“Mi ha sempre dato tantissimi consigli. È l’uomo che mi ha cambiato la vita. Ha dato a me e la mia famiglia un’opportunità, un sogno”. Laura Pausini ha ricordato così Pippo Baudo, entrando al Teatro delle Vittorie, alla camera ardente del presentatore, insieme a Paola Cortellesi e Riccardo Milani con un mazzo di rose bianche in mano. “Ho di lui tantissimi bei ricordi”, ha detto con la voce rotta.

Poco prima avevano fatto il loro ingresso mano nella mano Giorgia e Gianni Morandi, visibilmente commossi.

Quello con Baudo “è stato l’incontro più importante della mia vita perché ha cambiato la mia vita, quella dei miei familiari e di tante persone che mi vogliono bene – ha aggiunto Pausini una volta uscita -. Questo bene c’è sempre nei miei occhi, nella mia voce, nelle sgridate che mi faceva a volte perché ho amato i consigli che lui mi ha dato negli anni: ‘Ricordati Laura, devi cantare canzoni eterne, non ti accontentare di cantare'”. “Oggi – ha proseguito – mi sento che lui mi sta dando di nuovo quella forza che vedevo nei suoi occhi quando ho fatto le prime prove qui a Roma per Sanremo Giovani nel 1993 ed era entusiasta di tutti noi giovani… Questa sua generosità, non lo diciamo adesso, glielo abbiamo detto per fortuna in vita, una cosa importante che mi ha insegnato anche lui, dire le cose quando viviamo. Lui me le ha dette tutte e io sono stata fortunata di potergli dire sempre ti voglio bene”.

L’ultima cosa che Baudo le ha detto è stata “un messaggio audio molto intimo, quindi non posso dire” il contenuto, “però era pieno di verità. Non era un uomo invidioso. I più grandi e i più speciali sono e rimangono umili, è vero, e lui lo è sempre stato”. “Mi ha detto di non avere paura nel provare a sognare un po’ più in grande, perché io non avevo mai sognato di diventare famosa e quello che mi è successo grazie a lui mi aveva un po’ stravolto – ha concluso Pausini -, quindi avevo paura di fare dei sogni più grandi non legati alla musica quindi avere una famiglia, avere un figlio e mi ha molto spronato a non farmi mangiare da quello che era la responsabilità di questo mestiere per dimenticare la parte privata. È un consiglio di vita vero”. 
   

Il ricordo di Giorgia

Pippo Baudo “credeva tanto in me, neanche io ci credevo tanto come ci credeva lui all’inizio”. Lo ha raccontato Giorgia ai cronisti fuori dal Teatro delle Vittorie, dopo aver reso omaggio alla salma dello storico presentatore in un momento di grande emozione culminato con l’abbraccio a Dina, la storica collaboratrice di Baudo, nel corso del quale è scoppiata a piangere.

“Se non ci fosse stato Pippo nel ’93 e, poi, nel ’94, nel ’95, e pure negli altri anni per un semplice consiglio, sicuramente avrei fatto un percorso diverso – ha proseguito -. Mio padre mi ricordava che nel primo Sanremo gli disse: ‘guarda che cosa hai generato?’ Lui si vergognò moltissimo perché glielo disse ad alta voce. Insomma, stiamo salutando una parte della nostra storia, della nostra cultura, è proprio una perdita collettiva che in qualche modo ci unisce e questa è una cosa che poche persone riescono a lasciare come eredità, come ricordo e credo che lui lo meritasse ed è stato bravo a creare questo, a entrare nelle nostre case e a creare questo legame”.

Negli ultimi anni di vita “gli era uscita fuori questa dolcezza che era lì che aspettava di uscire”, ha aggiunto. “Di ricordi con lui ne ho tanti la prima volta che l’ho visto avevo 22 anni, adesso ne ho 54 – ha dichiarato ancora Giorgia -. Io l’ho conosciuto in un momento di grande attività, di grande lavoro, con tempi serrati che non ci davano il tempo di avere conversazioni che ci siamo invece riservati negli ultimi anni. E lì c’era la sua saggezza, il suo saper vivere, la sua ironia e anche questa dolcezza che ho fatto mia per sempre”. Il ricordo più bello è stato quello di “quando mi chiamò e mi disse: ‘hai vinto’ – ha detto -. Io dissi ‘che figata’, non capivo niente, ero una ventitreenne completamente rimbambita nel mio essere incosciente e non capire che stava accadendo questa magia”.
Il consiglio più prezioso? “Quello di fare pure delle scelte che potrebbero sembrare scomode o non perfette, però sentite. Che poi è l’esempio che lui ha dato, è sempre stato molto leale, coerente e onesto col pubblico in tutto quello che ha fatto”.
 

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