Jasmine, dopo una partita non bella ma molto intensa, batte la russa in tre set e si giocherà il titolo di Cincinnati contro la polacca
Qualche giorno fa in crisi, adesso in finale in un Wta 1000. Il carattere di Jasmine Paolini ormai non sorprende nessuno, se non le sue avversarie, che da un giorno ad un altro se la ritrovano vincente, determinata e senza paura. Come se i momenti di crisi non ci fossero mai stati. L’azzurra ha battuto nella semifinale di Cincinnati la russa Veronika Kudermetova in tre set (6-3 6-7 6-3 in 2 ore e 19 minuti ) al termine di una partita che sembrava essere scivolata via veloce verso le braccia di Jasmine, ma che la toscana ha maledettamente complicato con un turno di servizio, quello per chiudere il match, non sfruttato e che le è di fatto costato il secondo set. Per Jasmine è nona finale della carriera, la terza di un 1000, dopo quelle di Dubai e Roma quest’anno. Entrambe vinte. Domani a mezzanotte Jasmine affronterà la polacca Iga Swiatek, che ha spazzato via nella prima semifinale la kazaka Elena Rybakina (7-5 6-3). Iga è reduce dalla vittoria di Wimbledon e sembra rinata, in queste ultime settimane. Tra le due sarà la rivincita della finale del Roland Garros 2024, dove si impose la polacca, a quei tempi un vero marziano sulla terra. La Paolini non parte favorita nemmeno questa volta, ma chissà: la differenza tra le due forse è minore rispetto a 14 mesi fa.
LA PARTITA—
L’azzurra, testa di serie numero 7, fino al 6-3 5-4 e servizio ha dominato la partita contro un’avversaria, la Kudermetova, arrivata fino alla semifinale con il vento in poppa. La russa è una che gioca davvero bene, specie se in giornata, e il risultato di questa partita era tutt’altro che scontato. Si temeva poi la stanchezza di Jasmine, reduce dalla battaglia in tre set contro Coco Gauff e la semifinale di doppio persa poche ore prima. Niente di tutto questo. La Paolini, fino a quel punto, è stata semplicemente perfetta, quasi chirurgica: pochissimi errori, tutti gli scambi lunghi vinti, neppure un break point concesso. Jasmine, così come contro la Gauff, ha aspettato il momento per colpire e lo ha fatto senza pietà. Basti vedere nel primo set: tutti i turni di battuta, di entrambe, erano filati via lisci, ma nell’ottavo game Jasmine, sul servizio della russa, ha improvvisamente alzato il livello, strappando il break per poi chiudere il primo parziale senza problemi nel turno successivo. Nel secondo set Jasmine ha lasciato premuto il piede sull’acceleratore, con un break al quinto gioco che sembrava aver chiuso la partita. Un dominio fino al 5-4 e servizio, dove Jasmine ha servito senza aver mai concesso neppure una palla break. All’improvviso, il black out. Turno pessimo di battuta, ed è 5-5. Totalmente all’improvviso. La Kudermetova, giocatrice scaltra e d’esperienza, capisce che è il momento di azzannare la preda frastornata, e lo fa benissimo: tie break dominato ed inaspettatamente si va al terzo. La battaglia riprende non prima delle parole di incoraggiamento di Sara Errani alla sua compagna di doppio. “Ricomincia da 0-0, gioca punto per punto. Pensa a te, lei ora sta sbagliando meno ma devi solo pensare a te stessa e al tuo gioco, Sii decisa e rischia, punto su punto”, dice Sara a Jasmine. Si riparte con la lotta, e la Paolini fa quello che le ha suggerito la sua amica e compagna di tante battaglia: resettare tutto e ripartire, un passo alla volta. Il break, e stavolta quello decisivo per l’azzurra, arriva al sesto gioco. La russa il game dopo ha tre palle per pareggiare i conti, ma stavolta non ce n’è. La Paolini in finale, e ora la rivincita contro la Swiatek.