di
Irene Soave
I Volenterosi spingono per una soluzione «coreana», ispirata cioè alla divisione della Penisola tra Seul e Pyongyang, con un confine militarizzato in permanenza
I Volenterosi spingono attraverso i canali diplomatici perché negli accordi di pace tra Russia e Ucraina si arrivi a una «soluzione coreana». Ma cosa significa questo nel gergo delle scienze politiche?
Il cancelliere tedesco Merz e il presidente ucraino Zelensky parlano di un congelamento dell’attuale linea del fronte ma senza alcun riconoscimento formale di cessioni territoriali alla Russia. Il riferimento è al «modello coreano» del 1953, che separa le due Coree lungo una linea militare senza un trattato di pace definitivo. Da 72 anni quello tra la Corea del Nord e la Corea del Sud è uno dei confini più stabili e militarizzati del mondo, ma anche uno dei più carichi di tensioni.
Il riferimento è al “modello coreano” del 1953, che separa le due Coree lungo una linea militare senza un trattato di pace definitivo.
Per Kiev, una simile soluzione sarebbe un compromesso oneroso: la Costituzione vieta di cedere territori senza referendum, ma il blocco della situazione permetterebbe di evitare la consultazione popolare e, almeno formalmente, di mantenere la rivendicazione su Crimea, Donbass e altre zone attualmente occupate. Soprattutto, fermerebbe le ostilità.
Cosa è accaduto in Corea
La divisione tra le due Coree nasce alla fine della guerra di Corea, combattuta dal 1950 al 1953. Il conflitto si conclude senza un vincitore chiaro ma con enormi perdite, e il 27 luglio 1953 viene firmato a Panmunjom un armistizio tra le forze delle Nazioni Unite guidate dagli Stati Uniti, la Corea del Nord e la Cina. Non fu mai sottoscritto un trattato di pace definitivo: tecnicamente le due Coree sono ancora in guerra.
L’accordo istituì una Linea di Demarcazione Militare e una Zona Demilitarizzata larga circa quattro chilometri e lunga circa 250, che taglia la penisola in due. Da allora si sono sviluppati due Stati radicalmente diversi.
A nord la Repubblica Popolare Democratica di Corea, retta dal regime socialista della dinastia Kim, oggi guidata da Kim Jong-un; a sud, la Repubblica di Corea, con un sistema democratico-liberale e un saldo legame con gli Stati Uniti. Le differenze economiche, politiche e sociali si sono approfondite al punto da generare due realtà opposte, separate non solo da una frontiera fisica ma anche da modelli di vita inconciliabili.
Nel corso dei decenni si sono alternati momenti di forte tensione e timidi tentativi di dialogo. Oggi la Zona Demilitarizzata resta una delle frontiere più militarizzate al mondo. Il Nord prosegue nello sviluppo di armi nucleari e missili balistici, alimentando tensioni con il Sud e con la comunità internazionale. Dopo il 2019 i contatti ufficiali si sono quasi del tutto interrotti e la retorica si è fatta nuovamente aggressiva.
Come si tradurrebbe questo modello in Ucraina
A parlare di «soluzione coreana» è stato il generale Keith Kellogg, inviato speciale della Casa Bianca per l’Ucraina, in una recente intervista al Times. Va ricordato che la sua carica è solo formale, cioè non partecipa ai negoziati.
Un possibile piano prevedrebbe l’istituzione di tre aree: i territori attualmente occupati resterebbero sotto controllo russo, l’Ucraina occidentale (con Kiev, Leopoli e Odessa) verrebbe affidata alla protezione di forze europee oltre che ucraine, mentre la zona ad est del fiume Dnipro sarebbe presidiata esclusivamente dall’esercito di Kiev.
Una zona smilitarizzata farebbe da cuscinetto tra la parte ucraina e quella russa.
Nessuna pace, dunque, ma una sorta di armistizio, una tregua armata che fermi i combattimenti e riduca i rischi di escalation. A Kiev non piace, ma non ci sono vere alternative.
Si è parlato – lo hanno fatto negli anni Macron e Kissinger, per esempio – anche di «finlandizzare» l’Ucraina, cioè imporle una neutralità obbligata sul modello della Finlandia del dopoguerra. Ma l’ipotesi è stata abbandonata da prima del febbraio 2022. Rifacendosi invece alla guerra fredda si ipotizza una chiusura come quella tra le due Coree: né pace formale, né guerra in atto.
14 agosto 2025 ( modifica il 14 agosto 2025 | 09:48)
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