Hamas ha confermato di aver presentato la sua risposta alla proposta israeliana di un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza, con i negoziatori di entrambe le parti che hanno tenuto colloqui indiretti con i mediatori in Qatar. \”Hamas ha appena presentato ai mediatori la sua risposta e quella delle fazioni palestinesi alla proposta di cessate il fuoco\”, ha dichiarato il movimento islamista in un comunicato pubblicato su Telegram.\n\n
L’incontro tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si terrà oggi \”in Sardegna\”. Lo scrive su X il giornalista di Axios Barak Ravid. In precedenza il sito americano aveva riferito che la sede dei colloqui sarebbe stata Roma. La Casa Bianca ha per ora confermato il viaggio di Witkoff \”in Europa\”.
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\”La risposta di Hamas è migliorata, ma non abbastanza\” secondo una fonte israeliana vicina ai contatti per un accordo sulla presa degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il sito Ynet News, mentre delle consultazioni sono in corso a Gerusalemme. Queste consultazioni si svolgono prima dell’incontro tra il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Whitcoff a Roma. Inoltre, il premier Benjamin Netanyahu ha avuto un colloquio con la delegazione a Doha.
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L’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle truppe israeliane dall’enclave sono i punti focali della risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, comprensiva di richiesta aggiornate su questi due aspetti. Lo ha riferito all’Afp una fonte palestinese a conoscenza dei negoziati in corso. La stessa fonte ha affermato che Hamas chiede anche garanzie sulla fine definitiva della guerra, per garantire che Israele non torni a combattere dopo la scadenza della tregua di 60 giorni. Secondo Ynet, le precedenti garanzie sulla fine della guerra sono state fornite solo oralmente e Hamas sta cercando di includerle nel testo della proposta. Per quanto riguarda la questione degli aiuti umanitari, notizie diffuse sia dai media ebraici che arabi suggeriscono che Hamas stia chiedendo che la responsabilita’ di portare aiuti nella Striscia di Gaza torni all’ONU. Dai resoconti non e’ chiaro se la controversa Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, verrebbe completamente rimossa dalla Striscia in questo scenario, o se continuerebbe a svolgere un ruolo nella distribuzione degli aiuti. Il canale israeliano Channel 12 riporta inoltre che Hamas chiede un ritiro delle truppe israeliane piu’ esteso di quanto proposto da Israele, con una zona cuscinetto piu’ ristretta lungo il confine di Gaza. Mentre all’inizio di questo mese alcune fonti avevano riferito al Times of Israel che Israele stava spingendo per una zona cuscinetto di due chilometri (1,2 miglia) attorno al perimetro di Gaza, il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat riporta che Hamas ora chiede che la zona cuscinetto non si estenda oltre gli 800 metri (0,49 miglia) all’interno dell’enclave. Separatamente, l’agenzia di stampa cita una fonte palestinese vicina ai negoziati, la quale afferma che Hamas ha aumentato il numero di prigionieri di sicurezza palestinesi che scontano l’ergastolo e che si aspetta che Israele rilasci in cambio di ogni ostaggio ancora in vita. L’ultima risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco e di accordo sulla presa di ostaggi e’ stata presentata solo poche ore dopo che una precedente risposta era stata respinta dai mediatori arabi, che si erano rifiutati persino di condividerla con gli Stati Uniti e Israele e avevano chiesto al gruppo terroristico di presentare qualcosa di piu’ ragionevole.
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All’aeroporto Ben Gurion i voli sono stati temporaneamente sospesi a causa del timore di un lancio di missili dallo Yemen. Lo riferisce il sito israeliano Ynet News, precisando che la misura riguarda sia i decolli che gli atterraggi. Tra gli altri, due voli diretti in Israele dall’isola greca di Creta hanno subito ritardi.
