Immagini ©Raul Zacchè/Actualfoto – Massimo Campi
Con il calendario moderno della Formula si corre praticamente quasi tutto l’anno e per il mese di agosto è prevista una pausa estiva, giusto per ricaricare le batterie di piloti, tecnici, meccanici, ormai in giro sempre per il mondo. Una pausa imposta dal Regolamento Sportivo della FIA e introdotta a partire dal 2005. Prima di allora, con meno gare durante la stagione, non c’erano soste agostane e in sei occasioni fra il 1971 e il 2004 è stato disputato un gran premio proprio la domenica di Ferragosto: in Austria nel 1971, 1976 e 1982 e in Ungheria nel 1993, 1999 e 2004.
1971 Seppy e il Grande Slam
La serie ferragostana si apre nel 1971 all’Osterreichring, una gara segnata da tanti ritiri, ben 12 su 22 con il dominio dello svizzero Jo Siffert. Seppy, al volante della BRM, coglie il Grande Slam: pole position, vittoria, giro più veloce in gara e tutti i giri percorsi in testa. Per il pilota svizzero è il secondo e ultimo successo della sua carriera e sale sul gradino più alto del podio davanti a Emerson Fittipaldi (Lotus-Ford) e Tim Schencken (Brabham-Ford), quest’ultimo per la prima e unica volta sul podio in Formula 1.
Tra i ritiri i due principali protagonisti della stagione 1971: Jackie Stewart che comunque si laurea per la seconda volta campione del mondo con la Tyrrell, e il ferrarista Jacky Ickx suo avversario.
Austria 1976 senza Lauda
Sempre sulla pista di Zeltweg si disputa il GP d’Austria nel 1976, ma tra i partenti non c’è il campione del mondo 1975. Niki Lauda è appena uscito dall’ospedale di Mannheim dov’era ricoverato dopo il terribile incidente del Nurburgring. In Austria manca tutta la squadra Ferrari in segno di protesta per la decisione della FIA di riammettere James Hunt nella classifica del Gran Premio di Spagna di tre mesi prima. L’inglese parte dalla pole position con la sua McLaren ma sarà solo quarto sotto la bandiera a scacchi. La vittoria in una gara condizionata dal meteo va al nordirlandese John Watson che dà alla Penske motorizzata Ford il primo e unico successo in Formula 1 e per scommessa si taglia la folta barba. Sul podio salgono anche Jacques Laffite (Ligier-Matra) e Gunnar Nilsson (Lotus-Ford).
Austria 1982, la Ferrari solo con Tambay
La stagione 1982 è drammatica soprattutto per le rosse di Maranello che hanno perso i due piloti titolari. Dopo il dramma di Villeneuve a Zolder è la volta del leader mondiale Pironi che finisce la sua carriera con le gambe a pezzi dopo essere volato in Germania sulle ruote della McLaren di Prost.
La Ferrari si presenta a Zeltweg con il solo Patrick Tambay, che ha sostituito il canadese. Fuori gioco gli ex piloti di Maranello ne approfittano Elio De Angelis che vince la gara con la Lotus davanti a Keke Rosberg, che si piazza secondo per soli 50 centesimi iniziando la scalata che lo porterà al titolo mondiale. Alle spalle dei primi due il francese Jacques Laffite
Ungheria 1993 la Formula 1 oltre la cortina di ferro
Dal 1986 è il tracciato dell’Hungaroring che prende le redini della gara di metà agosto. La pista ungherese, la prima oltre la cosiddetta “cortina di ferro” è un tracciato tortuoso dove i sorpassi sono merce rara. La dominatrice di quel periodo è la Williams a sospensioni attive ed è nuovamente protagonista con Alain Prost, tornato dopo un anno sabbatico e pronto a vincere il quarto titolo iridato della sua carriera.
A Budapest il francese arriva con ben sette vittorie all’attivo nelle prime dieci gare della stagione seguito in classifica da Ayrton Senna con la McLaren, ma entrambi vedranno il ritiro in terra ungherese. Ne approfitta così il compagno di squadra di Prost, l’inglese Damon Hill, che vince il suo primo Gran Premio, imponendosi su Riccardo Patrese (Benetton) e Gerhard Berger (Ferrari).
Ungheria 1999 con vittoria di Mika
Nel 1999 la Formula 1 arriva in Ungheria con Eddie Irvine in cima alla classifica mondiale. Il pilota nordirlandese della Ferrari è in lizza per il titolo mondiale dopo che Michael Schumacher è fuori gioco per l’incidente di Silverstone dove si è rotto una gamba. In Ungheria Irvine è primo in classifica mondiale davanti a Mika Hakkinen ma l’alfiere della McLaren si invola sin dal primo giro conquistando un successo fondamentale per il suo titolo mondiale. Alle spalle di Hakkinen arrivano Coulthard e Irvine dopo una lotta durata per 63 giri dei 77 previsti.
Ungheria 2004 con un podio colorato di rosso.
L’ultimo Gran Premio ferragostano si disputa nel 2004, in una stagione colorata di rosso Ferrari. Michael Schumacher vi arriva sull’onda di undici vittorie su dodici gare. Il tedesco conquista la pole e accanto a lui in griglia c’è il compagno di squadra Rubens Barrichello. La gara non ha storia, con i due ferraristi che dominano in lungo e in largo e arrivano alla bandiera a scacchi separati da meno di cinque secondi. L’avversario più vicino, Alonso, è terzo con un distacco abissale (44”). Con questo successo la Ferrari si assicura il titolo Costruttori (il sesto consecutivo) e la certezza che sarà uno dei suoi due piloti a diventare campione del mondo, ma Schumacher non farà certamente battere dal compagno di squadra per scrivere nuovamente il suo nome in coma alla classifica iridata.