Bernie Ecclestone ricorda le ragioni dietro l’addio a due gare di Formula 1 e rivela le sue preferenze sul calendario attuale
Bernie Ecclestone, storico ex capo della Formula 1, ha ammesso di essere rimasto profondamente deluso quando il Mondiale ha perso i Gran Premi di Corea del Sud e India dopo il 2013.
Durante il suo lungo mandato, Ecclestone portò la F1 in nuovi mercati, soprattutto in Asia, con l’obiettivo di aumentare ricavi e popolarità. Nel 2010 arrivò il debutto al Korea International Circuit di Yeongam, seguito nel 2011 dal Buddh International Circuit nei pressi di Delhi.
Nonostante l’impegno organizzativo, il GP di Corea non riuscì a conquistare il pubblico, penalizzato anche dalla posizione isolata del circuito. L’evento durò solo quattro anni.
In India, dopo un esordio con 95.000 spettatori, le presenze calarono rapidamente. Questioni fiscali, burocrazia e i problemi finanziari del promotore Jaypee Group portarono alla cancellazione della gara.
“In India la gente fece un lavoro incredibile, ma il pagamento verso di noi non venne effettuato correttamente, a causa di problemi con il sistema fiscale,” ha spiegato Ecclestone a F1 Destinations. “Per questo non abbiamo potuto continuare, nonostante fosse un circuito molto valido.”
Dopo la vendita della F1 a Liberty Media nel 2017, Ecclestone mantenne per un breve periodo il ruolo di presidente emerito, prima di interrompere ogni legame formale nel 2020.
Quest’anno, a 94 anni, è stato avvistato ai GP d’Austria e d’Ungheria. Alla domanda su quale gara attuale preferirebbe seguire, la risposta è stata netta: “Sicuramente non Silverstone! Probabilmente direi il GP del Canada: è un circuito bellissimo e Montreal è una città fantastica. Anche Baku è un’ottima città da visitare.”
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