di
Guido Santevecchi

Mingze, 33 anni, laureata a Harvard, è stata costantemente tenuta al riparo dai riflettori: a rivelare la sua presenza a una cena ufficiale con Lukashenko è stata l’agenzia di stampa bielorussa, che è stata costretta a cancellare immediatamente le foto. Forse il leader cinese ha voluto lanciare un segnale a Washington

Banchetto di lavoro a Zhongnanhai, cittadella del potere comunista cinese a Pechino. Ospite di Xi Jinping il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che può vantare ben quindici visite di Stato in Cina. Cena con sorpresa questa volta, perché il leader cinese ha fatto partecipare la figlia Xi Mingze, per anni meticolosamente tenuta al riparo dai riflettori

L’evento risale all’inizio dell’estate ed è stato raccontato dall’agenzia di notizie di Minsk, la Belarusian Telegraph Agency (BelTA), che ha scritto: «Xi accogliendo Lukashenko gli detto “Caro amico, la nostra relazione è speciale, per questo oggi mangiamo in famiglia e per la prima volta mia figlia prende parte a una cena con un leader straniero“». Fonte dell’aneddoto è stato il vicepremier di Minsk, Nikolai Snopkov, e la BelTA ha pubblicato sul suo sito anche alcune immagini della serata.



















































Tra i molti misteri che Xi Jinping ama coltivare uno avvolge la sua unica figlia, nata dal matrimonio con l’affascinante Peng Liyuan, ex soprano del coro dell’Esercito. 

I cinesi comuni sanno solo che si chiama Mingze, è nata nel 1992 a Fuzhou nella provincia del Fujian dove il padre era segretario del Partito, si è diplomata in lingua e letteratura francese. 

La propaganda cinese ha parlato della ragazza solo una volta, nel 2008, quando da volontaria aveva partecipato ai soccorsi dopo il terribile terremoto del Sichuan. Una settimana di impegno tra i sopravvissuti e poi di nuovo silenzio, mentre il padre continuava a salire nella nomenklatura di Pechino. 

Nuovo spiraglio di notizia nel 2010, quando da Harvard si è saputo che la giovane figlia dell’allora vicepresidente cinese era iscritta nella prestigiosa università del Massachusetts. Sotto un nome di copertura per preservare la sua privacy e la sicurezza di una «principessa rossa» (all’epoca i rapporti tra Cina e Stati Uniti erano ancora relativamente buoni). Bachelor of Arts (laurea) di Harvard nel 2014 in filosofia. Poi la dottoressa sarebbe rientrata a Pechino, di nuovo avvolta nel massimo riserbo. Nel 2014 Xi aveva ricevuto a Pechino Michelle Obama, che si era portata dietro le figlie Malia e Sasha, molto ammirate dalla stampa cinese: ma neanche in quell’occasione aveva esposto Mingze alle telecamere. Nel 2019 si erano diffuse voci su un suo ritorno a Harvard per un PhD (dottorato di ricerca), completato con successo. Nuovo silenzio fino al recentissimo debutto, a 33 anni, apparentemente per gratificare la delegazione bielorussa.
 
L’apparizione di Mingze però ha mantenuto aspetti misteriosi

La stampa di Pechino non l’ha registrata, segno che Xi non voleva mettere in risalto la figlia tra i cinesi comuni. Le immagini a corredo del servizio dell’agenzia bielorussa sono state rapidamente cancellate dal suo sito, forse su richiesta della sicurezza mandarina: nel 2019 un tecnico informatico cinese che aveva messo in rete una fototessera della signorina Xi tratta dalla sua carta di identità fu condannato a 14 anni di prigione «per violazione della privacy, disturbo dell’ordine pubblico e incitamento alla sovversione». La stampa internazionale in questi anni ha utilizzato solo un paio di immagini attribuite senza certezza assoluta a Mingze: l’unica ufficiale è della Xinhua e la ritrae sul sellino della bicicletta del padre, quando era bambina; le altre sono dubbie.
 
Perché allora Xi ha schierato Mingze al banchetto con Lukashenko? 

L’episodio ha richiamato l’attenzione degli analisti occidentali: nei mesi scorsi erano circolate voci senza conferma secondo le quali la signorina o signora (si dice che abbia sposato un cinese naturalizzato australiano), avrebbe avuto intenzione di tornare in incognito a Harvard. Qualcuno ha ipotizzato che l’idea fosse di mantenere aperto, attraverso la presenza anche se riservata della figlia di Xi, un canale di contatto tra le élite accademiche di Cina e Stati Uniti. Poi a maggio è arrivata la campagna di Donald Trump contro gli studenti stranieri a Harvard e il progetto è stato con ogni probabilità cancellato. Facendo «rivelare» agli amici bielorussi la partecipazione di Mingze alla cena di Pechino, è possibile che Xi abbia voluto mandare un messaggio a Washington: la «prima figlia» sta benissimo in patria.

14 agosto 2025