Non ce l’ha fatta. Marah Abu Zuhri, appena 20enne, era arrivata in Toscana, a Pisa, da appena ventiquattro ore, da Gaza, con un volo militare nell’ambito di un’operazione umanitaria del governo per dare assistenza sanitaria ai civili palestinesi vittime del conflitto. Era stata tra i pochissimi ‘fortunati’ che riescono a lasciare la Striscia, atterrata sul suolo toscano nella notte tra il 13 e il 14 agosto.
La giovane era stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Cisanello di Pisa in condizioni molto critiche a causa di una grave malnutrizione e lì, come confermato dall’azienda ospedaliero-universitaria pisana, è deceduta nella giornata di ieri, 15 agosto.
La ragazza era arrivata accompagnata dalla madre e le sue condizioni erano subito apparsi gravi anche per uno “stato di profondo deperimento organico”. Nella giornata di ieri, dopo i primi accertamenti necessari e iniziato una terapia di supporto, si è verificata un’improvvisa crisi respiratoria e un successivo arresto cardiaco che ha portato alla morte della giovane, come reso noto dall’ospedale, che ha comunicato il decesso alla prefettura per le procedure necessarie per i successivi adempimenti di competenza.
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha espresso “profondo dolore” per la perdita della giovane palestinese, aggiungendo “solidarietà di tutti i cittadini toscani alla famiglia. Il sistema sanitario regionale con il proprio personale, che ringrazio – dice Giani – sarà sempre in prima fila per garantire massimo sostegno a favore della popolazione di Gaza”.
Moltissimi i commenti indignati sui social. “Marah è morta per le conseguenze della malnutrizione. Aveva 20 anni. È arrivata viva, ma devastata dalla fame. I medici hanno provato a salvarla, non è bastato. Morire di fame, inflitta e usata come arma di guerra. Vi rendete conto? La fame scelta per piegare e distruggere un popolo: tortura prima, condanna a morte dopo. A vent’anni si sogna, si ama, si sbaglia, si ride con gli amici, si desidera e si immagina il futuro. Lei invece ha dovuto combattere con la fame. E la fame l’ha uccisa. Questa – scrive tra gli altri sul proprio profilo social l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni – è la misura del crimine che si consuma sotto gli occhi di un mondo distratto e impotente”. Nei giorni scorsi alcuni ragazzini sono arrivati anche al Meyer di Firenze.