Il presidente Usa ha parlato di una conversazione con l’omologo cinese durante la quale Xi Jinping gli avrebbe promesso di non invadere l’isola finché il tycoon sarà presidente. “Siamo pronti a lavorare con massimo impegno e sincerità alla riunificazione pacifica, ma non permetteremo ad alcuno di separare Taiwan dalla Cina in alcun modo”, ha sottolineato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese

La Cina è pronta a perseguire una “riunificazione pacifica” con Taiwan. La conferma del Paese orientale arriva pochi giorni dopo le parole del presidente statunitense Donald Trump che, riferendo una conversazione con il suo omologo Xi Jinping, ha detto che il numero uno di Pechino gli ha promesso di non invadere l’isola finché il tycoon sarà alla Casa Bianca. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri, ha ribadito la posizione di Pechino secondo cui la questione di Taiwan è un “affare interno” della Cina, quando le è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Trump. “Siamo pronti a lavorare con massimo impegno e sincerità alla riunificazione pacifica, ma non permetteremo ad alcuno di separare Taiwan dalla Cina in alcun modo”, ha aggiunto Mao.

La conferma cinese

In passato, lo stesso Xi ha pubblicamente usato un linguaggio simile sulla “riunificazione pacifica”, ma ha anche insistito in modo chiaro sul fatto che “non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza”. Trump, parlando venerdì con Fox News ha detto, riguardo a una potenziale invasione di Taiwan, che Xi gli ha promesso che non lo avrebbe fatto “finché sarai presidente”. Trump, che ha espresso le sue valutazioni mentre era in volo per incontrare in Alaska il presidente russo Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina, ha anche citato quanto detto da Xi: “Ma sono molto paziente e la Cina è molto paziente”.    

Tensioni Cina-Taiwan

Pechino rivendica Taiwan come parte “sacra” e “inalienabile” del suo territorio e, da quando si è insediato a Taipei il presidente William Lai a maggio del 2024, ha aumentato la sua retorica e la sua pressione militare. Pur essendo stato definito dalla Cina un “piantagrane” e un “fautore dell’indipendenza”, Lai ha continuato a essere un fervente sostenitore della sovranità taiwanese, pur mettendo in guardia dai tentativi di infiltrazione di matrice mandarina. Lo stesso segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, ha evidenziato e messo in guardia contro le tattiche cinesi quando è intervenuto allo Shangri-La Dialogue di Singapore lo scorso giugno, provocando una dura reazione da parte di Pechino. “Lo vediamo ogni giorno. L’esercito cinese molesta Taiwan. Queste attività sono state accompagnate dalla rapida modernizzazione e dal rafforzamento militare della Cina”, ha detto Hegseth. Sollevando il tema di una possibile data di invasione, spesso citata negli ambienti politici e di intelligence di Washington, il capo del Pentagono ha aggiunto che “è di dominio pubblico che Xi ha ordinato al suo esercito di essere in grado di invadere Taiwan entro il 2027”, anno del centenario della fondazione dell’Esercito popolare di liberazione, le forze armate del Dragone.

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