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La risposta di Hamas comprende emendamenti proposti alle clausole sull’ingresso degli aiuti umanitari, mappe delle aree da cui l’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi e garanzie di una fine permanente della guerra, ha dichiarato all’AFP una fonte palestinese vicina ai colloqui in corso a Doha. I negoziatori stanno cercando di raggiungere un accordo su una tregua che consenta il rilascio di dieci ostaggi israeliani in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. Ma i colloqui si sono trascinati per piu’ di due settimane senza una svolta, con ciascuna parte che ha criticato l’altra per essersi rifiutata di cedere sulle sue richieste principali.Per Israele, lo smantellamento delle capacita’ militari e governative di Hamas non e’ negoziabile, mentre il movimento chiede solide garanzie per una tregua duratura, il ritiro totale delle truppe israeliane e il libero flusso di aiuti umanitari a Gaza.
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\”Israele è fermamente impegnato nel rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario. Anche nel mezzo di una guerra, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i civili in difficoltà, in conformità con il diritto internazionale e i nostri valori israeliani ed ebraici\”. Lo ha sottolineato il presidente israeliano Isaac Herzog in un post su X in cui rende noto di essersi recato oggi a Gaza. \”Oggi ho visitato la Striscia. Ho parlato con comandanti e soldati dell’Idf in prima linea\”, ha spiegato. \”Ho ricevuto un aggiornamento completo e dettagliato sugli sforzi compiuti per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione di Gaza\”, ha aggiunto sottolineando di aver \”posto molte domande e verificato i fatti. Ciò che è assolutamente chiaro è che il vero ostacolo agli aiuti umanitari è Hamas\”.
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Hamas ha confermato di aver presentato la sua risposta alla proposta israeliana di un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza, con i negoziatori di entrambe le parti che hanno tenuto colloqui indiretti con i mediatori in Qatar. “Hamas ha appena presentato ai mediatori la sua risposta e quella delle fazioni palestinesi alla proposta di cessate il fuoco”, ha dichiarato il movimento islamista in un comunicato pubblicato su Telegram.
L’incontro tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si terrà oggi “in Sardegna”. Lo scrive su X il giornalista di Axios Barak Ravid. In precedenza il sito americano aveva riferito che la sede dei colloqui sarebbe stata Roma. La Casa Bianca ha per ora confermato il viaggio di Witkoff “in Europa”.
Gli approfondimenti:
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37 minuti fa
M.O.: fonte Israele, “Risposta Hamas non migliorata abbastanza”
“La risposta di Hamas è migliorata, ma non abbastanza” secondo una fonte israeliana vicina ai contatti per un accordo sulla presa degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il sito Ynet News, mentre delle consultazioni sono in corso a Gerusalemme. Queste consultazioni si svolgono prima dell’incontro tra il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Whitcoff a Roma. Inoltre, il premier Benjamin Netanyahu ha avuto un colloquio con la delegazione a Doha.
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42 minuti fa
M.O.: risposta Hamas su aiuti, zona cuscinetto e fine guerra
L’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle truppe israeliane dall’enclave sono i punti focali della risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, comprensiva di richiesta aggiornate su questi due aspetti. Lo ha riferito all’Afp una fonte palestinese a conoscenza dei negoziati in corso. La stessa fonte ha affermato che Hamas chiede anche garanzie sulla fine definitiva della guerra, per garantire che Israele non torni a combattere dopo la scadenza della tregua di 60 giorni. Secondo Ynet, le precedenti garanzie sulla fine della guerra sono state fornite solo oralmente e Hamas sta cercando di includerle nel testo della proposta. Per quanto riguarda la questione degli aiuti umanitari, notizie diffuse sia dai media ebraici che arabi suggeriscono che Hamas stia chiedendo che la responsabilita’ di portare aiuti nella Striscia di Gaza torni all’ONU. Dai resoconti non e’ chiaro se la controversa Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, verrebbe completamente rimossa dalla Striscia in questo scenario, o se continuerebbe a svolgere un ruolo nella distribuzione degli aiuti. Il canale israeliano Channel 12 riporta inoltre che Hamas chiede un ritiro delle truppe israeliane piu’ esteso di quanto proposto da Israele, con una zona cuscinetto piu’ ristretta lungo il confine di Gaza. Mentre all’inizio di questo mese alcune fonti avevano riferito al Times of Israel che Israele stava spingendo per una zona cuscinetto di due chilometri (1,2 miglia) attorno al perimetro di Gaza, il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat riporta che Hamas ora chiede che la zona cuscinetto non si estenda oltre gli 800 metri (0,49 miglia) all’interno dell’enclave. Separatamente, l’agenzia di stampa cita una fonte palestinese vicina ai negoziati, la quale afferma che Hamas ha aumentato il numero di prigionieri di sicurezza palestinesi che scontano l’ergastolo e che si aspetta che Israele rilasci in cambio di ogni ostaggio ancora in vita. L’ultima risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco e di accordo sulla presa di ostaggi e’ stata presentata solo poche ore dopo che una precedente risposta era stata respinta dai mediatori arabi, che si erano rifiutati persino di condividerla con gli Stati Uniti e Israele e avevano chiesto al gruppo terroristico di presentare qualcosa di piu’ ragionevole.
