Certo che l’Italia femminile degli sport invernali non sta vivendo un periodo facile nel lungo percorso di avvicinamento ai Giochi olimpici 2026. Per una ragione o per un’altra, tre ambiti vedono la propria donna di punta dover affrontare ostacoli imprevisti, alcuni dei quali purtroppo insormontabili.
L’ultimo episodio, sotto questo aspetto, è quello di Lara Malsiner. La saltatrice non potrà partecipare alla manifestazione a Cinque cerchi a causa dei gravi infortuni alle ginocchia patiti settimana scorsa a Courchevel. Se qualcuno scrolla le spalle, pensando al fatto che la venticinquenne altoatesina avrebbe avuto possibilità di medaglia esigue, dovrebbe arrossire e riconsiderare la propria posizione.
Primo, perché non esistono solo le medaglie, bensì anche i piazzamenti. Altrimenti si gareggerebbe in tre. Secondo, perché quello della gardenese è un autentico dramma sportivo. Già vissuto da altri e altre, in Italia e all’estero, ma comunque terribile da affrontare sulla propria pelle. Terzo, perché “possibilità esigue” non significa “nulle”. Una chance va concessa a tutti, soprattutto in una disciplina fortemente soggetta alle condizioni meteo qual è il salto con gli sci.
Il caso di Malsiner è fortunatamente diverso da quello di Federica Brignone, punta di diamante dello sci alpino, anche più di Sofia Goggia. Dopotutto, la veterana valdostana parte con l’ambizione di fare medaglia in tre gare, a fronte delle due della bergamasca. “Parte” e non “partiva” sia chiaro, perché si sta facendo di tutto per recuperarla in tempo dal serio infortunio patito durante i campionati italiani di marzo.
“Recupero” è anche la parola chiave attorno a Lisa Vittozzi, numero uno del biathlon azzurro. La trentenne di scuola friulana ha perso l’intero 2024-25 a causa di un incidente alla schiena accusato nell’autunno 2024, sul quale si sono poi innestate altre problematiche di natura fisica e psicologica. Tutto alle spalle, fortunatamente, ma la ricostruzione ad altissimo livello necessita di tempo dopo una lunghissima pausa qual è stata quella affrontata dalla vincitrice della Sfera di cristallo 2023-24.
Insomma, tre “numero uno” dei settori femminili delle discipline della neve si trovano a dover affrontare in salita la strada verso Milano Cortina 2026. Anzi, per una di loro il sentiero è proprio stato sbarrato dagli sfortunati eventi. La speranza è che le altre due possano, viceversa, raggiungere il “Gran Premio della Montagna” della suddetta ascesa e tagliarlo in prima posizione. Nella speranza che, nel frattempo, nessuna controparte maschile si aggiunga alla lista.