di
Erica Dellapasqua
L’incidente la notte di Ferragosto. Con il fratello gemello e un amico rientravano a casa dopo una serata in spiaggia. La vacanza con i genitori al mare, gli studi all’istituto tecnico. Lo zio: «Lo schifoso si è costituito»
Rientrava a casa dopo una festa, la classica serata in spiaggia di Ferragosto. Lui col fratello gemello e un altro amico. A un certo punto – 3.30 di notte, quando attorno era già tutto scuro – in strada è spuntata la berlina beige che li ha falciati. «Andava forte», hanno riferito i testimoni ai vigili. Federico Salvagni è morto sul colpo. Il fratello gemello, invece, si è salvato: illeso. Ferite non gravi anche per l’altro ragazzo.
Il pirata è scappato in direzione di Terracina, sull’auto le ammaccature che lo hanno poi incastrato: Gioacchino Sacco detto Jonathan, 49 anni residente a Cassino, già noto alla polizia a causa dei suoi precedenti per droga, alla fine si è costituito e, dopo l’incidente, sui social è stato coperto di insulti.
L’appello dello zio, chef a Sabaudia
Lo zio di Federico, Andrea Casale, chef in un noto ristorante di Sabaudia, aveva chiesto subito aiuto, un appello via Fb: «Questa notte alle 03.30 su via Badino davanti alla pensione Anna hanno investito e ucciso mio nipote scappando con la macchina. Se qualcuno avesse visto qualcosa mi scriva subito. Condividete per favore. La macchina molto probabilmente è beige, ha paraurti e specchietto lato passeggero rotti. Vi prego se vedete qualcosa scrivetemi».
Poi, dopo l’arresto dell’investitore, condotto nel carcere di Latina a disposizione dell’autorità giudiziaria con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso, il secondo messaggio: «Grazie di cuore a tutti. Lo schifoso si è costituito».
L’incidente è avvenuto sulla provinciale che collega Terracina a San Felice Circeo, un tratto di strada senza marciapiedi e senza sufficiente illuminazione. Lo scontro, in particolare, è avvenuto in via Badino: i tre ragazzi erano a piedi, stavano rincasando, quando l’auto li ha travolti.
«Sal» su Instagram, gli studi all’istituto tecnico di Latina
Federico ucciso, il gemello praticamente illeso. Erano in vacanza al mare, in un comprensorio di appartamenti che, di solito, le famiglie affittano per l’estate. Federico, con i genitori e il gemello, viveva a Latina, dove frequentava l’Istituto tecnico Marconi, classe seconda, indirizzo «Informatica e Telecomunicazioni». E sui social era «Sal», l’abbreviazione del suo cognome con un diamante accanto.
«È con il cuore profondamente addolorato che ho appreso la notizia della tragica e prematura scomparsa di Federico Salvagni – scrive la sindaca di Latina, Matilde Celentano -. La morte di un ragazzo così giovane, nel pieno della sua vita, rappresenta una ferita incolmabile per la sua famiglia, per i suoi amici e per l’intera comunità. A nome mio, e dell’intera amministrazione comunale di Latina, desidero esprimere le più sentite condoglianze e la più profonda vicinanza alla famiglia Salvagni in questo momento di indicibile dolore».
Scrive anche Giovanni Delle Cave, papà di Eros, dall’Associazione italiana Familiari e Vittime della Strada Aps della sede di Latina e Frosinone. «Morire a 16 anni ucciso da un pirata della strada: è una tragedia che lascia un vuoto incolmabile. Le parole spesso mancano di fronte a una simile perdita, e il dolore dei familiari e degli amici è immenso. La giovane età, la vita che sembrava piena di promesse spezzata troppo presto, rendono questa esperienza particolarmente straziante. Ciao Federico: l’Associazione chiede giustizia per questo caro angelo».
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16 agosto 2025 ( modifica il 16 agosto 2025 | 15:24)
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