di
Anna Santini
L’uomo aveva 53 anni. Denuncia dei Radicali Italiani che incalzano il ministro Nordio e la premier Meloni: «Misure alternative per i casi meno gravi»
Era entrato nell’istituto di pena l’11 agosto, alla sua prima esperienza detentiva. Nel carcere di Benevento, nel pomeriggio del giorno di Ferragosto, un detenuto di 53 anni si è tolto la vita. A renderlo noto sono stati oggi i Radicali Italiani che hanno lanciato un nuovo appello al governo sulla individuazione di «pene alternative» e, dove possibile, «riservando la detenzione solo ai casi più gravi».
«Come ha ricordato il garante campano Samuele Ciambriello, ogni suicidio è una sconfitta della giustizia e della politica: una politica che abbandona operatori penitenziari e detenuti, ignora le fragilità e rinuncia a ogni reale prospettiva di reinserimento», hanno sottolineato in una nota Filippo Blengino, segretario nazionale di Radicali Italiani, e Bruno Gambardella, presidente, con Stefano Orlacchio e Paolo Cavallo del Comitato di Radicali Italiani.
«Mentre il ministro Nordio, che Radicali Italiani ha recentemente denunciato, e il governo continuano a negare la drammaticità della situazione e a rinviare interventi concreti su strutture e personale, noi ribadiamo: il carcere non è la soluzione», hanno proseguito. Per i radicali «la sicurezza dei cittadini non si costruisce trasformando le carceri in discariche sociali, ma applicando pene alternative e riservando la detenzione solo ai casi più gravi. Quanti morti ancora, ministro Nordio e presidente Meloni, serviranno per garantire giustizia invece che celebrare vendetta?», è la loro conclusione.
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16 agosto 2025
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