di
Valentina Iorio
Aumento dei consumi elettrici, impatto ambientale, effetti sulla salute: cosa dicono i dati
Con le temperature record che si stanno registrando in Europa quest’estate e il boom di vendite di condizionatori, il dibattito su benefici e svantaggi dell’aria condizionata in termini di consumi energetici, salute e effetti sull’ambiente è molto animato. E in alcuni Paesi, come la Francia, è diventato un vero e proprio caso politico occupando per settimane le pagine dei giornali. Qui proviamo a chiarire alcuni aspetti della discussione, cercando di rispondere ad alcuni quesiti.
La temperatura esterna
È vero che l’aria condizionata può contribuire al riscaldamento globale?
Sì, se da un lato l’aria condizionata rappresenta una soluzione alle temperature estreme dall’altra può contribuire al riscaldamento globale a causa delle emissioni di anidride carbonica. Inoltre gli idrofluorocarburi (Hfc),i gas refrigeranti che circolano all’interno dei condizionatori sono dei potenti gas serra. Per ridurre questo impatto, la normativa europea in materia di F-gas prevede che dal 2027 nei Paesi dell’Ue non potranno essere venduti i condizionatori e pompe di calore che utilizzano i gas fluorurati, entro il 2032 dovranno essere eliminati gli impianti più piccoli e, a partire dal 2035, quelli più grandi.
I consumi
Quanto incide sul consumo di energia?
Possedere un condizionatore d’aria aumenta in media del 36% il consumo elettrico domestico a livello mondiale. A dirlo è lo studio «The impact of air conditioning on residential electricity consumption across world countries», condotto da un gruppo di ricercatori coordinato da Enrica De Cian, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Questa tendenza è destinata rafforzarsi: la diffusione dell’aria condizionata, oggi al 28% a livello globale, raggiungerà entro il 2050 una quota tra il 41% e il 55%.
Le ripercussioni ambientali
Quali sono le ricadute sull’ambiente?
Lo studio citato in precedenza evidenzia che entro il 2050 il solo settore residenziale potrebbe consumare tra 976 e 1393 TWh/anno di energia per il raffreddamento, con un incremento di emissioni di CO₂ tra 670 e 956 milioni di tonnellate, che corrispondono alle emissioni attuali di Paesi come la Germania o l’Indonesia. Una maggior diffusione delle energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, consentirebbe di mitigare questi effetti, sottolinea la ricerca. Le famiglie che vivono in aree con maggiore produzione solare presentano consumi per il raffreddamento inferiori del 25%. La ricerca pone anche l’accento sul fatto che aumentare i condizionatori non può essere l’unica soluzione per affrontare il surriscaldamento globale.
Gli effetti sulla salute
Qual è l’impatto dell’aria condizionata sulla salute?
È indubbio che quando le temperature sono troppo elevate, l’aria condizionata contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone. L’aria condizionata migliora la qualità del sonno durante le notti d’estate. Secondo un rapporto di Lancet Countdown del 2021, nel 2019 i climatizzatori hanno consentito di evitare quasi 200 mila morti premature dovute al caldo nel mondo. Un recente articolo del Financial Times evidenzia come «la disparità tra Stati Uniti ed Europa nell’uso dell’aria condizionata si sta riflettendo in una disparità sorprendentemente ampia nei decessi correlati al caldo. Tra il 2000 e il 2019, in media 83 mila europei occidentali hanno perso la vita ogni anno a causa del caldo estremo, rispetto ai 20 mila nordamericani». Tuttavia anche gli sbalzi termici eccessivi possono rappresentare un rischio per la salute, se le temperature dei locali climatizzati sono troppo basse.
La temperatura ideale
Esiste una temperatura ideale a cui tenere il condizionatore?
Più che una temperatura giusta, c’è una minima sotto cui è meglio non andare: 24 gradi. Inoltre è necessario evitare gli sbalzi, nel caso in cui la differenza di temperatura tra i due ambienti sia superiore ai 2-3 °C si rischia un’infiammazione delle basse vie respiratorie, come evidenzia uno studio italiano pubblicato nel 2018 sulla rivista Clinical and Translational Allergy.
Le differenze tra uomini e donne
È vero che le donne soffrono l’eccessivo raffreddamento più degli uomini?
Una ricerca realizzata in Olanda al Maastricht University Medical Center, e pubblicata sulla rivista Nature Climate Change nel 2015, ha evidenziato che negli uffici così come in molti spazi pubblici i condizionatori d’aria sono tarati sulla base dei parametri del metabolismo maschile, che è dal 20 al 30% più veloce di quello femminile.
Come risparmiare
Cosa si può fare per ridurre i consumi?
L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, consiglia di adottare alcuni accorgimenti nell’utilizzo dei climatizzatori, in modo da massimizzare benefici ambientali, comfort e risparmio energetico. Il primo fare regolarmente la manutenzione. Il secondo è scegliere i modelli in classe energetica superiore alla A per minori consumi ed emissioni di CO2. «In fase di installazione è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende, infatti, a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire», si legge nella guida. Tra i consigli c’è anche quello di chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o schermare con tende i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive e di far effettuare da un tecnico una diagnosi energetica dell’edificio per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione.
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14 agosto 2025
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