Che il movimento regolare sia un vero e proprio passaporto per la salute è ormai un dato certo. Chi fa attività fisica con regolarità si allunga la vita e soprattutto, in media, vive meglio. Ma se il movimento fa bene al corpo, non dobbiamo dimenticare quanto possa essere utile alla mente. E in questo senso non basta pensare solamente al “piano” d’allenamento.

Per la psiche, infatti, sarebbe importante anche andare oltre l’energia che si consuma, considerando l’ambiente in cui si pratica lo sport. A segnalarlo è una ricerca degli esperti dell’Università della Georgia, apparsa su Medicine & Science and Sports & Exercise.

Non solo fisico

Sia chiaro. La ricerca innanzitutto dimostra come l’attività fisica nel tempo libero – come andare a correre, seguire un corso di yoga o andare in bicicletta per divertimento – risulti correlata a migliori risultati in termini di salute mentale. Ma mette in luce anche un altro aspetto. I benefici per mente e cervello possono variare significativamente a seconda dell’ambiente e delle circostanze che circondano l’attività, secondo i ricercatori.

Insomma, come rivela uno degli autori dello studio, Patrick O’Connor, in una nota dell’Università, è importante andare oltre: “storicamente, la ricerca sull’attività fisica si è concentrata sulla durata dell’esercizio o su quante calorie sono state bruciate – segnala lo studioso. La “dose” di esercizio è stata il modo principale in cui i ricercatori hanno cercato di capire come l’attività fisica potesse influenzare la salute mentale, ignorando spesso se quei minuti fossero stati trascorsi allenandosi con un amico o come parte di un gioco”.

Oltre il fisico, insomma, c’è di più. E per provarlo gli esperti hanno preso in esame tre tipi di studi, come ricerche che hanno esaminato i modelli di salute nelle popolazioni, studi clinici randomizzati e controllati in cui alcuni gruppi si sono esercitati con regolarità e un gruppo di ricerche molto più limitate sui fattori di contesto.

Per la psiche non tutto è uguale

Nell’ambito delle ricerche esaminate emerge che in generale chi pratica regolarmente attività fisica nel tempo libero tende a segnalare una minor presenza di depressione e ansia. Ma ovviamente si tratta di un dato generale, cui occorre aggiungere la percezione fisica del contesto in cui si agisce. Ad esempio, chi deve fare i lavori in casa consuma ovviamente energia, ma avrà un impatto psicologico sul benessere mentale del tutto diverso rispetto a chi consuma lo stesso quantitativo di calorie lavorando in giardino.

Lo stesso O’Connor porta un altro esempio che fa capire come e quanto l’ambito in cui si fa lo sforzo sia importante.

“Se un calciatore corre lungo il campo e calcia la palla della vittoria, la sua salute mentale è fantastica – commenta l’esperto. Al contrario, se si fa esattamente lo stesso esercizio ma non si raggiunge il gol e gli altri lo incolpano, probabilmente ci si sente in modo molto diverso. Aneddoti come questi dimostrano come il contesto sia importante anche quando le persone eseguono una dose di esercizio fisico simile”.

Insomma, a detta degli studiosi, non bisogna programmare solamente l’attività fisica ma anche il contesto in cui questa si verifica. Perché il significato, il contesto e l’esperienza che circonda l’attività determinano l’impatto dell’esercizio sulla salute mentale.

L’importante è muoversi

Attualmente, si raccomanda agli adulti di puntare a 150-300 minuti settimanali di attività fisica di intensità moderata, o 75-150 minuti settimanali di attività fisica di intensità vigorosa, o una combinazione delle due. Ricordiamo che chi è sempre attivo o comunque decide di iniziare a svolgere un esercizio regolare presenta in genere un rischio inferiore di morte per qualsiasi causa, e in particolare per malattie cardiovascolari, specie se raggiunge i livelli di attività fisica settimanale raccomandati. Il tutto, senza esagerare con sforzi eccessivamente concentrati e senza il giusto allenamento.

Non fate gli eroi insomma e chiedete sempre al medico come conviene fare l’esercizio per ottenere i benefici voluti ma senza rischi. E magari, sfruttando le vacanze, ricordate anche di fare attività in luoghi ed ambienti che possano aiutarvi a stare meglio con voi stesse. Perché anche la psiche vuole la sua parte. E il contesto è davvero importante.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.