavoro – stipendi non attrattivi e lavoro stressante – fugge sempre di più dal Servizio sanitario nazionale o manda mezzi deserti i concorsi per le nuove assunzioni. Per questo nella manovra di cui hanno cominciato a parlare ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci e il collega dell’Economia Giancarlo Giorgetti la priorità numero dei fondi in più (nel 2026 ci saranno già i 4 miliardi aggiuntivi della manovra scorsa) sarà quella del personale sanitario: più assunzioni, ma anche incentivi e percorsi di carriera più attrattivi come saranno delineati anche dal Ddl delega di riforma delle professioni sanitarie slittato all’ultimo consiglio dei ministri e pronto a tornarci a fine agosto o a inizio settembre. Oltre all’emergenza personale sanitario la manovra interverrà potenziando la prevenzione – dagli screening ai vaccini – a cui oggi è destinato il 5% del Fondo sanitario nazionale che nel 2026 dovrebbe raggiungere i 142 miliardi se saranno confermati i 2 miliardi in più. L’obiettivo è di portare l’asticella nel medio lungo periodo almeno al 7 per cento. In questo senso va anche l’impegno che dovrebbe essere preso in manovra di trovare le risorse per il piano sulla Salute mentale 2025-2030 trasmesso nelle scorse settimane dal ministero alla Conferenza Stato-Regioni e che ora è praticamente privo di risorse.

I fondi in più chiesti da Schillaci- su cui ieri il ministro dell’Economia Giorgetti si è mostrato disponibile – dovrebbero essere sufficienti anche a mantenere il livello di spesa sanitaria sul Pil leggermente al di sopra dell’asticella del 6,3 per cento in modo da respingere le accuse di un taglio delle risorse. Il ministro della Salute aveva già provato nella manovra dell’anno scorso ad inserire un maxi piano di assunzioni triennale da 30mila ingressi di medici e infermieri, ma poi la doccia fredda con il rinvio del piano per le risorse limitate. Un piano che ora potrebbe rivedere in parte la luce insieme a un mix di incentivi per il personale che dovrebbe riguardare i pronto soccorso ma anche le specialità meno attrattive (da anestesia a radiologia) coinvolgendo anche gli specializzandi (i giovani medici in formazione) e gli infermieri che sono probabilmente il vulnus numero uno. Le risorse darebbero così corpo alla riforma delle professioni sanitarie che dovrebbe essere varata subito dopo la pausa estiva e che all’interno avrà anche la misura sullo scudo penale dei medici che dovrebbe diventare finalmente strutturale se saranno superate le ultime ritrpsie del ministero della Giustizia limitando la punibilità dei camici bianchi solo ai casi di colpa grave in caso di omicidio e lesioni gravi durante l’attivtà sanitaria.

Un altro capitolo importante della manovra riguarda i farmaci, visto che la spesa per i medicinali del Servizio sanitario è sempre più fuori controllo avendo sfiorato la cifra record di 23,7 miliardi nel 2024, con un aumento di 1,9 miliardi di euro (+8,6% in più rispetto all’anno precedente). Una spesa complessiva, questa, che sfora di 3,3 miliardi la quota che il Fondo sanitario riserva alla spesa per i farmaci e cioè il 15,3% delle risorse complessive stanziate per la Sanità. Già l’anno scorso si era tentato di far salire questa asticella di 0.4-0,5 punti portando la “fetta” della farmaceutica al 15,80% del Fondo sanitario nazionale, ma allora si era imposto lo stop di Regioni e Mef. Nel mirino anche il meccanismo del payback che prevede che metà dello sformaneto del tetto di spesa sia ripianato dalle aziende farmaceutiche e che è costato nel 2024 2 miliardi e potrebbe presentare un conto alle imprese di 2,5 miliardi quest’anno. Questo strumento dovrebbe subire un profondo restyling nel testo unico della farmaceutica presentato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

 

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