I più bravi le chiamano “fessurazioni”, qualcosa in più di una semplice crepa. A poco più di una settimana dall’inizio del campionato, gli arbitri italiani sono “fessurati”, nel senso che è palese una spaccatura, soprattutto nei confronti di quelli di vertice. Meglio, nei confronti del designatore Gianluca Rocchi, al quale sono stati tagliati tutti i “ponti”, al netto della facciata di avergli lasciato intatta la sua squadra (più l’inserimento di Ciampi, arrivato dalla C per liberare la casella per Orsato, al momento più difficoltoso di quello che poteva sembrare). Ma non è tutto: nei giorni dei raduni di Cascia, è stato ventilato anche uno sciopero, poi rientrato in 48 ore, da parte dei VMO per il mancato pagamento di diverse pendenze pregresse, con tanto di rifiuto di firmare i nuovi contratti che dovranno essere modificati. Il che, però, ha avuto una ricaduta, far irritare Guida e gli internazionali, che invece i contratti (per stizza?) hanno firmato. Ma non è tutto: pare che la Figc non abbia gradito il combinato disposto tagli di massa-aumento degli stipendi in CAN C, ovvero mi libero di tutto quello che posso (coordinatore delle società mandato sui conti della Figc, contributi alle sezioni pagati all’87%, dimissioni varie per fare cassa) per cercare di accontentare Orsato e i suoi fratelli. Un aumento era logico (e anche giusto, bisogna dare a Cesare – o Daniele – quello che gli spetta) ma più del doppio è sembrato davvero troppo. Il tutto a scapito (anche) della famosa base, quella che ha portato sul soglio dell’AIA il 14 dicembre scorso ma già alle prese con tanti, troppi problemi.
Ai saluti, Rocchi è da solo
Come detto, Gianluca Rocchi è un uomo solo al comando di qualcosa che potrebbe trasformarsi in una polveriera. Aveva in Riccardo Pinzani un prezioso alleato per cercare di tenere sotto controllo le società, soprattutto con campionati incerti ovunque fino all’ultimo. Con un balletto degno del gioco dell’oca (un passo avanti, due indietro, tre avanti, uno indietro), Pinzani è finito alla Lazio, l’AIA è rimasta immobile, ritenendo (fra l’altro) che il conto dovesse finire a chi di quei servigi ne beneficia (le società), la prova opaca di Maria Sole Ferrieri Caputi in un’amichevole del Bologna (Lykogiannis espulso ma i rossoblù hanno comunque giocato in 11vs11) con tanto di telefonata a via Allegri, ha convinto Gravina (come leggete sotto) ad avocare a sé il ruolo. Non si poteva fare diversamente? Il risultato è che Rocchi è rimasto solo, incavolato nero e circondato solo dai suoi uomini. Consapevole che, visto che non ci sono riusciti quest’anno (i contratti si rispettano), riusciranno nell’intento il prossimo anno, ovvero portare Orsato alla CAN A. Da quel momento in poi, l’attuale designatore lavorerà per arrivare alla presidenza AIA, suoi vecchio pallino.
Riformulare
A proposito di Orsato: il suo contratto (e quello dei suoi vice, dove sono anche Carbone e Giallatini) è tornato dalla Figc in via Campania. a puro titolo esemplificativo (forse), non si poteva passare dai 60 che percepiva Ciampi lo scorso anno ai 150 (ripetiamo, un esempio) di quest’anno. Troppo, anche per la Federcalcio, che nel verificare i conti ha chiesto di rivedere compensi e proporzionalità. Anche perché a pagarlo, in parte, sono al momento le sezioni, cui al momento è arrivato solo l’87% del dovuto, in attesa «di una specifica richiesta di aumento del budget per il corrente anno». Un politico navigato di lunga data diceva che a pensar male…
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