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Quanto tempo serve per leggere 3.599 libri? Una vita, e a molti non basterebbe neanche quella. Ci è riuscito Dan Pelzer, che lo scorso 1 luglio è morto a 92 anni a Columbine, Ohio, Stati Uniti: 3.599 è proprio il numero di libri letti presenti in una lista che ha compilato a partire dal 1962, quando si trovava di stanza in Nepal con i marine. Ha proseguito questo metodico lavoro di registrazione fino al 2023, quando ha smesso di vederci bene.

Secondo i parenti, che hanno messo la lista su internet, Dan non si fermava davanti a nulla: anche se non aveva amato l’Ulisse di James Joyce, lungo 1000 pagine, decise lo stesso che sarebbe arrivato fino alla fine. Lo stesso per una saga di 10 libri pubblicata negli anni Ottanta da Ron Hubbard, il prolifico scrittore di fantascienza fondatore di Scientology.

La lista era accessibile tramite un QR code sul programma distribuito ai presenti al funerale. È raggiungibile anche tramite l’indirizzo what-dan-read.com, dove ci sono foto dell’uomo e le pagine scannerizzate della lista, con entrate scritte a mano e con la macchina da scrivere, a partire dalla prima, The Blue Nile di Alan Moorehead, all’ultima, David Copperfield di Charles Dickens.

“Ho solo pensato che sarebbe stato fantastico dare alle persone che gli volevano bene, a cui lui voleva bene, la lista da portare via dal funerale”, ha detto la figlia Marci al New York Times, che ha ricostruito la storia.

Dan Pelzer, cosa leggeva?

Negli anni Ottanta, Pelzer leggeva molti libri di psicologia, che, diceva, lo aiutavano con il suo lavoro – si occupava dei servizi sociali presso una struttura correttiva giovanile.

Fino al 1999, ha notato il quotidiano, sulla lista compaiono soprattutto classici, romanzi di formazione e autofiction, un genere in cui l’autore stesso è il protagonista delle vicende di finzione narrate. Secondo lo stesso Pelzer, lo scrittore da lui letto più spesso potrebbe essere John Grisham, conosciuto per i drammi giudiziari. Per scoprirlo, non basta contare i titoli dell’elenco: gli appunti infatti iniziano da quando Dan aveva circa 30 anni e non contengono tutto quello che ha letto prima, tra cui, ad esempio, la Bibbia, sulla quale l’uomo è tornato innumerevoli volte nel corso della sua vita essendo un credente convinto.

“Amava leggere di religione. Amava i memoir. Amava i romanzi”, ha detto Marci Pelzer. Dan era conosciuto anche in vita, come dimostra un articolo del Columbus Dispatch del 2006. Prendeva la maggior parte dei volumi in prestito dalla Columbus Metropolitan Library, una biblioteca, che ha pubblicato un post commemorativo su Facebook.

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Oliver Rossi//Getty Images

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Guardo film e gioco a videogiochi, da un certo punto della vita in poi ho iniziato anche a scriverne. Mi affascinano gli angolini sperduti di internet, la grafica dei primi videogiochi in 3D e le immagini che ricadono sotto l’ombrello per nulla definito della dicitura aesthetic, rispetto alle quali porto avanti un’attività di catalogazione compulsiva che ha come punto d’arrivo alcuni profili Instagram. La serie TV con l’estetica migliore (e quella migliore in assoluto) è comunque X-Files, che non ho mai finito per non concepire il pensiero “non esistono altre puntate di X-Files da vedere per il resto della mia vita”. Stessa cosa con Evangelion (il manga).