La notizia che Matteo Milan lascerà l’ambiente Lidl-Trek per un contratto triennale nel WorldTour con la Groupama-FDJ è stata fra quelle che è passata nei giorni alla vigilia di Ferragosto. Il cambiamento è importante e fa capire che il giovane friulano, 22 anni e ottimi numeri, abbia scelto di investire su se stesso (in apertura, l’immagine ufficiale della vittoria a Jons nell’Alpes Isere Tour).
Nella Lidl-Trek che ha già Mads Pedersen e suo fratello Jonathan, l’unico spazio possibile sarebbe stato probabilmente il treno di uno dei due. E forse prima di mettersi a tirare le volate per altri, Matteo vorrà provare a farle per sé. Non è un mistero che la Groupama, chiuso il capitolo Demare, volesse rifondare il settore velocità, per questo lo scorso anno era stato sondato anche Daniele Bennati. Investire sul giovane friulano è il segnale che l’obiettivo rimane.
La scelta della Groupama è stata di Matteo, dopo aver consultato la famiglia: il fratello Jonathan, la madre Elena e il padre Flavio
La scelta della Groupama è stata di Matteo, dopo aver consultato la famiglia: il fratello Jonathan, la madre Elena e il padre Flavio
La Groupama-FDJ ha celebrato la firma di Matteo Milan con un post social che ne riassume la carriera
Insomma Matteo, dopo l’inglese, ti toccherà imparare anche il francese?
Eh sì, ci sto provando (ride, ndr), ho già iniziato a studiarlo. Sarà un’esperienza nuova, una lingua nuova, un obiettivo che mi sono posto per i prossimi anni.
Come è andata? Tre anni di WorldTour sono un bel margine di sicurezza…
Era una mia piccola richiesta. Qualunque fosse la squadra, avrei voluto un contratto lungo. Non si tratta di avere meno pressioni, perché quelle ci saranno in ogni caso, piuttosto si tratta di non avere troppa fretta nel fare le cose. Due anni nel WorldTour passano facilmente. Il primo serve per ambientarsi e scoprire nuove corse. L’anno dopo sei già lì a dover fare risultato perché devi rinnovare il contratto. Non volevo ritrovarmi con l’acqua alla gola già dal secondo anno e la mia visione ha coinciso con quella della squadra. Cioè fare un nuovo step con un velocista giovane, in un gruppo di corridori giovani.
Si vuole ricreare il gruppo degli uomini veloci?
Vogliono riassortire il reparto. Io nel frattempo ho un po’ rivisto il mio identikit di corridore, dopo qualche mese in cui facevo fatica a trovare una dimensione precisa. Dall’anno scorso ho un po’ cambiato me stesso e ho preso la direzione di diventare velocista, anche perché i risultati portavano a quello. Le mie sensazioni erano migliori nelle volate e quindi mi sono detto di puntare su questo, sapendo che però tengo un po’ meglio in salita. Riesco ad arrivare con gruppi più selezionati, in cui le volate posso essere diverse da quelle di gruppo compatto. Credo di poter diventare un velocista completo.
Alla quarta corsa del 2025, Matteo Milan ha alzato le braccia: era il 9 marzo (foto Porec Classic)
Quest’anno Milan ha partecipato anche al tricolore crono U23 a crono
Alla quarta corsa del 2025, Matteo Milan ha alzato le braccia: era il 9 marzo (foto Porec Classic)
Quest’anno Milan ha partecipato anche al tricolore crono U23 a crono
Lasci la Lidl-Trek in cui sei cresciuto: una scelta difficile?
Il mio obiettivo era trovare la strada e la Groupama mi ha offerto l’opportunità di cercarla, assecondando e condividendo l’idea di percorso che ho sulla mia carriera. Hanno visto in me del buono, sono arrivati veramente in piena. Hanno spinto per avermi, forse perché hanno visto che in Francia ho fatto dei buoni risultati. La squadra punta alle corse di casa, hanno forte l’appartenenza al ciclismo francese e hanno voluto un corridore che possa fare bene anche sui loro percorsi.
Tre anni di WorldTour sono un bel contratto, ma anche un bell’impegno. Dove credi di dover crescere per sopportare bene l’impatto?
Secondo me sarà importante avere un buon feeling con la squadra e con i corridori: alla fine, è tutto quel che serve. Ci sono velocisti e velocisti. Qualcuno ha bisogno di meno supporto, qualcuno di più. Io devo ancora capire quello che sono. Per i prossimi anni cercherò di essere supportato il più possibile dalla squadra. E se trovi corridori affiatati che come te vogliono fare il meglio in volata e si crea un bell’ambiente, sicuramente si fa uno step in più e magari si diventa anche più veloci
Jonathan ti ha aiutato nella scelta? Ne avete parlato?
Certo che mi ha aiutato. Mi ha aiutato lui, come tutta la famiglia, anche se poi la scelta finale ovviamente l’ho fatta io. Un punto di vista esterno ci sta sempre bene e mio fratello mi ha aiutato anche in questo. Vedevo che la Groupama è una delle squadre più solide, che esiste da tanto e negli anni ha avuto dei buonissimi velocisti come Demare. Io da parte mia ho questa attitudine per le volate e anche per le classiche e i nostri progetti si sono sposati.
Il 2025 si concluderà con la Parigi-Tours U23: lo scorso anno ci fu la coda degli europei gravel di Asiago (foto Paris Tours Espoirs)
Il 2025 si concluderà con la Parigi-Tours U23: lo scorso anno ci fu la coda degli europei gravel di Asiago (foto Paris Tours Espoirs)
Hai parlato direttamente con Madiot o con Philippe Mauduit?
Con Philippe, si occupa lui della gestione sportiva. Mi sono tanto affidato a lui, anche perché parla bene anche l’italiano, e al fratello di Pinot che segue la preparazione.
Come proseguirà ora la tua stagione?
Ho il mio programma con la Lidl-Trek. La prossima corsa sarà il Tour Poitou Charentes dal 26 agosto. Poi farò il Giro del Friuli e tutta la parte finale con le classiche italiane, il Piccolo Lombardia, la Coppa Città di San Daniele e la Paris-Tours U23.
In allenamento vi capiterà di sfidarvi di certo, immagini che il prossimo anno potresti ritrovarti in volata contro Jonathan il grande?
Spero magari di non trovarmici da subito (ride, ndr). Magari sarebbe meglio all’inizio fare un paio di corse differenti, giusto per avere il tempo di ambientarmi e prendere le misure. Però sarà divertente. Lo sto studiando negli allenamenti che ogni tanto facciamo insieme. Sto studiando la tattica per battere mio fratello…