Da Cuneo ad Arezzo, passando per Perugia e Giocosa Jonica in Calabria: questa è la storia di Elisa Giubergia, protagonista di questo episodio di Figlie della Granda. Tratti distintivi? Classe 2006, ruolo libero, cresciuta nel settore giovanile del Cuneo Granda Volley, una giocatrice “molto grintosa e reattiva”, come lei stessa ama definirsi.

Il suo curriculum racconta di un percorso che l’ha vista viaggiare su e giù per l’Italia, seguendo una passione che è sbocciata fin dal primo allenamento, anche se la pallavolo non è stato il suo primo sport.

“Da piccola facevo ginnastica artistica, finché un giorno non mi hanno portata a un allenamento di pallavolo. All’inizio avevo paura di confrontarmi con un nuovo sport, ma è stato amore a prima vista: già dal primo allenamento ho capito che volevo continuare. Gran parte del merito di questa scelta lo devo a Vania Beccaria, la mia prima allenatrice, che mi ha trasmesso entusiasmo e passione fin dal primo giorno”.

La cantera di Cuneo, la Granda Volley Academy, diventa così la casa di Elisa, in cui ha la possibilità di crescere sia tecnicamente che tatticamente e di vivere da vicino il clima, l’atmosfera e la bellezza di avere la prima squadra che milita nella massima serie.

“A Cuneo ho costruito le basi della mia passione. Trascorrevo tantissimo tempo in palestra: prima mi allenavo con la mia squadra, poi restavo a guardare le ragazze più grandi, cercando di imparare da ogni loro gesto. Andavo spesso a tifare per la prima squadra, e ogni volta sognavo di poter essere anch’io lì un giorno. In quell’ambiente sono nate amicizie e legami che porto ancora con me, sia con le compagne che con gli allenatori e i dirigenti. Era un posto dove mi sentivo a casa, sostenuta e stimolata a dare sempre il massimo”.

Grazie alla sua dedizione e alla sua passione, Elisa riesce a togliersi delle belle soddisfazioni, come le convocazioni in serie B2 e la vittoria del MOMA Winter Cup Anderlini, prestigioso torneo giovanile che si disputa a Modena. Ed è proprio questa finale a rappresentare un momento di svolta nella sua carriera pallavolistica.

“L’adrenalina che sentivo, il palazzetto enorme con tutti i fari puntati sul campo, il pubblico, la tensione di ogni punto e poi la gioia di vincere un trofeo così importante… È stato il momento in cui ho capito che volevo provare quelle emozioni ancora e ancora”.

Questa consapevolezza cresce durante l’ultimo anno di under 16, che è anche l’ultimo trascorso nell’Academy cuneese. “Passavo quasi tutto il mio tempo tra scuola e palestra. Non mi pesava per niente: anzi, adoravo passare ore ad allenarmi per migliorarmi e imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. In quel periodo ho capito che volevo dare tutto per continuare a giocare”.

A fine stagione arriva la chiamata dalla Bartoccini Fortinfissi School Volley. Elisa ha solo 16 anni, ma la passione è più grande della paura e lascia così la sua Cuneo per trasferirsi a oltre 500 chilometri di distanza, in Umbria. Nonostante la lontananza dalla famiglia e e dagli amici, sente che questa è un’opportunità da non perdere.

“Andare via di casa a 16 anni non è stata una scelta facile: lasciare la famiglia, gli amici e la mia routine per trasferirmi in una città nuova mi spaventava un po’. Ma allo stesso tempo ero entusiasta di poter vivere un’esperienza in una società così importante. A Perugia, infatti, ho trovato sin dal primo giorno un ambiente professionale, con allenamenti intensi e compagne che condividevano il mio stesso obiettivo”.

“All’inizio non è stato facile: sentivo molto la mancanza della mia famiglia e dei miei amici, soprattutto nei momenti di stanchezza o nei momenti di difficoltà. Mentirei se dicessi che non ci sono stati momenti negativi, ma sono sempre riuscita a superarli grazie al sostegno di chi mi vuole bene, anche a distanza, e alle ore passate in palestra”.

Elisa trascorre a Perugia una stagione che rappresenta una tappa fondamentale nella sua crescita, non solo sotto l’aspetto sportivo ma anche umano. Affrontare nuove sfide in una società importante, lontana dagli affetti e dalle sue abitudini, le ha permesso di mettersi alla prova, acquisire autonomia e maturità, e di cogliere opportunità che hanno arricchito il suo percorso.

