Sono partiti oggi, lunedì 18 agosto, i lavori di ristrutturazione del reparto di Medicina generale dell’Ospedale di Pitigliano. Il reparto – composto da otto posti letto – resterà chiuso per un periodo di tempo stimato in 45 giorni, durante i quali i pazienti verranno indirizzati ad altre strutture in base alle condizioni cliniche rilevate al Pronto soccorso.
Intanto l’Amministrazione comunale di Sorano ribadisce “la propria totale contrarietà alla chiusura del reparto, ritenuta sproporzionata rispetto all’organizzazione territoriale dell’assistenza sanitaria e non giustificabile rispetto all’impatto sui cittadini delle aree interne. Secondo quanto già espresso nelle comunicazioni ufficiali delle scorse settimane, sarebbe stato possibile valutare soluzioni alternative, come una diversa gestione del cantiere che consentisse una coabitazione tra le lavorazioni e l’attività sanitaria, riducendo al minimo l’interruzione del servizio“.
Il sindaco Ugo Lotti esprime “soddisfazione per l’attivazione dell’accordo di confine con l’ospedale di Acquapendente“, formalizzato in queste ore tra l’Asl Toscana Sud Est e la Asl di Viterbo. L’intesa, che permetterà di indirizzare alcuni pazienti soranesi verso una struttura più vicina e accessibile, è frutto di una richiesta formale avanzata dallo stesso sindaco Lotti.
“Durante il sopralluogo odierno all’ospedale di Pitigliano, insieme al direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Massimo Forti – dichiara Lotti – ho riscontrato un clima di preparazione e organizzazione del cantiere volto a limitare i disagi per i pazienti e per i loro familiari. Sono stati predisposti 4 posti letto per infusioni o altro, oltre a 3 poltrone e 3 letti per l’osservazione breve intensiva al pronto soccorso, proprio come era stato accordato con il direttore Forti. Prendo atto con interesse della possibile riduzione dei tempi previsti per la fine dei lavori, ma vigileremo affinché il cronoprogramma venga rispettato. A metà settembre tornerò a verificare personalmente l’avanzamento degli interventi. Grazie alla direttrice sanitaria Barbara Innocenti, che si è fatta interprete con la direzione generale della richiesta di attivare l’accordo con l’ospedale di Acquapendente”.
“Se avessi ricoperto la carica di presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline del Fiora, che oggi rivesto – conclude Lotti –, al momento dell’approvazione del progetto dell’ospedale di Comunità, avrei espresso parere contrario, proponendo invece di usare i numerosi spazi inutilizzati all’interno della struttura esistente, con un impatto economico decisamente inferiore“.