Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, vive da 14 anni in un tranquillo quartiere alberato di Palo Alto (California) e, secondo quanto riporta il New York Times ha acquistato 11 immobili per oltre 110 milioni di dollari vicini alla casa iniziale, creaNDO una sorta di enclave personale a Crescent Park, un tempo tranquillo quartiere residenziale e benestante, oggi luogo di tensioni e malcontento per l’ingombrante presenza del fondatore di Facebook.

Quello che inizialmente era un visto come un semplice investimento immobiliare, secondo molti residenti si è trasformato in un “progetto invasivo” dove da anni sono attivi “cantieri, bunker sotterranei, sorveglianza pervasiva e persino una scuola privata abusiva”.

La residenza di Zuckerberg prevede guest-house per gli ospiti, giardini curatissimi, un campo di pickleball, una piscina con idropavimento mobile che permette di trasformare l’area di nuoto in pista da ballo e, il “pezzo forte”: una statua di due metri della moglie, Priscilla Chan, avvolta in un manto argenteo.

Per Mark Zuckerberg il Visor Pro non è una svoltaMark Zuckerberg – Foto: Anthony Quintano – Wikipedia
Feste private e sorveglianza invadente

Il complesso è circondato da siepi alte, sono stati scavati oltre 650 metri quadrati di spazi sotterranei, quelli che dovrebbero essere “scantinati” ma che i vicini chiamano “bat-caverna”.  Un edificio è stato convertito in scuola per 14 bambini, violando il regolamento comunale.

Gli edifici sono sfruttati per eventi e feste private, con furgoni, catering e musica ad alto volume mal sopportati dai vicini: la sorveglianza è ovunque, con telecamere sulle case adiacenti, guardie private che filmano i passanti o li interrogano mentre camminano sul marciapiede, con ovvio malcontento dei residenti.

In molti si chiedono perché il miliardario non abbia scelto zone più isolate e adatte a un compound di lusso, come Atherton o Woodside, e non mancano le critiche al Comune di Palo Alto, accusato di eccessiva disponibilità nei confronti del miliardario.

Non mancano le critiche anche alla Polizia locale, accusata ad esempio di aver creato una zona di rimozione forzata su una strada pubblica per permettere a Zuckerberg di ospitare un barbecue in giardino, impedendo ai vicini di parcheggiare per ore, “come se la città lavorasse per lui”, ha dichiarato uno dei residenti.

Zuckerberg avrebbe cercato di alleviare i malumori inviando ai vicini bottiglie di vino, cioccolatini e ciambelle e  persinocuffie antirumore ma molti sono stanchi dei continui disagi. Zuckerberg ad ogni modo non sembra preoccuparsi, non ha voglia di trasferirsi altrove e continua ad acquistare, sotto falso nome, residenze in zona. Ai vicini non resta quindi che resistere o vendere…