Si è conclusa la notte scorsa «la più grande operazione di evacuazione sanitaria realizzata da gennaio 2024», come riferito dal Ministero della Difesa. A Ciampino, Milano e Pisa sono atterrati tre aerei C130J dell’Aeronautica Militare con a bordo 31 bambini e 83 accompagnatori provenienti dalla Striscia di Gaza. I pazienti, insieme ai loro familiari, sono stati accolti in strutture ospedaliere italiane, tra cui anche l’Aoui di Verona, per ricevere assistenza sanitaria e cure mediche specialistiche.
Con questa missione hanno superato quota 180 i bambini di Gaza che hanno trovato accoglienza e cure in Italia. In totale sono 580 le persone che ora possono guardare al futuro con una speranza concreta. L’Italia si conferma così quarto Paese al mondo e primo tra quelli occidentali nell’evacuazione e nel trasferimento in ospedali specializzati di pazienti palestinesi.
«In contesti drammatici come quello della Striscia di Gaza, la solidarietà si esprime con gesti concreti, più che con le parole – ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto – Il trasporto sanitario di oggi è un ulteriore segno dell’impegno dell’Italia e della Difesa al fianco della popolazione civile colpita da una gravissima emergenza umanitaria. Dare una speranza, salvare una vita, soprattutto quella di bambini sofferenti, significa affermare i valori fondamentali nei quali ci identifichiamo».
Sono tre i bambini che sono stati trasferiti all’ospedale di Verona e a quello di Padova. Gli altri sono stati accolti e saranno curati al Bambino Gesù di Roma, al Santobono di Napoli, al Gaslini di Genova, all’Opa di Massa, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all’azienda ospedaliera di Perugia, al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, al Niguarda e al Buzzi di Milano, al Meyer di Firenze, agli Spedali Civili di Brescia, all’azienda ospedaliera dell’Aquila e al Cisanello di Pisa, come riportato da Adnkronos.
Nella pediatria d’urgenza di Padova è stata accolta una bambina di 8 anni con gravi lesioni da scoppio. È accompagnata da due familiari adulti che sono comunque stati affidati al pronto soccorso per una valutazione. Nell’ospedale della donna e del bambino di Borgo Trento sono stati invece ricoverati un giovane di 15 anni con gravi lesioni da scoppio e una bambina di 8 anni affetta da una grave patologia.
«Accogliamo questi feriti affinché nelle nostre strutture sanitarie possano avere cure adeguate – ha commentato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Lo facciamo tendendo una mano con quello spirito di solidarietà che i veneti hanno sempre saputo dimostrare. Di fronte alla tragedia la nostra regione è sempre pronta ad accogliere chi ha bisogno e garantirgli l’assistenza più adatta senza distinzioni, indipendentemente dalla provenienza o lo schieramento. Sono in contatto con le direzioni e i sanitari per tenermi al corrente delle degenze dei giovani ospiti. Dai nostri professionisti avranno tutte le cure necessarie e le più adatte alla situazione. Sono consapevole che ogni sforzo non sarà sufficiente a far superare lo strazio del dramma da cui provengono ma sono certo che oltre alle cure fisiche per le ferite causate dalla guerra possiamo trasmettere anche un filo di speranza nelle loro vite segnate dalla devastazione».