Le banche americane che offrono servizi legati alle criptovalute non verranno più sottoposte a controlli extra: lo ha deciso la Fed, la banca centrale Usa, annunciando la fine del programma che prevedeva misure di sicurezza rafforzate. Le attività «innovative» (per esempio, la custodia di asset digitali, le stablecoin e i servizi di tokenizzazione) verranno monitorate attraverso i normali processi di vigilanza bancaria, senza ricorrere a linee guida straordinarie.

Il programma era stato introdotto due anni fa sotto l’amministrazione Biden, dopo il collasso dell’exchange Ftx e il fallimento di banche esposte al settore come Signature Bank. L’obiettivo era ridurre i rischi derivanti dall’intreccio fra industria cripto e sistema finanziario tradizionale. Dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca i regolatori hanno adottato un approccio più favorevole verso le criptovalute. Il presidente americano ha da poco firmato un ordine esecutivo che consente ai piani di risparmio pensionistico di investire anche in monete virtuali.

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