Nel 2025 il panorama professionale sanitario italiano si è arricchito di due figure fondamentali per il rafforzamento dell’assistenza socio-sanitaria: l’Assistente Infermiere e il Nuovo Operatore Socio-Sanitario (OSS). Questi profili sono stati istituiti e aggiornati rispettivamente dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 28 febbraio e del 25 marzo 2025, recependo accordi tra Governo, Regioni e Province autonome.
- L’Assistente Infermiere: una figura intermedia per potenziare l’assistenza
L’Assistente Infermiere è definito come un operatore di interesse sanitario, in possesso della qualifica di Operatore Socio-Sanitario, che acquisisce ulteriori competenze attraverso un percorso formativo specifico. Il profilo, istituito ufficialmente con il DPCM del 28 febbraio 2025, delinea una figura con funzioni di assistenza diretta alla persona e di supporto gestionale, organizzativo e formativo in contesti ospedalieri, territoriali e socio-sanitari.
La formazione prevista comprende almeno 500 ore (200 teoriche, 280 di tirocinio e 20 di simulazioni pratiche), con un esame finale teorico-pratico per il rilascio dell’attestato. L’accesso ai corsi è riservato a chi possiede la qualifica OSS, con esperienza lavorativa minima diversa in base al titolo di studio posseduto (24 mesi con diploma o 5 anni senza diploma più modulo propedeutico). L’Assistente Infermiere opera sempre sotto la supervisione dell’infermiere, che rimane responsabile dell’organizzazione e dell’attribuzione dei compiti sanitari.
- Il Nuovo Operatore Socio-Sanitario (OSS): un profilo più ampio e articolato
Con il DPCM del 25 marzo 2025 il profilo dell’OSS è stato aggiornato per rispondere meglio alle esigenze sanitarie attuali. L’OSS è ora definito come operatore di interesse sanitario, con un ruolo ampliato che include nuove attività sanitarie e contesti operativi estesi, come ad esempio l’assistenza a pazienti con situazioni cliniche più complesse (es. “carving”).
Il nuovo profilo indica chiaramente che l’OSS opera in un’équipe assistenziale integrata e sotto la guida dell’infermiere, che indica compiti e vigilanza sull’operato.
- Il sistema delle equipollenze e le sfide applicative
Entrambi i decreti introducono il principio di equipollenza per il riconoscimento dei titoli pregressi:
- L’OSS attualmente in servizio, formato secondo il precedente profilo, è equipollente al Nuovo OSS con le sue competenze aggiornate, anche se senza formazione aggiuntiva obbligatoria.
- L’Operatore Socio-Sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria (istituito nel 2003) è equipollente all’Assistente Infermiere, con un obbligo formativo residuo assai limitato (solo 30 ore teoriche da completare entro 3 anni). Ciò implica che gli OSS già formati per assistenza complementare diventeranno Assistenti Infermieri senza un differente percorso formativo sostanziale.
Queste modalità generano alcune criticità operative:
- Gli OSS nel nuovo profilo acquisiscono responsabilità e competenze più ampie e devono lavorare in contesti organizzativi che supportino la personalizzazione dell’assistenza e il lavoro in équipe interdisciplinari.
- Per gli OSS in servizio che diventeranno Assistenti Infermieri, l’assenza di un obbligo formativo sostanziale può non garantire un’effettiva preparazione alla nuova figura, rischiando di compromettere la qualità dell’assistenza e la sicurezza del paziente.
- Il passaggio tra i due ruoli deve essere gestito con attenzione per non impoverire la presenza degli OSS nelle unità operative, evitando un aumento inappropriato del carico di lavoro infermieristico.
- Prospettive per il sistema sanitario e raccomandazioni
L’introduzione di questi profili rappresenta un’importante occasione di innovazione per la sanità italiana, ma per sfruttarne pienamente il potenziale è necessario:
- Promuovere percorsi formativi specifici di aggiornamento per gli operatori già in servizio, con particolare coinvolgimento degli infermieri preposti all’assistenza.
- Rivedere i modelli organizzativi per integrare efficacemente le nuove figure nell’équipe assistenziale, garantendo sempre la responsabilità infermieristica.
- Monitorare l’evoluzione degli assetti di personale per evitare squilibri che impattino negativamente sull’attività infermieristica e sulla qualità assistenziale.
L’istituzione dell’Assistente Infermiere e l’aggiornamento del profilo OSS costituiscono un passo fondamentale nel percorso di rinnovamento delle professioni sanitarie. Tuttavia, senza un adeguato impegno formativo e organizzativo, queste novità rischiano di restare solo un cambiamento formale, con limitati effetti concreti. Solo con un’attenta progettazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile migliorare la qualità dell’assistenza e rispondere efficacemente alle sfide poste dalla crescente complessità dei bisogni di salute.
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