di
Mario Gerevini
È il forziere dei discendenti di Thierry Hermès. Il patto fino al 2041. Il confronto con i cinque fratelli Arnault. E in Italia solo Ferrero si avvicina a tali risultati
Ferragosto con super brindisi per i 100 eredi Hermès che hanno trovato sui loro conti in banca quasi 800 milioni di euro, record degli ultimi anni. È la fortuna di chi è socio di quel preziosissimo forziere societario parigino che si chiama H51 e che controlla il 54% di Hermes International.
Dalla bottega ai miliardi
La cifra di 794.320.165,58 euro è infatti il dividendo deliberato dagli amministratori della holding H51 a favore dei soci, cioè il club dei discendenti del mastro sellaio Thierry Hermès che aprì a Parigi nel 1837 una bottega specializzata in finimenti e bardature per cavalli. L’utile in realtà è stato ben più consistente, 1,4 miliardi grazie alla cedola che H51 ha incassato dalla maison delle borse Birkin e Kelly. Ma 400 milioni sono finiti a riserva e altri 200 sono a disposizione, anche per un rabbocco di dividendo.
Hermès vs Lvmh
I vicini di casa e di lusso, gli Arnault della Lvmh, hanno riscosso una cifra analoga, 839 milioni, per altro divisa solo per cinque (i figli di Bernard). Ma c’è una differenza sostanziale: Lvmh (Dior, Bulgari, Vuitton, Fendi, Loro Piana, Tiffany, Dom Perignon, Moët & Chandon ecc.) lo scorso anno ha fatturato 85 miliardi realizzando un utile netto di 12,6 miliardi, cioè il 15% dei ricavi e sta subendo la crisi globale del lusso; Hermès International ha fatturato 15,2 miliardi con 4,6 di utile, cioè il 30% dei ricavi ed è in una bolla di esclusività non sfiorata dalla congiuntura. E infatti la capitalizzazione di Borsa vede la piccola Hermès a 219 miliardi non lontana dai 237 del gigante Lvmh. Questione di margini. E anche di ricchi: quelli di fascia bassa tirano un po’ la cinghia (di Dior), quelli di fascia alta ne comprano un’altra (di Hermès).
Flute da record
La cassaforte dei 100, che si presume abbiano brindato rigorosamente con flute Hermès da 400 euro a coppia (champagne escluso), quest’anno tocca il record di dividendi: l’anno scorso erano stati pari a 559 milioni, nel 2023 473 milioni e nel 2022 300 milioni. Anche detratto il 30%, per le persone fisiche, resta una rendita stellare.
I 750 milioni di Ferrero
Per un paragone con l’Italia, in attesa che arrivino novità sul fronte dei dividendi Delfin-De Vecchio e con i Berlusconi o gli Agnelli-Elkann molto distanziati, c’è solo la famiglia Ferrero con i 750 milioni deliberati grazie ai risultati di un gruppo, non quotato, posseduto al 100%, mentre gli Arnault hanno circa il 50% di Lvmh e H51 degli eredi Hermès il 54% dell’azienda.
Quell’attacco di Arnault
In primavera Hermès, che è monomarca, aveva anche superato per capitalizzazione di Borsa il gruppo Lvmh (oltre 70 marchi): 253 miliardi contro 249. Non un semplice dato statistico se si pensa che Arnault nel 2010 avviò una scalata della maison rivale innescando una delle più combattute battaglie del mondo della moda, salendo fino al 22%. Ma poi dovette ripiegare di fronte alla compattezza della famiglia. H51 è nata anche per questo: respingere eventuali nuovi tentativi di scalata e garantire stabilità a Hermès tanto che i 100 si sono presi l’impegno, formale e giuridico, di non vendere azioni della maison fino al 2041. E tutto sommato non è un gran sacrificio.
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16 agosto 2025 ( modifica il 16 agosto 2025 | 09:26)
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