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Una donna misteriosa che fotografa nei pressi della Base Usaf, presunti incendi boschivi mai registrati e l’ombra di possibili sabotaggi russi. È questo il giallo che ha innalzato il livello di allerta intorno alla base di Aviano, uno dei siti più sensibili della Nato in Italia perché custodisce armamenti nucleari tattici.
APPROFONDIMENTI
Secondo un alert internazionale ricevuto nei giorni scorsi, ci sarebbe un rischio concreto di azioni asimmetriche riconducibili a Mosca. Un’ipotesi che trova riscontro anche nell’ultima relazione dei servizi di intelligence, dove si parla esplicitamente di “atti fisici di sabotaggio a siti militari occidentali” come parte della strategia russa nella guerra in Ucraina.
Incendi fantasma. Ma a far discutere, nel dettaglio di Aviano, sono due elementi: gli incendi che avrebbero dovuto fungere da diversivo, ma di cui i vigili del fuoco non hanno trovato alcuna traccia, e soprattutto la presunta presenza di una donna che avrebbe scattato foto e girato filmati attorno al perimetro della base.
Circostanze mai confermate, che rendono la vicenda un enigma.
Misure rafforzate. Nonostante l’assenza di riscontri concreti, il prefetto di Pordenone Michele Lastella ha convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, disponendo un ulteriore rafforzamento delle misure: pattugliamenti esterni intensificati, l’impiego delle squadre operative di supporto dei carabinieri e delle unità di primo intervento della polizia già dispiegate nei mesi scorsi durante la crisi tra Israele e Iran.
Dal lato americano, invece, i toni restano bassi. “Il 31° Fighter Wing al momento non ha ricevuto allerte specifiche – fanno sapere dalla base –. Collaboriamo con le autorità italiane e siamo pronti a fornire supporto per garantire la sicurezza della comunità”. Nel weekend festivo, la vita all’interno della base è scorsa con apparente normalità: soldati in infradito e canottiera, traffico ridotto, operatività minima. Ma già da lunedì riprenderanno le esercitazioni, con un fitto calendario di voli e simulazioni che si protrarranno anche oltre le 22, suscitando le proteste degli abitanti della pedemontana friulana, costretti a convivere con i rumori di caccia e paracadutisti in addestramento.
Il giallo resta aperto: minaccia reale o falso allarme, spionaggio o suggestione? L’unica certezza è che Aviano, crocevia della presenza militare Usa in Italia, continua a vivere sospesa tra routine e allerta, tra geopolitica globale e malumori locali.
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