A Ginevra, in Svizzera, i rappresentanti di 184 paesi non sono riusciti a trovare un accordo su un trattato per ridurre l’inquinamento causato dalla plastica, nonostante quasi tre anni di negoziati. Il trattato, che dovrebbe essere ratificato dalle Nazioni Unite, servirebbe a regolamentare meglio un settore che si è espanso molto velocemente nell’ultimo secolo, senza che fossero decise regole comuni per lo smaltimento dei suoi rifiuti.
Nonostante numerosi tentativi in questi anni, le divisioni tra i paesi rimangono più o meno incolmabili. Da un lato ci sono 80-100 paesi che spingono per inserire nel testo del trattato un chiaro riferimento alla necessità di ridurre la produzione di plastica portandola a «livelli sostenibili». Dall’altro c’è un gruppo più piccolo guidato dall’Arabia Saudita e da altri grandi produttori di petrolio, secondo cui il trattato deve limitarsi a regolamentare lo smaltimento e la gestione dei rifiuti in plastica, ma non la loro produzione.
L’iniziativa era nata poco meno di tre anni fa, a marzo del 2022, quando 175 paesi avevano sottoscritto a Nairobi, in Kenya, un impegno per adottare un documento internazionale sulla plastica. Da quel momento erano state avviate le trattative, ma ogni tentativo di arrivare a un accordo è fallito.
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