È tragico il bollettino di Ferragosto nelle acque lombarde. Cinque morti e una sesta persona in condizioni disperate in appena quattro giorni. Spesso in luoghi dove la balneazione è vietata e i cartelli di divieto presenti e visibili. Le acque dei fiumi e dei canali nascondono insidie, mulinetti invisibili, correnti improvvise, e non è detto che un bravo nuotatore riesca a superarle.
Due morti nell’Adda
Giovedì 14 agosto, a Comazzo (Lodi), un giovanissimo di 16 anni, Karim Ahmed Mandi, egiziano, ospite di una comunità per minori, si era tuffato nell’Adda e non era più riemerso. I vigili del fuoco lo avevano recuperato dopo averlo individuato grazie all’elicottero. Ma il trasporto al San Raffaele è stato inutile: il giovane è spirato poco dopo.
Sempre l’Adda ha fatto un’altra vittima sabato 16 agosto a Belgiardino (Lodi): questa volta un giovane romeno di 27 anni, residente a Milano, è stato recuperato senza vita dopo che aveva tentato di recuperare un pallone in acqua.
Ticino, Po e un canale
Il giorno prima, venerdì 15 agosto, Laurentiu Gorea, romeno di 23 anni residente a Modena, aveva cercato refrigerio nel canale Mondine (Mantova) e il suo corpo senza vita è stato recuperato domenica 17 agosto, di mattina. Nella stessa giornata, a Linarolo (Pavia), nelle acque del Po in zona Ponte della Becca è morto un moldavo di 23 anni, Mihai Brotac: tuffatosi nel fiume, ha chiesto aiuto ed è stato riportato a riva da persone in barca. Ma il trasporto in ospedale è stato vano. Il quinto deceduto è un ragazzo di 24 anni, di origine romena, residente vicino a Legnano. Ha trascorso la notte di Ferragosto al Ticino e il suo corpo, la mattina seguente, è stato recuperato dai vigili del fuoco.
Salvo dopo essere svenuto
È vivo, ma in gravi condizioni, ragazzo di 23 anni che, venerdì 15 agosto, si è tuffato nel Ticino ad Abbiategrasso, pare per aiutare una ragazza in difficoltà in acqua, e ha perso conoscenza. Recuperato dai soccorsi, è stato portato in ospedale.