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07:44
M.O.: timore missili da Yemen, voli sospesi al Ben Gurion
All’aeroporto Ben Gurion i voli sono stati temporaneamente sospesi a causa del timore di un lancio di missili dallo Yemen. Lo riferisce il sito israeliano Ynet News, precisando che la misura riguarda sia i decolli che gli atterraggi. Tra gli altri, due voli diretti in Israele dall’isola greca di Creta hanno subito ritardi.
07:05
M.O.: Hamas presenta la sua proposta di cessate il fuoco (2)
La risposta di Hamas comprende emendamenti proposti alle clausole sull’ingresso degli aiuti umanitari, mappe delle aree da cui l’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi e garanzie di una fine permanente della guerra, ha dichiarato all’AFP una fonte palestinese vicina ai colloqui in corso a Doha. I negoziatori stanno cercando di raggiungere un accordo su una tregua che consenta il rilascio di dieci ostaggi israeliani in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. Ma i colloqui si sono trascinati per piu’ di due settimane senza una svolta, con ciascuna parte che ha criticato l’altra per essersi rifiutata di cedere sulle sue richieste principali.Per Israele, lo smantellamento delle capacita’ militari e governative di Hamas non e’ negoziabile, mentre il movimento chiede solide garanzie per una tregua duratura, il ritiro totale delle truppe israeliane e il libero flusso di aiuti umanitari a Gaza.
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06:43
Axios, Witkoff vedrà ministri Israele e Qatar in Sardegna
L’incontro tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si terrà oggi “in Sardegna”. Lo scrive su X il giornalista di Axios Barak Ravid. In precedenza il sito americano aveva riferito che la sede dei colloqui sarebbe stata Roma. La Casa Bianca ha per ora confermato il viaggio di Witkoff “in Europa”.
06:42
Herzog a Gaza: “Rispettiamo le norme del diritto umanitario”
“Israele è fermamente impegnato nel rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario. Anche nel mezzo di una guerra, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare i civili in difficoltà, in conformità con il diritto internazionale e i nostri valori israeliani ed ebraici”. Lo ha sottolineato il presidente israeliano Isaac Herzog in un post su X in cui rende noto di essersi recato oggi a Gaza. “Oggi ho visitato la Striscia. Ho parlato con comandanti e soldati dell’Idf in prima linea”, ha spiegato. “Ho ricevuto un aggiornamento completo e dettagliato sugli sforzi compiuti per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione di Gaza”, ha aggiunto sottolineando di aver “posto molte domande e verificato i fatti. Ciò che è assolutamente chiaro è che il vero ostacolo agli aiuti umanitari è Hamas”.
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06:41
Hamas, presentata risposta a proposta Israele su tregua
Hamas ha confermato di aver presentato la sua risposta alla proposta israeliana di un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza, con i negoziatori di entrambe le parti che hanno tenuto colloqui indiretti con i mediatori in Qatar. “Hamas ha appena presentato ai mediatori la sua risposta e quella delle fazioni palestinesi alla proposta di cessate il fuoco”, ha dichiarato il movimento islamista in un comunicato pubblicato su Telegram.