“Ho imparato a gestire da sola tante piccole cose quotidiane, a organizzarmi e a responsabilizzarmi. Vestire la maglia di Perugia nel campionato nazionale di Serie B2 è stato un passo importante del mio percorso sportivo e umano. In quella stagione abbiamo vinto il campionato regionale e partecipato alle finali nazionali Under 18 a Vibo Valentia, esperienze che mi hanno permesso di confrontarmi con le migliori squadre d’Italia. È stata un’annata che mi ha fatta maturare molto, in campo e nel quotidiano”.

Dopo Perugia, Elisa approda alla Polisportiva 1990 Giocosa Jonica, società con cui disputa il campionato di B2. “In Calabria ho trovato un calore umano incredibile: lì la pallavolo è vissuta come una grande famiglia, e mi sono sentita subito accolta. Ho scoperto una realtà dove questo sport è circondato da passione, con palazzetti sempre pieni e un tifo caloroso ad ogni partita, un’esperienza che mi ha fatto sentire parte di qualcosa che andava oltre la partita stessa”.

Il passaggio successivo è ad Arezzo, dove Elisa disputa la stagione 2024-2025 militando sempre in B2.

“Cambiare nuovamente città, adattarsi a nuovi metodi di allenamento e conoscere nuove persone mi ha insegnato a essere flessibile, ad affrontare le difficoltà senza abbattermi. Ho cercato sempre di portare energia positiva in squadra, anche quando le cose non stavano andando nel migliore dei modi. Ad Arezzo ho trovato anche vere amicizie: è una città che mi ha fatto sentire a casa e di cui conserverò sempre un ricordo speciale”.

La scorsa stagione inoltre ha coinciso per Elisa con l’ultimo anno delle scuole superiori e dunque con l’esame di maturità, un altro impegno fondamentale che è andato ad aggiungersi alla sua vita da studentessa e atleta. “è stata una stagione impegnativa, in cui ho dovuto conciliare sport, studio e ore di stage in un’azienda del territorio. Tra allenamenti e studio le giornate sono intense, ma riesco a gestire bene sia la scuola che la pallavolo. Sono sempre stata molto organizzata, e questo mi ha aiutata a far convivere al meglio impegni sportivi e scolastici”.

La vita da atleta non è mai semplice e la conciliazione tra sport ad alti livelli e studio richiede sacrifici. Ma Elisa è determinata a continuare a seguire la sua passione. 

“Le giornate sono piene e le ore libere sono poche, e vivere appieno l’impegno agonistico significa rinunciare a tante cose tipiche della mia età. Sono rinunce che fanno parte del percorso, ma mi permettono di continuare a fare ciò che amo ogni giorno”.

(Foto di Ugo Marzi Photographer)

In campo, Elisa è un libero, ruolo che richiede grande presenza e determinazione. “Cerco sempre di essere presente su ogni pallone, di non mollare mai e di trasmettere energia positiva alla squadra anche nei momenti di difficoltà. Il mio stile di gioco si basa sulla velocità di spostamento, sull’anticipazione delle traiettorie e sulla comunicazione costante con le compagne: credo che un libero debba curare non solo la parte tecnica, ma anche far sentire la propria presenza alla squadra”.

Un ruolo che, per Elisa, non è solo una questione tecnica ma anche mentale, per cui servono “rapidità di reazione, prontezza negli spostamenti, precisione nei fondamentali e la capacità di capire in anticipo come si svilupperà l’azione. Un’altra qualità importante è mantenere la calma: anche nei momenti di pressione bisogna restare lucidi per fare la scelta giusta”.

Un aspetto su cui continua a lavorare, cercando di affinare costantemente le sue capacità. “Ultimamente ho cercato di migliorare anche sotto l’aspetto della lucidità, che ritengo importante per mantenere costante il rendimento per tutta la partita. Allo stesso tempo ci tengo a lavorare molto sulla ripetizione del gesto tecnico: per un libero, ricezione, appoggi e difesa devono diventare automatismi.”

Fuori dal campo, Elisa ama dedicarsi ad attività che le permettono di rilassarsi. “Mi piace seguire serie TV e ascoltare la musica. Mi piace anche giocare a beach volley, una passione nata da piccola durante le vacanze al mare e che negli anni ho continuato a coltivare. Non è solo un modo per tenermi in forma, ma anche un’occasione per divertirmi e stare bene”.

E sul suo futuro: “Ho ancora molto da lavorare e da imparare, sia come atleta che come persona, e il mio sogno, lo dico sottovoce, è quello di diventare una giocatrice di Serie A. E chissà, magari un giorno farlo ritornando alle origini, nella mia Cuneo”.