Sabato mattina il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato un decreto che sancisce la decadenza del NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni. Si tratta di un organismo indipendente composto da esperti, con il compito di fornire pareri scientifici e indirizzi sulle politiche vaccinali. La decisione è arrivata dopo giorni di polemiche seguite alla nomina di due medici, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti per avere espresso posizioni ambigue o scettiche sui vaccini, in particolare quelli contro il COVID-19 e le vaccinazioni pediatriche.
Il nuovo assetto del comitato era stato annunciato il 5 agosto, con la nomina di 22 membri, tra cui appunto Serravalle e Bellavite. L’inserimento dei due medici aveva scatenato reazioni durissime da parte della comunità scientifica, con decine di migliaia di firme raccolte in poche ore per chiederne la rimozione. Tra i firmatari, anche il premio Nobel Giorgio Parisi. A prendere posizione contro le nomine anche lo stesso Schillaci, che si era formalmente dissociato, dichiarando di non essere stato preventivamente informato. Secondo diverse ricostruzioni, infatti, la nomina dei due medici sarebbe stata effettuata da altri funzionari interni al ministero della Salute, senza un passaggio diretto al ministro. Schillaci, in un primo momento, aveva chiesto a Serravalle e Bellavite di fare un passo indietro. Di fronte al rifiuto di entrambi, ha deciso di sciogliere l’intero comitato. Non è ancora chiaro quando e con quali criteri sarà ricostituito il nuovo NITAG.
La questione era emersa pubblicamente anche grazie al lavoro della giornalista scientifica Roberta Villa, ex membro del comitato, che aveva segnalato la presenza controversa dei due medici. Il Quotidiano Sanità aveva parlato di «perplessità» all’interno del mondo scientifico. Il vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone, aveva definito Serravalle e Bellavite due «ultrà no vax». Non era la prima volta che le nomine del NITAG suscitavano critiche: in passato erano stati segnalati possibili conflitti d’interesse e l’assenza di figure chiave come pediatri e medici di base. Tuttavia, nessun caso aveva provocato una reazione pubblica così ampia e trasversale come quello di Serravalle e Bellavite.
Per ora, il NITAG resta sospeso, in attesa di un nuovo comitato che possa riconquistare la fiducia della comunità scientifica e dell’opinione pubblica.