di
Marco Cremonesi
Come funzionerebbe l’estensione al Paese invaso
1. Che cosa prevede l’art.5 del trattato Nato?
È il pilastro dell’Alleanza Atlantica: i Paesi membri della Nato, le parti, «concordano che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nel Nord America sarà considerato un attacco contro tutte». E dunque, ciascuna dovrà intervenire in soccorso del Paese attaccato «intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che ritiene necessaria, incluso l’uso della forza armata».
2, Perché si parla dell’art.5 in relazione all’Ucraina, che non è tra i 32 Paesi Nato?
Il 6 marzo scorso, al Consiglio straordinario europeo, la premier Giorgia Meloni ha per prima proposto agli alleati di estendere le garanzie previste dall’art.5 della Nato all’Ucraina. Questa proposta è la stessa che poi Trump ha fatto a Putin nel summit di Anchorage di Ferragosto. Ieri, l’inviato speciale del presidente Usa, Steve Witkoff, ha detto che Putin sarebbe disponibile. L’accordo dovrebbe scattare una volta sanciti i nuovi confini di Russia e Ucraina, difficili da accettare per Zelensky: la Russia pretende l’intero Donbass, che peraltro oggi controlla solo in parte.
3. È mai stato applicato l’art.5 della Nato?
È accaduto soltanto una volta, dopo gli attacchi di Al Qaeda dell’11 settembre 2001 alle Torri gemelle e al Pentagono. Già dal successivo 2 ottobre fu riconosciuto che l’attacco proveniva dall’estero e fu deciso di inviare le truppe Nato in Afghanistan.
4. Quali sono i rischi dell’estensione delle garanzie dell’art.5 all’Ucraina?
Sono molteplici, a partire da dubbi di natura legale. Tra l’altro, l’art.5 prevede l’integrazione nella struttura di comando Nato: l’estensione includerebbe anche l’ombrello nucleare. Le questioni territoriali complicano la possibile estensione, dato che oggi la Russia occupa già una parte del territorio Ucraino e dunque non ci sono confini fissati. Ma l’adesione all’accordo di Russia e Ucraina potrebbe risolvere la questione. C’è anche chi sottolinea la difficoltà di valutare i cyber-attacchi. Dal punto di vista politico, il rischio è che a eventuali violazioni non siano date risposte significative, con perdita di credibilità della Nato.
5. Perché Giorgia Meloni considera l’estensione dell’art.5 la strada migliore?
L’adesione dell’Ucraina alla Nato è impraticabile, l’avvicinamento di Kiev all’Alleanza è spesso stato considerato tra le ragioni dell’invasione russa. E comunque nei 75 anni di storia Nato, nessun Paese in guerra è mai stato ammesso. Secondo la premier, la proposta sarebbe «una garanzia di sicurezza stabile, duratura, effettiva, più di alcune delle proposte che sto vedendo».
18 agosto 2025
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