Tesla amplia il proprio raggio d’azione e punta a entrare nel mercato della fornitura di energia elettrica puntando ad una svolta epocale. La società guidata da Elon Musk è già partita senza indugi. Conosciuta principalmente per la produzione di auto elettriche, ha presentato domanda all’autorità di regolamentazione dell’energia del Regno Unito, Ofgem, per avviare la distribuzione di elettricità a case e aziende in Inghilterra, Scozia e Galles già dal prossimo anno.
La mossa arriva in un momento di rinnovamento per l’azienda che ha registrato un calo di fatturato e utili e con una leggera percentuale di vendite globali in flessione. Inoltre c’è stato anche un ribasso a fine luglio del titolo in Borsa.
Tesla come può diventare produttrice di energia
La richiesta presentata da Tesla a Ofgem è già datata 18 luglio, dato che dimostra una lunga pianificazione verso questa svolta imprenditoriale. La firma di Andrew Payne, direttore energia per l’Europa, rappresenta un passo concreto verso la diversificazione del business.
La società aveva già ottenuto nel 2020 una licenza per produrre elettricità nel Regno Unito tramite pannelli solari, ma senza la possibilità di venderla direttamente ai consumatori. Ora l’obiettivo è diventare un fornitore diretto, affiancando così alle attività nel settore automobilistico un nuovo ramo legato alla distribuzione di energia.
I precedenti tentativi
Tesla non è nuova a iniziative simili, in Texas è già attiva nella distribuzione di elettricità e questo progetto nel Regno Unito si inserisce in una strategia di espansione globale nel comparto energetico. Come sottolinea l’analista Susannah Streeter di Hargreaves Lansdown, l’azienda sta “cercando di diversificare ulteriormente” e di rafforzare la propria presenza nelle infrastrutture e nella robotica.
La licenza ottenuta nel 2020 per produrre energia nel Regno Unito rappresenta un precedente importante. All’epoca, Tesla si era limitata alla produzione tramite i propri impianti fotovoltaici, senza interagire direttamente con i clienti finali. Con la nuova domanda, invece, punta a un ruolo attivo come fornitore, mettendo a disposizione la propria rete di produzione e gestione dell’energia per il mercato domestico e aziendale.
Il documento presentato a Ofgem, reso noto dal Sunday Telegraph, segna quindi un cambio di approccio, da semplice produttore a operatore in grado di offrire servizi diretti ai consumatori. Questa evoluzione segue un trend già consolidato negli Stati Uniti, dove Tesla ha avviato progetti simili in alcuni stati, integrando tecnologie di accumulo e gestione intelligente dell’energia.
Cali del fatturato
Il nuovo progetto arriva in una fase di riorganizzazione per Tesla, in continua evoluzione. Nel secondo trimestre del 2025, l’azienda ha registrato un utile netto in calo del 16% a 1,2 miliardi di dollari, risultato inferiore alle previsioni degli analisti. Il fatturato si è attestato a 22,50 miliardi di dollari, segnando una contrazione del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le vendite di auto elettriche sono diminuite, complice l’aumento della concorrenza e le polemiche legate al coinvolgimento di Elon Musk nella politica statunitense. Nel mercato britannico, le immatricolazioni sono passate da 2.462 a luglio 2024 a 987 nello stesso mese del 2025, evidenziando un calo significativo della domanda. A fine luglio, il titolo Tesla ha subito un ribasso a Wall Street, con una perdita del 9,29% e un valore di 301,60 dollari per azione. Questi dati riflettono un’azienda, comunque in salute, che ha riscontrato difficoltà nel mantenere una crescita costante in un mercato sempre più competitivo.
In questo scenario, la diversificazione verso la fornitura di energia elettrica rappresenta una strategia per ampliare le fonti di ricavo e ridurre la dipendenza dalle vendite di veicoli. L’ingresso nel settore energetico del Regno Unito potrebbe quindi diventare una tappa rilevante nel percorso di trasformazione di Tesla.