Nel regno delle quattro ruote, ci sono le auto e poi c’è Ferrari. Un nome che non indica soltanto velocità, ma racconta un’identità ben marcata: quella di un marchio che ha fatto dell’eccellenza un dogma e dell’esclusività un credo. Per molti essere umani questo brand è un sogno, ma solo per pochissimi diventa una realtà. Anche fra coloro che si possono permettere un bolide di Maranello, tuttavia, ci sono degli ostacoli da affrontare. Il Cavallino Rampante, anche se sei famoso, ricco, e hai una collezione di supercar nel garage, potrebbe mettere dei paletti, e non volerti fra i suoi clienti.
Perché non conta soltanto il conto in banca, ma come ti comporti con le creature dell’azienda fondata dal Drake, Enzo Ferrari. Ed è così che negli anni è nata una vera e propria “black list”, una lista nera non ufficiale, popolata da celebrità che hanno osato infrangere il galateo del Cavallino Rampante.
Star della musica e non solo
Per Justin Bieber, tutto è uno show, anche sfoggiare una Ferrari. Purtroppo per lui, a Maranello non amano certi spettacoli. Bieber ha personalizzato la sua 458 Italia con una wrap blu elettrico e cerchi eccentrici, affidandola alle mani di West Coast Customs. Il risultato finale è un esperimento più vicino a un videogioco della saga “Need for Speed” che a una fuoriserie dallo stile italiano. Non contento, ha poi messo in vendita l’auto in tempi record, ignorando la regola non scritta che impone di non rivendere una Ferrari nel primo anno. Risultato: cancellato dalla lista dei potenziali acquirenti.
Anche Kim Kardashian si è avvicinata troppo al confine. Pare che nel 2013 abbia ricevuto come regalo di nozze una Ferrari 458 Italia di colore bianco, da un uomo d’affari invischiato in una burrascosa inchiesta. Pare, poi, che la vettura circolasse spesso in condizioni non certo ottimali. Nessuna offesa diretta, certo, ma Ferrari osserva tutto, e non gradisce quando il suo marchio viene associato a gossip e polemiche. L’azienda ha poi chiarito che la Kardashian non è completamente bandita, ma non potrà accedere a modelli in serie limitata.
Il guanto di velluto non fa per lui. In un post su Instagram, il rapper 50 Cent ha definito la sua Ferrari 488 “un bidone” dopo aver rivelato, annunciando di volerla sostituire con una Smart. Non pago, ha osato lavare la berlinetta rossa con lo champagne. Per il mondo del rap tutto ciò è oro, per Ferrari è pura blasfemia. Quel post gli è costato caro: cancellato dalla mailing list di Maranello.
Chi cerca l’affare stia alla larga
Floyd Mayweather è un campione imbattuto sul ring, ma un cliente troppo impaziente per le ferree regole del Cavallino Rampante. Il pugile, infatti, è noto per comprare supercar e rivenderle nel giro di pochi mesi. Una pratica considerata offensiva per Ferrari, che non vuole veder trasformata la propria auto in un’operazione finanziaria speculativa. Così, mentre lui incassava profitti, da Maranello arrivava la tagliola: anche il boxeur è fuori.
Il rapper Tyga ha provato a vivere da miliardario senza esserlo davvero. Ha accumulato debiti e, secondo i report, non ha pagato le rate della sua Ferrari 458 Spider, che gli è stata poi sequestrata. Per Ferrari, che chiede non solo eleganza ma anche credibilità economica, questo è stato sufficiente per sbarrargli le porte in modo definitivo.
Infine, passiamo a Nicolas Cage, che un tempo sedeva al tavolo dei più quotati attori di Hollywood, mentre oggi è caduto in un abisso dal quale sta tentando di uscire con tutte le forze. La star di origine italiana ha commesso, però, un errore tecnico: ha venduto la sua rarissima Ferrari Enzo a un prezzo molto inferiore al valore di mercato. Un gesto forse dovuto a problemi economici, ma che secondo Maranello ha danneggiato l’aura del modello, screditando persino l’immagine del brand.
Chi completa la lista nera
Chris Harris è una firma e un volto autorevole del giornalismo automobilistico internazionale. Purtroppo, nel 2011 ha avuto l’ardire di scrivere un articolo in cui accusava Ferrari di “truccare” le auto inviate ai giornalisti. Il Cavallino di tutta risposta reagì in modo netto: nessun prestito, nessun invito e nessun ordine trasferibile al britannico. Per Ferrari, offendere pubblicamente il marchio è un oltraggio difficile da buttar giù.
A questa ristretta lista, poco raccomandabile dalle parti di Maranello, va aggiunta anche l’ereditiera più famosa del globo: Paris Hilton. La diva ha guadagnato l’esclusione, pare, per aver parcheggiato le sue Ferrari – con una certa disinvoltura – in contesti poco consoni, suscitando l’irritazione del marchio. A quanto pare, l’azienda italiana non ama che i suoi gioielli vengano esibiti in modo volgare o strumentale, soprattutto in contesti commerciali o promozionali non autorizzati. La lista nera di Ferrari non è vendetta, è coerenza con la storia e il prestigio che ruota attorno a quello che è un mito. E chi non la onora, resta a piedi. Anche se è una stella del firmamento mondiale.